[Diritto] Folena allo SMAU e EUCD.

Stefano Maffulli diritto@softwarelibero.it
01 Nov 2002 12:30:30 +0100


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On Fri, 2002-10-25 at 20:01, Adriano Sponzilli wrote:
> A quanto pare (vedere il comunicato che posto sotto), Folena partecipa
> ad un dibattito che si tiene nel corso dello SMAU in cui parler=E0 anche
> dello schema di decreto legislativo di recepimento dell'EUCD.

Ecco il mio resoconto, lacunoso forse, sicuramente una frazione del
totale.  Se avete dubbi o domande fatemene pure, cercher=F2 di rispondere
a memoria.

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note sulla conferenza "Diritto d'autore e societ=E0 dell'informazione:
il legislatore al bivio"

partecipano: On. Folena, on. La Russa (assente), ing. Laurenzi
(direttore di SMAU), ing. Giardina (di AFDigitale),=20

Giardina introduce l'argomento, non citando mai il nome EUCD, ma solo
la bozza di decreto legge del governo.  Perch=E9 siamo qui? per gestire
la tutela del diritto d'autore in un contesto tecnologico di
convergenza in un mercato globale [NOTA: mancano le tutele dei
consumatori]

Esistono dei vincoli che sono: internet, tecnologia di copia digitali,
libera circolazione delle merci in EU, mercato in difficolt=E0
(es. industria informatica e discografica), contrazione dei consumi.

Nelle successive slide Giardina conferma che esiste e va rispettato il
diritto alla copia per uso privato, aggiungendo che va rispettato
anche il concetto di "equo compenso" agli aventi diritto.  Punto
debole della bozza di DL =E8 che tale compenso non viene quantificato.

Il cuore del dibattito_ come definire l'equo compenso e cosa ci=F2
voglia dire per industria e consumatori.

Alessandro Turconi, presidente ASMI (associazione sistemi e supporti
multimediali italiani) prende la parola.  Durante tutta la sua
presentazione parla di aumento dei prezzi (le cifre sono sul sito di
AFDigitale).  Si parla in genere di audio/video, non software.  Viene
fatto cenno alla dichiarazione della BSA che =E8 d'accordo con le
posizioni di ASMI: i rincari sono sproporzionati, non legati alla
percentuale del prezzo ma a cifra fissa.  Temono molto il fatto che la
supposta armonizzazione delle leggi in EU non esista perch=E9 ogni paese
di fatto imporr=E0 i propri prezzi al consumo per legge di materiali che
sono cruciali per lo sviluppo dei loro commerci.  Accenna subdolamente
a "contrabbando" di supporti vergini dai paesi con imposizioni pi=F9
basse o assenti (cita la GB).  Tra le conclusioni non parla di tutela
dei consumatori (giustamente, rappresentando un settore industriale).

Torna Giardina e parla del contesto tecnologico: tutto =E8 un bit
pertanto =E8 difficile segmentare e calcolare usi e consumi di bit.
Chiede: come tutelare gli utenti?  Esistono strade per arginare la
pirateria e garantire i diritti degli utenti? [NOTA: bella domanda,
aspetto risposta]

Prende la parola l'ing Luciano Daffarra seg.gen. della FAPAV [NOTA:
qui una sua brevissima intervista
http://www.patnet.it/Default.asp?pagina=3DDefaultTemp&case=3Darticoli&artic=
olo=3D387]
Copia privata e tutela delle opere dell'ingegno: quali assonanze? Il
suo punto =E8 che la pirateria =E8 un reato, non una gabella.  Il
risarcimento "preventivo" per la pirateria =E8 sbagliato
concettualmente, come imporre un sovrapprezzo alle auto perch=E9 si sa
che il 30% degli automobilisti superano i limiti di velocit=E0 [NOTA:
non male come idea :-)].  Spiega che per esempio i film oggi sono
immessi sul mercato con un forte controllo sulla tempistica: nelle
sale, poi home video rental, home video buy, edicole, televisioni pay,
tv gratis.  Il diritto alla copia privata =E8 separato dalla lotta alla
pirateria, i sistemi di protezioni introdotti finora hanno fallito
(impediscono di esercitare un diritto, non bloccano la malavita) vanno
ripensati.  Per trovare una soluzione alle misure tecnologiche di
protezione valide pensa che dovrebbero trovarsi davanti ad un tavolo
gli autori, gli editori, l'industria informatica e tecnologica. [NOTA:
non cita i consumatori tra gli attori con cui negoziare]

Nel frattempo =E8 arrivato l'on. Folena (DS), annuncia che esiste un
forum di parlamentari per l'innovazione tecnologica.  Lega il suo
discorso sulla bozza di DL al fatto culturale (chi =E8 padrone
dell'informazione?).  I costi proposti nella bozza sono
sproporzionati, eccessivi e non discriminatori: l'uso personale per
registrare il battesimo del figlio tassato quanto una copia non
autorizzata [NOTA: cade nella trappola, in quanto quelle copie private
sono autorizzate comunque!].  Suggerisce linee alternative su cui
lavorare e migliorare la bozza di DL: aumenti contenuti e non a carico
dei consumatori, semplificare le procedure di riscossione tra siae e
autori, destinare l'uso dei proventi delle sanzioni anti-pirati
(sequestri ecc) per compensare gli autori, combattere la criminalit=E0
organizzata. Parla poi del progetto di legge suo sul sw libero nella
PA citando un generico "monopolio microsoft" nei sistemi operativi
[NOTA: cade ancora in una trappola, associando computer=3D=3DPC]

Inizia il dibattito: in sala un paio di rappresentanti di sindacati di
musicisti difendono il loro diritto ad essere remunerati.  Scopro che
il mondo della musica =E8 molto pi=F9 complesso di quanto pensassi.  A me
pare chiaro che ora come ora tutto ruoti attorno alla SIAE, organo
commissariato da anni e che non funziona affatto (mercato tipo
winner-take-all).  Agli autori pare invece che il mercato del sw abbia
ottenuto tutto quello che voleva, con il bollino e altri sotterfugi si
pu=F2 (secondo loro) sapere quante copie circolano del loro prodotto
intellettuale.  Fuori gli ho spiegato che le cose non stanno cos=EC e
anche nel nostro settore le cose non sono cos=EC semplici come
appaiono. =20

Il resto della discussione verte sugli aumenti: le cifre che ha dato
ASMI sono vere?  sono false?  Se in futuro qualcuno comprasse i
supporti vergini dalla GB e li usasse in Italia, dovrebbe pagare una
tassa a parte?  Ci sarebbero i contrabbandieri di CD oltre a quelli di
sigarette?  Insomma, discorsi noiosi che riesco ad interrompere :-)
Faccio notare ad AFDigitale che la FSF Europe segue da tempo l'EUCD e
che la petizione del giornale per noi punta ad un problema piccolo di
fronte invece a quello di fondo: l'impossibilit=E0 di limitare il bit
(uso le sue parole) senza limitare i diritti degli utenti.  Gi=E0 la
bozza di decreto dice che da un lato devono esistere meccanismi
anti-copia, ma che devono essere rimovibili.  Su questo punto vorremmo
vedere concentrato il dibattito, anche se costa discutere di massimi
sistemi: coinvolgimento degli autori (non presenti sul palco), dei
vari settori industriali coinvolti, dei consumatori che nessun
relatore ha citato oggi (a parte Giardina).  Ognuno tutela il suo
orticello, ma mi piacerebbe vedere che il consumatore =E8 sempre parte
dell'orticello di tutti :-) Rivolgo all'ing. Daffarra una
provocazione: dato che l'industria del cinema ha gi=E0 cambiato i suoi
modelli di business, dopo l'introduzione del vhs, non dovrebbe
chiedersi che nuovi modelli adottare per sfruttare queste nuove
tecnologie?  Risponde, senza cogliere l'intento provocatorio della
domanda.  Ai musicisti rivolgo un'altra provocazione: dato che siamo
d'accordo che la copia privata non si tocca (loro non sono tanto
d'accordo, dicono che pagare un tot per un cd vergine non sia
male... ma tant'=E9) e che la pirateria =E8 tutt'altro, non dovreste
risolvere i vostri problemi di ripartizione con la SIAE tra di voi
prima di mettere in mezzo i diritti dei consumatori?  Non dovreste
migliorare le vostre posizioni contrattuali verso gli editori invece
di piangere sempre miseria?  Domande senza una risposta naturalmente,
ma spero di avere ancora occasione di approfondire con loro.

Segue ancora qualche battibecco, ma dalla sala l'interesse =E8 a capire
quanto si pagher=E0 di pi=F9, di meno, quanto si paga all'estero....

Alla fine della chiacchierata esco pescando un Folena di corsa per
consigliargli (pure a lui) di evitare di citare la microsoft che non =E8
l'unica sw house strettamente proprietaria, che NON ha il monopolio
sui sistemi operativi (SOLO sui desktop) e sulla quale la pubblica
amministrazione spende pochissimo (pare non arrivi all'1%, contro il
20% di oracle e IBM a testa).  Lui accetta il consiglio =ABmolto
politico=BB e ringrazia.

Torno a salutare D'Ammassa (dirittodautore.it) accompagnato dai
rappresentanti dei sindacati degli autori.  Non avevo mai pensato al
fatto che ci sono autori che compongono e basta, vendono le musiche o
solo le parole: ci sono cantanti che cantano e basta! Il mio modello
di "servizio" (basato sulle performance live) non =E8 universalmente
accettabile. Oh well.

fine della trasmissione

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