<!doctype html public "-//w3c//dtd html 4.0 transitional//en">
<html>
<blockquote TYPE=CITE>
<br>Tutta questa introduzione serve a inquadrare il problema
del software
<br>libero nell'educazione nella prospettiva dell'insegnante.
Se ne può
<br>dedurre che l'alternativa software libero/proprietario non è
l'unica, né
<br>la più importante, ai fini dello scopo didattico.</blockquote>
Su questo sono d'accordo.
<blockquote TYPE=CITE>
<p>Immagino che in certe situazioni il problema non si
ponga. Immagino,
<br>ripeto, perché non mi intendo di CAD, ma suppongo
che lo standard si
<br>Autocad, e non insegnarlo agli studenti significhi
far perdere loro
<br>un'occasione. Ma questa opinione va presa per quello che è,
un'ipotesi.</blockquote>
Questo e' per me il problema centrale (non solo per il CAD che e'
solo un esempio):
<br>e' vero che se lo standard e' X e' il caso che lo studente conosca
X. Pero' potrebbe
<br>anche non essere strettamente vero se vediamo la scuola e l'universita'
come istituzioni
<br>che devono fornire le basi della conoscenza. Se si conosce bene il
campo di applicazione
<br>del programma X, basta poco per imparare anche Y. Credo che nessuno
di noi abbia studiato
<br>teoricamente tutti i linguaggi di programmazione, pero' ha le conoscenze
per usarli tutti.
<br>Io per esempio ho studiato Pascal all'universita', insieme con le basi
teoriche, poi mi sono
<br>imparato C, Java, Perl, PHP (ovviamente "imparato" non significa
che sia bravo, anzi :-).
<br>Tornando all'esempio del CAD, non credo che proporre l'uso di Autocad
piuttisto che qualcosa
<br>di opensource (mi sembra esista Open3D) sia fondamentale dal punto
di vista della didattica;
<br>forse e' solo piu' comodo (o fa comodo agli studi professionali che
cosi' non si sognano nemmeno
<br>di investire in formazione).
<p>Ciao
<pre>-- Luca Fasolo
l.fasolo@libero.it
<A HREF="http://digilander.iol.it/effelle/">http://digilander.iol.it/effelle/</A></pre>
</html>