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<br><font size=2 face="sans-serif">__________________</font>
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<br><font size=2 face="sans-serif">Carissima, carissimo, </font>
<br><font size=2 face="sans-serif">spero che questo messaggio non sia SPAM
ma possa risultarti utile.</font>
<br><font size=2 face="sans-serif"> Insieme ad alcuni amici tra cui
il Prof. Rodotà e il Prof. Lessing stiamo organizzando un convegno volto
a ragionare sul tema di cosa siano i beni universali nella società dell'
informazione: siamo infatti convinti che oggi siamo di fronte alla fondamentale
questione di definire cosa sia un bene comune per garantire i diritti e
le libertà democratici a tutti i cittadini.</font>
<br><font size=2 face="sans-serif">Sarei pertanto lieto se volessi partecipare
con noi alla riflessione che si terrà il 18 dicembre presso lo IULM
di Milano dalle ore 9 e 30 alle 13.</font>
<br><font size=2 face="sans-serif">Ti ringrazio per l' attenzione.</font>
<br><font size=2 face="sans-serif">Sen. Fiorello Cortiana.</font>
<br>
<br><font size=2 face="sans-serif">Per informazioni</font>
<br><font size=2 face="sans-serif">tel. 0667064104/3104</font>
<br><font size=2 face="sans-serif">3385800291</font>
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<br><font size=3 face="Arial">Dove, Come, Quando</font>
<br><font size=3 face="Arial">Intendiamo costruire un percorso di iniziative
capaci di coinvolgere i diversi soggetti individuali e collettivi che possano
contribuire alla costruzione di una proposta condivisa; un percorso che
non può essere limitato dai confini nazionali o culturali con i quali ci
scontriamo spesso.</font>
<br><font size=3 face="Arial">Per questo proponiamo un percorso che viva
di momenti di riflessione e di un luogo virtuale di discussione collettiva
e condivisa.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Arial">18 Dicembre 2004, ore 9.00</font>
<br><font size=3 face="Arial">Milano, IULM</font>
<br><font size=3 face="Arial">“Condividi la conoscenza: nuovi Commons,
nuovi diritti”</font>
<br><font size=3 face="Arial">intervengono:</font>
<br><font size=3 face="Arial">Stefano Rodotà </font>
<br><font size=3 face="Arial">Claudio Prado </font>
<br><font size=3 face="Arial">Lawrence Lessing </font>
<br><font size=3 face="Arial">Franco Carlini</font>
<br><font size=3 face="Arial">Carlo Petrini</font>
<br><font size=3 face="Arial">Carlo Formenti</font>
<br><font size=3 face="Arial">Enzo Gentile</font>
<br><font size=3 face="Arial">Monica Frassoni</font>
<br><font size=3 face="Arial">Mauro Pagani</font>
<br><font size=3 face="Arial">Fiorella De Cindio</font>
<br><font size=3 face="Arial">Anna Carola Freschi</font>
<br><font size=3 face="Arial">Angelo Raffaele Meo</font>
<br><font size=3 face="Arial">Marco Ciurcina</font>
<br><font size=3 face="Arial">Dany Cohn Bendit</font>
<br><font size=3 face="Arial">Moderano: Fiorello Cortiana e Milly Moratti</font>
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<br><font size=4 face="Arial"><b>Condividi la conoscenza: nuovi Commons,
nuovi diritti</b></font>
<br><font size=3 face="Arial">Un diverso terreno di gioco</font>
<br><font size=3 face="Arial">Lo sviluppo della Società dell'Informazione
richiede di modificare la definizione dei diritti universali: oggi più
che ieri la definizione dei beni comuni, del valore della condivisione
del sapere sarebbe la leva di un nuovo rinascimento, in un periodo in cui
la guerra sembra l'unica risposta praticata al declino del modello di sviluppo.
Mai come oggi la crisi mostra limiti e opportunità di un diverso modello;
ma questo necessita la definizione di un diritto internazionale che garantisca
la condivisione cooperativa della conoscenza.</font>
<br><font size=3 face="Arial">La necessità di definire e sviluppare i nuovi
commons, beni comuni della società, liberamente accessibili, riuscendo
allo stesso tempo a valorizzare intelligenze individuali, investimenti
economici e bisogni collettivi è la nuova frontiera politica, sociale ed
economica che ci troviamo ad affrontare.</font>
<br><font size=3 face="Arial">Definire l'accesso ai saperi collettivi come
un diritto universale pone un problema inedito in termini legislativi,
assolutamente in controtendenza rispetto alla sacralità dei brevetti e
del copyright, dato che sempre più la legislazione europea, occidentale
e internazionale utilizza come una clava e un ricatto di fronte alla crisi
di competitività e alle richieste dei Pesi emergenti. Inoltre grande valore
assume la libera accessibilità delle produzioni intellettuali e immateriali
pubbliche, a partire dalla funzione della ricerca e dell'università; il
progetto Genoma, esperienza di importante investimento pubblico è un caso
clamoroso di creazione di commons, cioè di un sapere condiviso che rivoluziona
l'approccio scientifico, perché fornisce alla ricerca medica di base ed
applicata un nuovo terreno di gioco.</font>
<br><font size=3 face="Arial">Si pone un problema di regolazione nella
condivisione, che possa consentire sintesi della creatività individuale,
degli investimenti pubblici e privati, dei bisogni collettivi: lo statuto
dei lavoratori della conoscenza, la definizione di un diritto d'autore
che riconosca l'autore in quanto tale e non i diritti connessi di edizione
e sfruttamento pongono al centro la funzione della paternità intellettuale,
ancor prima che il nodo della proprietà intellettuale. La crescita di un
movimento di lavoratori della conoscenza segna un mutamento profondo nella
dimensione storica che abbiamo conosciuto nel secolo passato.</font>
<br><font size=3 face="Arial">Oggi più che mai si pone il problema di una
sintesi tra le domande e i bisogni di chi vuole condividere le produzioni
immateriali con le aspettative di chi garantisce la biodiversità come pubblico
attraverso la varietà delle produzioni naturali e agroalimentari.</font>
<br><font size=3 face="Arial">La definizione di un sapere libero e accessibile,
in campo scientifico, nel sistema delle comunicazioni, nell'universo culturale,
consentirebbe la definizione di un nuovo terreno di gioco e di una nuova
funzione dello sviluppo, capace di aprire le porte del fortino occidentale
e di riaprire un canale di comunicazione scientifico e non solo nelle
relazioni tra cultura occidentale e culture emergenti, in alternativa la
modello del conflitto religioso e della guerra preventiva permanente.</font>
<br>
<br><font size=3 face="Arial">Non abbiamo risposte precostituite; questi
spunti richiedono un impegno collettivo che permetta di far incontrare
chi oggi si batte contro la brevettazione del software con chi sviluppa
cultura liberamente distribuibile, chi è impegnato nella difesa degli usi
civici naturali con chi tenta la strada di una ricerca libera e condivisa,
chi si batte per riaffermare, nell'era del lavoro intellettuale e precarizzato,
il diritto alla libertà creativa e chi costruisce quotidianamente un diverso
contenuto della comunicazione di massa. Oggi più che mai è necessario
gettare le basi per la costruzione di un blocco sociale consapevole per
la qualità, capace di costruire un'altra risposta possibile. Per questo
ci incontreremo il 18 Dicembre a Milano, presso lo IULM, con la speranza
che sia un nuovo inizio per una politica della condivisione e per costruire
una sintesi inedita tra vecchi e nuovi diritti.</font>
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<br><font size=3 face="Arial">Fiorello Cortiana, Stefano Rodotà, Franco
Bifo Berardi, Carlo Formenti, Laura Tettamanzi, Angelo Raffele Meo, Franco
Carlini, Matilde Ferraro, Stefano Maffulli, Fiorella De Cindio, Monica
Frassoni, Marco Ciurcina, Mariella Gramaglia, Arturo Di Corinto, Lele Rozza,
Giovanna Sissa, Guido Chiesa, Juan Carlos De Martin, Anna Carola Freschi.</font>
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