[Discussioni] Proprietario o privativo
Antonio J. Russo
antonio a softwarelibero.it
Ven 12 Ott 2007 14:50:35 CEST
Nicola, io capisco il tuo discorso ma quando parli di diritto non stai
parlando di valori assoluti ma di norme che sono conseguenza dell'agire
politico delle società o delle persone.
200 anni fa negli Stati Uniti di America esisteva il diritto di proprietà
sulle persone, se tu eri il proprietario di uno schiavo avevi dei diritti
su di lui ivi compresso il diritto alla vita. Questo che oggi sembra
inammissibile non lo era in un determinato momento storico.
Allora, il paragone è volutamente esagerato per farti comprendere che i
diritti e le libertà mutano a seconda dei contesti storici e politici. Per
me il software proprietario rappresenta una forzatura del diritto di autore
che ha avuto luogo solo perché esistevano delle condizioni politiche che
lo hanno permesso. Il software è nato libero e poi è divenuto
proprietario, per questo motivo considero che il software proprietario
priva agli utenti di certe libertà che dovrebbero essere essenziali.
Il mio è più un discorso politico.
In questo contesto non so se "privativo" sia il termine adatto, certamente
sono sicuro che "proprietario" non lo é.
Ciao
Anton
On Fri, 12 Oct 2007 14:30:06 +0200, "Nicola A. Grossi"
<k2 a larivoluzione.it> wrote:
> Daniele Micci ha scritto:
>
>>
>>
>>Proviamo a vedere la cosa da una diversa angolazione.
>>I termini in gioco sono "software privativo", come proposto da
>>Antonio, e "software libero".
>>Quindi proviamo ad analizzare l'idoneità dell'aggettivo "privativo" in
>>contrapposizione all'aggettivo "libero": non parliamo di diritti, ma di
>>libertà.
>>
>>
>
> Va bene. Parliamo di libertà e non di diritti: perché allora prendere
in
>
> prestito "privativo" (legato
> al mondo del diritto) quando disponi già di "non libero"?
>
> Ma parliamo di libertà e vediamo se il discorso cambia.
>
>
>>Un diritto di proprietà (qualsiasi diritto assoluto) certamente, in
>>qualche modo, "priva" gli altri di una libertà: se il terreno è mio ho
>>diritto di non farti entrare, e in qualche misura limito la tua libertà
>>di andartene a passeggiare dove vuoi [1].
>>
>>
> Hai messo le virgolette a "priva".
> Per lo stesso motivo dovresti metterle anche a "privativo".
> <<Software "privativo">> è più corretto di <<software privativo>>,
> ma sottolinea ancora di più il prestito di cui sopra.
>
> Intendimoci.
>
> Il tuo diritto di proprietà non priva gli altri di libertà, perché non
> esiste la libertà di esercitare, senza autorizzazione,
> il diritto di proprietà altrui. Non esiste la libertà di commettere un
> illecito. Non esiste una libertà che non finisce dove inizia un'altra
> libertà.
> E questo è un discorso che non vale soltanto nel mondo del diritto: è
un
>
> principio di civiltà.
>
> Non bisogna confondere _libertà_ e _possibilità_.
>
> Tutti possono fare tutto. Ma non necessariamente ciò che di volta in
> volta puoi fare rappresenta l'esercizio di una libertà.
>
> Per cui se io creo un software e non prevedo, ad esempio, che tu possa
> copiarlo, io non ti sto privando di una tua libertà, sto soltanto
> esercitando la mia. Se tu davvero fossi libero di esercitare il mio
> diritto senza il mio permesso, allora certamente ci sarebbe una
> privazione di libertà:
> ma saresti tu a privare me della mia libertà e non il contrario.
>
> Il software libero certamente conferisce libertà, ma il software
> proprietario non le sottrae.
> La libertà non c'è e tu puoi crearla. Ma se non c'è, non puoi
> eliminarla.
>
> E non dimentichiamoci che il software libero esiste perché esistono le
> licenze libere:
> quindi non si può parlare di software libero prescindendo dal diritto,
> ma anche prescindendovi il risultato, anche per la logica, non cambia.
>
> bye
> nag
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