<br><font size=2 face="sans-serif">Vi invio, percha' credo di interesse,
la lettera che Microsoft ha inviato al sen. Cortiana, in relazione al DDL
1188.</font>
<br><font size=2 face="sans-serif">il DDL e' volto al pluralismo informatico
nella PA e all'uso di software libero.</font>
<br><font size=2 face="sans-serif">Si crea ora la possibilita' di una discussione
che consenta di trovare un punto di equilibrio che permetta di approvare
la legge entro la fine della legislatura.</font>
<br><font size=2 face="sans-serif">Ciao</font>
<br><font size=2 face="sans-serif">Maurizio Zammataro</font>
<br>
<br>
<div>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Ill.mo Sen.</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Fiorello Cortiana</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Senato della Repubblica</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Palazzo Madama</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman">00186 Roma</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">
Roma,
13 luglio 2004</font>
<br>
<br>
<br>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Egregio Senatore Cortiana,</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> Le
scrivo in merito ad una questione che negli ultimi anni è stata sempre
più oggetto di un acceso dibattito nell’ambito del settore informatico
e da parte del legislatore, sia in Italia che all’estero, e che ritengo
meriti di essere approfondita. Il tema riguarda il concetto di pluralismo
informatico nell’ambito della Pubblica Amministrazione e l’esigenza di
assicurare l’interoperabilità fra diversi sistemi. Dibattito che Lei ha
promosso con successo grazie alla proposta di legge (S1188) e sulla quale
si sono espressi il Ministro dell’Innovazione Tecnologica e la Commissione
Affari Costituzionali del Senato, ricordando l’importanza del principio
di neutralità e imparzialità come criterio da seguire nell’acquisto da
parte della Pubblica Amministrazione dei sistemi informatici.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> Come
Lei ricorda, Microsoft ha assunto sin dall’inizio una posizione trasparente
e responsabile sul tema, sottolineando l’importanza di promuovere <i>in
primis </i>l’interoperabilità e mantenendo al tempo stesso il principio
di neutralità e di libera scelta nelle decisioni d’acquisto di beni e
servizi nella Pubblica Amministrazione, così da evitare il rischio di discriminare
singoli fornitori o categorie di fornitori. In particolare, mi riferisco
al tema dell’Open Source e, più in generale, a quello delle pari condizioni
ed opportunità di mercato grazie alle quali ciascun cliente deve poter
scegliere in base alle proprie necessità e ad un’attenta valutazione di
costi e benefici, senza condizionamenti di carattere normativo.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> Microsoft
guarda all’Open Source con estrema attenzione dimostrando di aver ben
compreso ed accolto positivamente le ragioni che sono alla sua origine.
In particolare, l’aspetto di collaborazione con comunità che condividono
interessi analoghi sulla base della condivisione del codice sorgente che
è un elemento importante dello sviluppo informatico. In effetti, Microsoft
ha imparato molto da queste esperienze e si è recentemente impegnata lanciando
i suoi programmi di Shares Source, con i quali dà visibilità del sorgente
delle piattaforme di sistema operativo a università, governi, costruttori
di sistemi, partner. A tutto ciò si aggiungono programmi più recenti di
libero accesso al codice sorgente di componenti importanti del proprio
ambiente si sviluppo, due dei quali sono stati rilasciati con licenza di
tipo Public, e pubblicati su sourceforge.org. Questi fatti testimoniano
la volontà di Microsoft di incoraggiare modelli aperti di collaborazione
tra le comunità degli sviluppatori, come dimostra anche la presenza di
oltre 6000 workgroup presenti su </font><font size=3 color=blue face="Times New Roman"><u>www.gotdotnet.org</u></font><font size=3 face="Times New Roman">.
Analogamente, gli schemi documentali in formato XML generati dai pacchetti
di produttività di Office System 2003, che sono stati resi pubblici nell’ambito
del nostro programma Office XML Schema Licensing, riflettono la volontà
di Microsoft di incrementare la trasparenza e l’interoperabilità fra i
vari ed eterogenei sistemi e soluzioni informatiche presenti sul mercato.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> Grazie
alla Sua iniziativa legislativa, ci troviamo di fronte alla grande opportunità
di ampliare la discussione ed estendere l’ambito di lavoro all’intero
settore dell’Information Technology per muovere verso soluzioni concrete
ed utili sia per il settore pubblico che per gli stessi consumatori.
</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">A nostro parere, il tema centrale
è quello di una sempre crescente interoperabilità tra i diversi sistemi
hardware e software. L’interoperabilità, per essere realmente tale, deve
prescindere da un particolare modello di sviluppo – sia esso commerciale
o open source - e dalle specifiche tecnologiche delle piattaforme e dei
sistemi che intendono dialogare reciprocamente e interscambiare informazioni.
Solo una diffusa interoperabilità, infatti, abilita i consumatori ad accedere
ed usare un crescente numero di prodotti e servizi per mezzo di un sempre
più alto numero di dispositivi e tecnologie; è grazie ad una più diffusa
interoperabilità tra tecnologie diverse che l’utente finale può guadagnare
discrezionalità e flessibilità nelle scelte riguardanti l’informatica.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> Come
Lei sa, negli ultimi anni gli investimenti di molte aziende in Information
Technology sono cresciuti in modo consistente; e, man mano che l’industria
ha abbandonato il modello di sviluppo verticale – nel quale lo stesso
produttore forniva l’hardware, il software e i servizi – per spostarsi
verso un più ampio insieme di aziende fornitrici in ognuno di questi segmenti,
gli utenti hanno finalmente iniziato a trarre vantaggio dai benefici della
concorrenza fra aziende produttrici di software o di hardware, ognuna alla
ricerca di un modo per differenziarsi dalle altre.</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> </font>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> In
un contesto così dinamico, le aziende IT hanno un forte incentivo di business
ad assicurare che i loro prodotti interoperino con altri. Un modo comune
col quale le aziende IT promuovono tale interoperabilità è rendendo note
su base volontaria informazioni tecniche chiave, come interfacce applicative
di programmazione (APIs) e protocolli, così che altri <i>vendor</i> possano
utilizzare queste informazioni nel progettare prodotti e servizi interoperanti.</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> </font>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Particolare rilevanza inoltre riveste
l’interoperabilità per i Governi; questi, infatti, hanno molteplici responsabilità:</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman">- devono
garantire che le proprie Amministrazioni possano cooperare sulla base di
una infrastruttura di servizi evoluta, (obiettivo di molti progetti di
e-Government);</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman">- devono
dare garanzia al cittadino che ciò avvenga senza ledere i suoi diritti
di scelta, nel rispetto della sua sicurezza e privacy;</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman">- devono
dare spazio all’innovazione, assicurando un mercato florido e competitivo
secondo regole chiare e trasparenti;</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman">- devono
consentire l’accesso alla conoscenza e lo sviluppo di competenze da immettere
sul mercato del lavoro.</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman">- devono
favorire una politica di riuso, per l’attuazione della quale il fattore
interoperabilità rappresenta il presupposto imprescindibile;</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman">- devono
permettere ad ogni cittadino una partecipazione più attiva alla vita politica
del paese (e-democracy).</font>
<div>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">E’ interesse dei Governi che il
processo che porta all’interoperabilità avvenga secondo principi di trasparenza
e di pluralismo. </font>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> </font>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> L’interoperabilità
è una delle componenti di base del pluralismo informatico e un modo per
giungere a questo è mantenere un’alta focalizazzione sugli aspetti tecnici
che soddisfano i bisogni in costante evoluzione dei Governi e su come questi
bisogni possano essere soddisfatti attraverso un uso flessibile di standard
aperti. </font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Con questo termine vogliamo indicare
la definizione di specifiche tecniche che portino a dei risultati implementabili
indipendentemente da specifiche tecnologie e piattaforme o da specifici
modelli di sviluppo, specifiche tecniche generate da un processo diffuso
e consensuale tale da produrre una larga accettazione da parte del mercato
e delle comunità tecniche e scientifiche.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">L’indipendenza da piattaforme
tecnologiche e modelli di sviluppo rende uno standard aperto realizzabile
sia all’interno di prodotti commerciali che a codice sorgente aperto,
dando quindi la massima garanzia all’utente finale di poter effettuare
una libera scelta secondo i propri criteri di preferenza. Da questo punto
di vista Open Standard non si identifica con un modello di sviluppo e in
particolare non si identifica con il modello di sviluppo Open Source, ma
ne è al di sopra.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> Ad
oggi esiste purtroppo una diffusa confusione su questo tema: un prodotto
Open Source viene automaticamente identificato come Open Standard. Riteniamo,
sostenuti in questo da esperti del settore, che non esista alcuna correlazione
tra il modello di sviluppo e di licensing di un software e l’implementazione
in esso di standard di interoperabilità. Essi sono completamente separati
e distinti.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Ci riferiamo ad esempio, agli standard
aperti per i contenuti Internet codificati in HTML, XML - e formati relativi
- che hanno prodotto un nuovo e più elevato livello di interoperabilità
fra dispositivi hardware, sistemi operativi e applicazioni diverse. Analogamente,
il servizio di messaggi brevi (SMS) per telefoni mobili e simili dispositivi
wireless hanno raggiunto alti livelli di interoperabilità poiché il formato
standardizzato per i dati SMS consente che tali dati siano trasportati
da molteplici piattaforme concorrenti su terminali GSM e 3G.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Standard documentali basati su
XML permettono inoltre, attraverso la creazione di schemi, di velocizzare
e strutturare in modo sicuro i processi di interscambio di dati tra applicazioni
diverse di enti diversi, ponendo le premesse per una possibile eliminazione
della carta e riducendo sensibilmente i costi e il rischio di errori in
numerosi processi di e-government e di business.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">L’importanza dell’adozione di
formati standard aperti è testimoniata anche dalle attività svolte dalla
Commissione europea, in ambito IDA (Interchange of Data between Administration),
che nel documento “European Interoperability Framework for pan-European
eGovernment Services” raccomanda lo sviluppo di semantiche comuni sulla
base dello standard XML e auspica collaborazioni con gli enti di standardizzazione;
in particolare, i vocabolari XML dovrebbero essere sviluppati tenendo conto
degli elementi base specifici per l’eGovernment.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> Questa
impostazione è la sola che, a nostro parere, è in grado di permettere alle
imprese o ai singoli sviluppatori di porre la questione dell’interoperabilità
nel giusto contesto, ovvero come obiettivo chiave dei sistemi informatici,
degli enti incaricati degli acquisti pubblici e dei consumatori. Da questo
punto di partenza, le decisioni relative agli acquisti dovranno quindi
essere basate su considerazioni oggettive centrate su fattori oggettivi
come il rapporto costi benefici e la domanda dei consumatori.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman"> Saremmo
quindi lieti di poter riprendere con Lei la discussione sul tema affinché
accogliesse questa analisi come un motivo di stimolo per condividere il
tema con l’intera industria. Riteniamo, infatti, che sia solo dal confronto
che si possano trovare soluzioni idonee o raggiungere significativi traguardi.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Ci auguriamo quindi che, così com’è
avvenuto di recente, in occasione della legge di conversione del decreto
legge Urbani, in cui l’intero settore dell’Information Technology ha
espresso il proprio supporto al di là delle singole scelte tecnologiche,
si possa lavorare insieme con spirito costruttivo.</font>
<br>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Cordiali saluti,</font>
<br>
<br>
<br>
<br><font size=3 face="Times New Roman">Pier Luigi Dal Pino</font>
<br><font size=3 face="Times New Roman"><i>Responsabile Rapporti Istituzionali</i></font>
<br><font size=3 face="Times New Roman"><i>Microsoft Sud Europa</i></font>
<br></div></div>