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<TITLE>Domanda di Flavia</TITLE>
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<FONT FACE="Verdana, Helvetica, Arial"><SPAN STYLE='font-size:12.0px'>Cara Flavia,<BR>
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Questa discussione, per la quale mi sono preso insulti, meritati secondo alcuni gentiluomini, era nata dalla mozione della provincia di Prato.<BR>
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Quella mozione, oltre a ripresentare, secondo me, alcuni luoghi comuni sul software libero e proprietario, contiene una serie di osservazioni e proposte che sono mirate esplicitamente su Windows, Office e Microsoft. <BR>
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Io ho fatto tre ordini di commenti:<BR>
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1. Non è possibile che sia fatto un atto legislativo o amministrativo contro qualcuno, ignorando chi si trova nella stessa situazione. Se esiste un problema con il software proprietario, eventuali norme non possono “colpire” solo Microsoft, ma tutte le aziende che si trovano nella stessa situazione oggettiva.<BR>
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2. Per di più si continua a ignorare, secondo me, che molte PA hanno le loro basi di dati su macchine non Windows. Citavo i mainframe (nel senso proprio di mainframe IBM 390 e similari) come esempio. Come sai, sono usati in tutti i ministeri e enti centrali (tipo INPS), tutte i grandi comuni, le regioni e credo anche provincie. Ma ovviamente lo stesso ragionamento vale per tutti i casi di server non windows con sistemi proprietari. Cosa gira sugli AS 400, Linux? Non credo. Non penso su tutti. Solaris è software libero? E gli Unix HP e IBM? Oracle è libero? <BR>
Certo alla fine i dati finiscono sui client. Ma se la preoccupazione è la trasparenza e la sicurezza dei dati, non dovrei cominciare da dove tutti i dati sono memorizzati? In commissione OS, se ricordi, ho chiesto a Stallman la seguente cosa: dovendo mettere una back door per prendere dati sensibili delle PA, non mi conviene forse metterla su CICS piuttosto che su windows? E se ricordi ha risposto che in effetti avevo ragione.<BR>
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3. Infine, facevo notare a Carlo Strozzi (spero di ricordare correttamente) che sarebbe ora di finire questo strabismo verso Microsoft. Non è accettabile secondo me che “si cominci con qualcuno”. Ci sono dei diritti da tutelare, per tutti, non solo per gli utenti di Microsoft. E facevo anche notare che c’è tanto software proprietario non Microsoft di cui non si parla mai. E credo che Alberto concordasse. Ma se nel caso delle tasse si dicesse che “cominciamo con i lavoratori dipendenti e per gli autonomi poi si vedrà”, cosa pensereste? Proprio perché si tratta di diritti e principi, non devono valere per tutti?<BR>
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Comunque, credo che Alberto Cammozzo abbia capito perfettamente cosa intendevo e mi ha fatto piacere vedere tutte le sue osservazioni sulle aziende “amiche” del software libero. E se andiamo a vedere le mail di queste settimane, si vede che non è vero quello che dice Sorce circa “l’ovvietà” di queste osservazioni.<BR>
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Comunque, questa mattina mi sono alzato alle 4 per andare a Firenze. Adesso è quasi mezzanotte e sono stravolto. Fare queste discussioni è faticoso e prende tempo. Come tanti altri sulla lista lo faccio perché mi appassiona. Ma se alla fine ciò che si ottiene sono insulti e idiozie, allora è meglio spendere il tempo in altro modo.<BR>
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Ciao,<BR>
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Alfonso<BR>
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