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<HTML><HEAD><TITLE></TITLE>
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<META content="MSHTML 6.00.2900.2627" name=GENERATOR></HEAD>
<BODY text=#000000 bgColor=#ffffff>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Anche la CNA prende posizione!</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Flavia</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial
size=2>°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°</FONT></DIV>
<META content="MSHTML 6.00.2900.2627" name=GENERATOR>
<STYLE></STYLE>
<DIV><FONT face=Arial size=2>AI REFERENTI DI CNA COMUNICAZIONE E
DEL TERZIARIO AVANZATO </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Loro sedi </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>
<DIV><FONT face=Arial size=2>E P.C - ALLA PRESIDENZA NAZIONALE DI CNA
COMUNICAZIONE</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>
- AL COORDINAMENTO NAZIONALE ICT </FONT></DIV>
<DIV> - ALLA DIVISIONE
ECONOMICA CNA NAZIONALE</DIV>
<DIV> </DIV></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial color=#ff0000 size=2><STRONG>QUESTO MESSAGGIO RIGUARDA
INTERESSI VITALI DI TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE
ICT</STRONG></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial color=#ff0000 size=2><STRONG>VI
INVITIAMO A DIFFONDERLO PRESSO TUTTI GLI ASSOCIATI DEL
SETTORE , INVITANDOLI A FARLO GIRARE PRESSO I PROPRI
COLLEGHI </STRONG></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial color=#ff0000 size=2><STRONG></STRONG></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Roma, 25 maggio 2005 </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV
style="FONT: 10pt arial; font-stretch: normal; font-size-adjust: none"><FONT
face=Arial size=2>Cari colleghi, </FONT></DIV>
<DIV>nei giorni scorsi l'intera comunità ICT italiana è stata raggiunta per
email da vari appelli, tra cui : </DIV>
<DIV>- un appello alla comunità italiana del ICT</DIV>
<DIV>- un manifesto della PMI sulla brevettabilità del software</DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><STRONG>Per quanto riguarda tale manifesto</STRONG>, che intende
araccogliere firme a sostegno della direttiva europea per la brevettabilità
del software, che a luglio andrà in discussione direttamente al Parlamento
Europeo, malgrado l'appello del Parlamento a rivedere e modificare la direttiva
(come sostenuto anche da noi e da UEAPME), f<FONT face=Arial size=2>ermo
restando che ognuno ha diritto di esprimere le proprie opinioni, è tuttavia
bene che lo faccia dichiarando esattamente chi è e non spacciandosi per
qualcun'altro. Il titolo del manifesto è infatti fuorviante: costoro non
rappresentano le PMI. Abbiamo già informato UEAPME, che ha una posizione
esattamente opposta, e chiesto di diffidarli legalmente dal
dichiarare quello che non é. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>CNA Comunicazione e la grandissima maggiornaza dei
nostri associati del terziario avanzato </FONT><FONT size=2><FONT
face=Arial><STRONG>si riconoscono invece nelle posizioni espresse più volte
da UEAPME, contraria alla BREVETTABLITA' DEL SOFTWARE</STRONG>, e nei
contenuti della mozione <U><FONT color=#ff0000><SPAN>Brevetti
software: 1-00321, p</SPAN><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt; COLOR: black">rimo firmatario, sen. </SPAN><SPAN
style="FONT-SIZE: 11pt; COLOR: black"><A title=""
href="http://www.senato.it/loc/link.asp?tipodoc=sanasen&leg=14&id=3848"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Cortiana</SPAN></A></SPAN><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt; COLOR: black"> (Verdi), </SPAN><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt; COLOR: black">sottoscritta da un centinaio di senatori
appartenenti a tutti i Gruppi politici, che impegna il Governo a sostenere in
sede europea la non brevettabilità del software. (vedi
allegato)</SPAN></FONT></U></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial color=#ff0000 size=2><U></U></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Riportiamo comunque per correttezza in fondo
al messaggio il testo del cosiddetto manifesto, che è stato veicolato in
rete, ribadendo che ci riconoscIamo invece nelle dichiarazini
dell'UEAPME</FONT> e nella mozione di cui sopra, e quello dell'appello alla
comunità ITC.. </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><STRONG>Per quanto concerne l'appello agli operatori ICT,</STRONG> (anche
questo per correttezza riportato in fondo al messaggio), è privo
sia attendibilità, vista la fonte, sia di elementi che arricchiscano
il dibattito in essere, e sembra più un sintomo ed un espediente della
preoccupazione delle lobby interessate che, forse, non sono così sicure
del risultato favorevole della prossima votazione in sede
europea<STRONG>.</STRONG></DIV>
<DIV>L'appello annuncia infatti le posizioni
espresse dall'<STRONG>EICTA - </STRONG><I>Membri: Alcatel, Apple,
Blaupunkt, Bull, Canon, Cisco, Dell, Epson, Ericsson, FUJITSU,HP, IBM, Intell,
Microsoft </I>.....per l'Italia Assinform-Confindustria. L'appello è
quindi sostenuto non dalle PMI, ma da enti che nulla hanno a che
vedere con le società ed i professionisti che operano nel settore ICT,
e che rappresentano, invece, pesanti e precisi interessi economici a
livello di grandi gruppi internazionali. L<FONT face=Arial size=2>a posizione
dell'EICTA è stata trasmessa attraverso la rete dagli stessi operatori che
hanno proposto il manifesto, a molti imprenditori e professionisti del settore,
anche nostri associati.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ciò premesso, nel merito, facciamo le seguenti
osservazioni: </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV><B></B>
<DIV><B>PRIMO</B>:<BR>possiamo ritenere che due dei punti centrali della
direttiva siano i seguenti:<BR><I>"Per quanto riguarda la questione di
quali invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici possano
considerarsi di "carattere tecnico", la conclusione che si può trarre
dalla recente causa Controlling pension benefits system20 è che tutti i
programmi funzionanti su un elaboratore sono per definizione tecnici
(perché un elaboratore è una macchina) e possono quindi essere considerati una
"invenzione"..Considerazioni analoghe sono state applicate dalla commissione di
ricorso dell'UEB ad altre categorie escluse "in quanto tali" dalla
brevettabilità dall'articolo 52, paragrafo 2, per esempio i "metodi per attività
commerciali", le "presentazione d'informazione", o le "creazioni estetiche". Ciò
significa che le invenzioni che rientrano in queste categorie sono considerate
anch'esse brevettabili se presentano un carattere
tecnico."<BR></I><BR><I>"Quindi, un algoritmo considerato come un'entità teorica
isolata dal contesto di un ambiente fisico, e di cui è impossibile, di
conseguenza, inferire gli effetti, ha un carattere intrinsecamente non tecnico e
non può quindi essere considerato un'invenzione brevettabile."<BR><BR></I>La
direttiva compie una netta suddivisione confermando la non brevettabilità degli
algoritmi ma, in contraddizione con la normativa europea ed italiana vigente,
ammette in modo esplicito la brevettabilità del software perché "è
per definizione tecnico".<BR><BR>Quindi l'affermazione contenuta nell'appello
dell'EICTA che " <I><U>la brevettabilità delle CII (COMPUTER IMPLEMENTED
INVENTIONS, Invenzioni ottenute attraveso l'uso del computer)è altra cosa
rispetto alla brevettabilità del software</U></I>." E'
FALSA.<BR><BR><B>SECONDO</B>: osservazioni sul contenuto
dell'appello<BR><BR><I>"Le CII comprenderanno ad esempio i telefoni cellulari e
le centrali telefoniche, i televisori, i lettori DVD, le auto (ad esempio
limpianto frenante elettronico, la gestione del motore, gli airbag, la
navigazione), gli impianti di controllo del traffico, le lavatrici, le cucine,
gli impianti antifurto, le strumentazioni mediche e le apparecchiature
diagnostiche (ad esempio gli apparecchi a raggi X, gli scanner MRI) e le
fotocamere digitali. "<BR><BR></I>Tutte le apparecchiature citate rientrano
totalmente nell'ambito dell'applicazione dei brevetti industriali e nulla o
quasi nulla hanno a che fare con le CII (computer implemented invention),
riteniamo quindi che l'appello confonda (volutamente?) gli
argomenti.<BR><BR><B>TERZO: </B><I>"Fino ad ora pochi individui hanno
monopolizzato il dibattito diffondendo miti e visioni deliberatamente errate.
"<BR><BR></I>Stupefacente. La stessa direttiva si basa su studi ed analisi che
indicavano una direzione che poi la direttiva ha deciso di non seguire, il
parlamento Europeo ha già in prima lettura bocciato la direttiva
stessa, decine di università, associazioni (tra cui la
nostra e l'UEAPME) , <STRONG>un centinaio di deputati e senatori solo in
Italia hanno fatto pressioni sul Governo perché respingesse la direttiva <FONT
color=#ff0000><U>(vedi ancora allegato documento in proposito)</U></FONT>
,</STRONG> è incredibile che vengano usate affermazioni del
genere.<BR><BR><B>QUARTO: </B>Il messaggio dell'EICTA contiene,
invece, alcuni aspetti che vanno ripresi:<BR><BR>A) E' fondamentale che la
comunità ICT in Italia, formata da migliaia di piccole e medie realtà, presa
coscienza che la brevettabilità in ambito Informatico può divenire un'arma con
la quale le multinazionali del settore, possono, nel prossimo futuro,
strangolare, economicamente, il settore, partecipi attivamente, premendo a tutti
i livelli sul Governo e sul Parlamento Europeo affinché la direttiva venga
bocciata.<BR><BR>B) E' vero che se la direttiva è fatta per favorire gli
interessi dei grandi gruppi a discapito del mercato è anche vero che le
piccole, le medie aziende ed i professionisti hanno bisogno di normative
applicabili ed applicate che aiutino l'evoluzione e l'innovazione del settore.
<BR><B><I>Abbiamo bisogno di norme ma non di queste norme</I></B>.<BR><BR>C) E'
necessario, quindi, bloccare la direttiva, ma contemporaneamente proporre al
Governo ed ai parlamentari delle norme alternative che tutelino realmente le
specificità del mercato Italiano ed Europeo.</DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV>Assicurandovi che continueremo a tenervi informati sugli
sviluppi della vicenda, inviamo cordiali saluti.</DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Giuseppe Scozzi, CNA Comunicazione,
Segretario</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV><FONT face=Arial size=2></FONT>
<DIV><FONT face=Arial
size=2>--------------------------------------------------------------------------------------------------</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2><BR><EM> IL COSIDDETTO <STRONG><FONT
face=Verdana size=1>Manifesto europeo delle PMI sulla brevettabilità delle CII
:</FONT></STRONG><BR></EM></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2><FONT size=1><EM><FONT face=Verdana>Siamo grati che
la Commissione Europea e il Consiglio stiano proponendo una Direttiva sulla
Brevettabilità delle <B>CII</B> (Computer Implemented Inventions ovvero
Invenzioni Attuate per mezzo di Elaboratori Elettronici). </FONT><FONT
face=Verdana>L'approvazione della Direttiva confermerebbe l'attuale pratica, ben
radicata in Europa, di rilasciare brevetti a tutte quelle invenzioni di questo
tipo che superino le prove di brevettabilità, riducendo le discrepanze tra i
vari Stati membri. </FONT><FONT face=Verdana>La protezione del brevetto per
le <B>CII</B> (Computer Implemented Inventions) è un requisito importante per le
PMI perché contribuisce a garantire loro uno sviluppo importante del loro
business ed un più alto livello di competitività internazionale. </FONT><FONT
face=Verdana>Perché: </FONT></EM></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2><FONT face=Verdana size=1><EM>I brevetti mettono in
mostra la nostra tecnologia innovativa, rispecchiando il valore attribuibile
all'innovazione in seno alla società, quindi attirando nuovi investitori.
</EM></FONT><FONT face=Verdana size=1><EM>I brevetti garantiscono la necessaria
protezione al funzionamento di un invenzione realizzata con il software. Questa
protezione non è applicabile tramite il solo diritto d'autore, anche se questo
resta fondamentale ai fini del controllo delle copie non autorizzate dei nostri
codici sorgenti. </EM></FONT><FONT face=Verdana size=1><EM>I brevetti ci danno
un importante potere negoziale nei confronti di società più grandi. Quando
discuteremo con altre società, sia grandi che piccole, saremo molto più al
sicuro perché la tecnologia relativa alle nostre invenzioni innovative
realizzate dal computer sarà protetta. </EM></FONT><FONT face=Verdana
size=1><EM>I brevetti ci consentono di dare in concessione la nostra tecnologia,
così da generare un ritorno finanziario sull'investimento effettuato.
</EM></FONT><FONT size=1><EM><FONT face=Verdana>I brevetti indicano la nostra
presenza a coloro che lavorano nello stesso ramo, aprendo la strada a nuove
collaborazioni o ad accordi su trasferimenti di tecnologia. </FONT><FONT
face=Verdana> </FONT><BR><FONT face=Verdana>Non stiamo cercando di
cambiare la legge europea sui brevetti. </FONT><FONT face=Verdana>Non vogliamo
ristringere o allargare l'attuale brevettabilità. </FONT><FONT
face=Verdana>Desideriamo soltanto che la normativa sia più trasparente e sicura,
applicabile uniformemente in tutta l'Unione Europea. </FONT><FONT
face=Verdana>La Direttiva proposta e che sarà discussa e votata a Strasburgo nel
prossimo mese di luglio provvederebbe a tutto ciò e consentirebbe una riduzione
dei costi, riducendo la necessità di richiedere consulenza legale in più di un
paese. </FONT><FONT face=Verdana>Per ridurre ulteriormente i costi nel medio e
lungo periodo, sollecitiamo l'Unione Europea ad analizzare la questione,
proponendo ulteriori soluzioni. </FONT><FONT face=Verdana>
</FONT><BR><FONT face=Verdana>Secondo noi, i brevetti non dovrebbero essere
disponibili per usi commerciali. </FONT><FONT face=Verdana>È quindi è importante
autorizzare brevetti per invenzioni realizzate per mezzo di elaboratori
elettronici che offrono un "contributo tecnico", in linea con la pratica attuale
dell'Ufficio Europeo dei Brevetti (UEB). </FONT><FONT face=Verdana>Una volta
approvata la Direttiva, sollecitiamo le istituzioni europee ad implementarla e a
farla applicare, sì da eliminare eventuali brevetti
superficiali. </FONT> <FONT face=Verdana>La Direttiva proposta
dal Consiglio fornirà la chiarezza necessaria, limitando una brevettabilità
eccessivamente ampia e consentendo l'uniformità del diritto in Europa.
</FONT><FONT face=Verdana>Ciò nonostante, la porta deve però rimanere aperta per
consentire alla Commissione di monitorare l'applicazione della Direttiva e di
suggerire futuri emendamenti, se necessari. </FONT> <FONT
face=Verdana>Chiediamo quindi al Parlamento Europeo di confermare la Posizione
Comune del Consiglio e di adottare la direttiva <B>CII</B> (Computer Implemented
Inventions).</FONT> </EM></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2><EM><FONT face=Verdana
size=1></FONT></EM></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2><EM><FONT face=Verdana
size=1>..........................................................................................................</FONT></EM></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2><EM><FONT size=1><FONT
face=Verdana>L'APPELLO </FONT><B><SPAN><FONT face=Verdana>alla Community
italiana dell’ICT: </FONT></SPAN></B></FONT></EM></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2><EM><FONT
size=1><B><SPAN></SPAN></B></FONT></EM><FONT face=Verdana size=1><EM>La prima
settimana di luglio il Parlamento Europeo sarà chiamato a votare in seduta
plenaria il testo della <B>Direttiva</B> sulla brevettabilità delle
<B>CII</B> (Computer Implemented Inventions)<SPAN> ovvero delle
</SPAN><B>Invenzioni Attuate per mezzo di Elaboratori Elettronici</B>.
</EM></FONT><FONT face=Verdana size=1><EM>In tutta Europa è in atto una vasta
mobilitazione a sostegno della brevettabilità delle CII, che coinvolge
industrie, addetti ai lavori, università. </EM></FONT><FONT
face=Verdana><EM><FONT size=1>A lanciarla è stata l’<B>EICTA</B> (</FONT></EM><A
href="http://www.eicta.org/"><B><U><FONT color=#0000ff
size=1><EM>www.eicta.org</EM></FONT></U></B></A><EM><FONT size=1>),<SPAN>
</SPAN>associazione industriale europea cui aderiscono 32 associazioni nazionali
dell’ICT di 24 paesi europei, in rappresentanza di oltre 10.000 imprese europee,
con oltre 2 milioni di addetti e un fatturato complessivo di oltre 200 miliardi
di euro. </FONT></EM></FONT><FONT face=Verdana size=1><EM>E’ necessario che, in
vista di quella data, si sviluppi rapidamente anche nel nostro Paese una
campagna a sostegno delle Direttiva, una campagna capace di mobilitare l’intera
community italiana dell'ICT. </EM></FONT><FONT face=Verdana size=1><EM>E’ un
appuntamento importante perché il suo esito può determinare e garantire: ,
U</EM></FONT><EM><FONT size=1><FONT face=Verdana>na normativa trasparente e
sicura</FONT> <FONT face=Verdana>, </FONT></FONT></EM><EM><FONT size=1><FONT
face=Verdana>una nuova fase di sviluppo dell’innovazione</FONT> <FONT
face=Verdana>, </FONT></FONT></EM><EM><FONT size=1><FONT face=Verdana>la
prospettiva di una nostra maggior competitività in Europa e di un’Europa più
competitiva nel mondo.</FONT> </FONT></EM><FONT face=Verdana size=1><EM>Perché
ciò avvenga è necessario chiarire alcune ambiguità e cambiare i termini di un
dibattito che non può essere né ideologico, né emotivo, specificando subito che
<U>la brevettabilità delle CII è altra cosa rispetto alla brevettabilità del
software</U>.</EM></FONT><FONT face=Verdana size=1><EM>Per saperne di più e
decidere meglio, vi proponiamo di seguire il percorso informativo che riportiamo
di seguito. </EM></FONT><SPAN><FONT face=Verdana><EM><FONT size=1><O:P>
</O:P></FONT></EM></FONT></SPAN><B><EM><FONT size=1><FONT face=Verdana>Cosa sono
le CII </FONT><FONT face=Verdana>(Computer Implemented
Inventions)<SPAN>?<SPAN> </SPAN></SPAN></FONT></FONT></EM></B><FONT
face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1>Le CII fanno riferimento a un’innovazione
che includa un programma per computer e che produca un effetto tecnico diverso.
Ciò significa che il software puro, gli algoritmi o i programmi che applicano
metodi per attività commerciali non potranno essere brevettati, come neppure le
applicazioni “banali”. Le CII comprenderanno ad esempio i telefoni cellulari e
le centrali telefoniche, i televisori, i lettori DVD, le auto (ad esempio
l’impianto frenante elettronico, la gestione del motore, gli airbag, la
navigazione), gli impianti di controllo del traffico, le lavatrici, le cucine,
gli impianti antifurto, le strumentazioni mediche e le apparecchiature
diagnostiche (ad esempio gli apparecchi a raggi X, gli scanner MRI) e le
fotocamere digitali.<O:P> </O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><FONT
face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1> <O:P>
</O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><B><FONT face=Verdana><SPAN><EM><FONT
size=1>Quale è lo scopo della Direttiva europea?<O:P>
</O:P></FONT></EM></SPAN></FONT></B><FONT face=Verdana><EM><FONT
size=1><SPAN>L’obiettivo è armonizzare l’attuale sistema di brevettabilità delle
CII (Computer</SPAN><SPAN> Implemented Inventions) </SPAN><SPAN>all’interno
dell’UE. Garantire l’applicabilità di una normativa chiara e coerente. E ciò è
nell'interesse sia degli inventori e del Mercato Interno. Si tratta, in
sostanza, di un percorso che dà maggiore chiarezza e coerenza, non di un nuovo
sistema.<O:P> </O:P></SPAN></FONT></EM></FONT><B><FONT
face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1>Perché l’Europa ha bisogno della
Direttiva?<O:P> </O:P></FONT></EM></SPAN></FONT></B><FONT
face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1>Perché i brevetti hanno sempre svolto un
ruolo di vitale importanza nella storia industriale europea e sono essenziali
per il futuro sviluppo economico dell’Europa.<O:P>
</O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><FONT face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1>La
brevettabilità tutela i posti di lavoro, garantisce gli investimenti, stimola il
trasferimento di tecnologia ed aiuterebbe l’Europa a conservare il proprio ruolo
di innovatrice e di leader nel campo della R&S. Si sono già espressi a
favore dei brevetti le piccole e grandi aziende, gli inventori e gli
investitori, i produttori di tutti i settori
industriali/produttivi.<O:P> </O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><B><FONT
face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1>Perché l’industria sta avviando una campagna
proprio ora?<SPAN> </SPAN></FONT></EM></SPAN></FONT></B><FONT
face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1>Perché la Direttiva è appena entrata nella
fase della Seconda Lettura al Parlamento Europeo e la decisione è attesa per
luglio.<O:P> </O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><FONT face=Verdana><SPAN><EM><FONT
size=1>La posta per l’Europa è cruciale: occupazione, investimenti, prosperità e
futuro successo economico. </FONT></EM></SPAN></FONT><EM><FONT
size=1><B><FONT face=Verdana><SPAN>Chi sono coloro che aderiscono alla
campagna?</SPAN></FONT></B><FONT face=Verdana><SPAN><O:P>
</O:P></SPAN></FONT></FONT></EM><FONT face=Verdana><SPAN><EM><FONT
size=1>L’industria europea (le grandi e piccole aziende di una vasta gamma di
settori), le associazioni di imprese, le università, gli istituti di ricerca e i
singoli inventori, che si sono uniti per reimpostare i termini del dibattito,
per tornare ad occuparsi dei fatti e lasciare da parte gli aspetti emotivi e per
assicurarsi che le PMI si rendano conto dell'importanza di questa
Direttiva.<O:P> </O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><FONT
face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1>Fino ad ora pochi individui hanno
monopolizzato il dibattito diffondendo miti e visioni deliberatamente errate.
</FONT></EM></SPAN></FONT><FONT face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1>E finora ci
sono riusciti. </FONT></EM></SPAN></FONT><FONT face=Verdana><SPAN><EM><FONT
size=1>Hanno falsato il dibattito. </FONT></EM></SPAN></FONT><FONT
face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1>Hanno introdotto una componente di
antiglobalizzazione, un sentimento antiamericano, e hanno chiesto il sostegno
della gente nascondendosi dietro e-mail e siti
Web.<O:P> </O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><FONT
face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1> <O:P>
</O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><FONT face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1>Per
questa ragione è utile evidenziare di seguito due aspetti:<O:P>
</O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><FONT face=Verdana><SPAN><EM><FONT size=1>quali
sono “Le argomentazioni a favore della Direttiva e le ragioni per la sua
definitiva approvazione”; </FONT></EM></SPAN></FONT><EM><FONT size=1><FONT
face=Verdana><SPAN>parallelamente, è altrettanto utile spiegare quali sono i
miti e le visioni errate ovvero “Cosa la Direttiva non
farà”.</SPAN></FONT></FONT></EM><B><FONT face=Verdana><EM><FONT
size=1><SPAN><O:P> </O:P></SPAN><U>Le argomentazioni a favore: perché la
Direttiva è importante. </U></FONT></EM></FONT></B><FONT
face=Verdana><B><EM><FONT size=1>Perché garantisce all’Europa il ruolo di
innovatrice leader a livello mondiale </FONT></EM></B><SPAN><EM><FONT
size=1>Molte industrie e aziende europee all’avanguardia (i successi europei più
visibili a livello mondiale) si basano sulle CII, come i settori della sanità,
delle telecomunicazioni, della telefonia mobile, delle automobili,
dell’aviazione e dell’elettronica di consumo.<O:P> </O:P>I brevetti sono
indispensabili se l’Europa intende conservare e rafforzare queste posizioni di
leadership. </FONT></EM></SPAN></FONT><B><FONT face=Verdana
size=1><SPAN><EM>Perché i brevetti tutelano l’innovazione e premiano la
R&S.<O:P> </O:P></EM></SPAN></FONT></B><EM><FONT face=Verdana
size=1><SPAN>La consapevolezza che sarà possibile brevettare un’invenzione è uno
dei fattori principali per riuscire ad ottenere consistenti finanziamenti per la
R&S.<O:P> </O:P></SPAN></FONT></EM><FONT face=Verdana><B><EM><FONT
size=1>Perché garantisce posti di lavoro </FONT></EM></B><SPAN><EM><FONT
size=1>Senza brevetti, le aziende europee perderebbero una consistente quota di
mercato in favore delle aziende in grado di plagiare la R&S europea e di
fabbricare i propri prodotti al di fuori dell’Europa.<O:P> </O:P>Se viene a
mancare la ricompensa per gli investimenti nella R&S, si perderanno anche
decine di migliaia di posti di lavoro legati alla R&S europea.<O:P>
</O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><B><FONT face=Verdana size=1><SPAN><EM>Perché
stimola il trasferimento di tecnologia e la condivisione
delle</EM></SPAN></FONT></B><FONT face=Verdana><B><SPAN><EM><FONT size=1>
conoscenze<O:P> </O:P></FONT></EM></SPAN></B><SPAN><EM><FONT size=1>L’esperienza
insegna che i brevetti accelerano il processo di innovazione e di condivisione
delle conoscenze.<O:P> </O:P>Le applicazioni dei brevetti sono rese pubbliche
dopo 18 mesi; le aziende sono quindi incoraggiate a concedersi la licenza dei
brevetti vicendevolmente, invece di cercare modi per nascondere i progressi
tecnologici.<O:P> </O:P>I brevetti possono svolgere un ruolo fondamentale nello
sviluppo degli standard aperti e delle interfacce aperte. Le aziende dello
stesso settore o di settori diversi possono condividere le invenzioni
(promuovendo quindi l'interoperabilità tra i prodotti), nella tranquillità che
deriva loro dalla consapevolezza che le invenzioni sono brevettate.<O:P>
</O:P>Ad esempio, un cittadino dell’UE può inviare un messaggio SMS ad un amico
utilizzando una marca diversa di telefono cellulare, sfruttando una rete di
radiotelefonia mobile diversa e vivendo in una nazione diversa, mediante la
tecnologia CII costruita sulla base di brevetti con standard aperti.<O:P>
</O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><FONT face=Verdana><B><EM><FONT size=1>Perché
istituisce un sistema brevettuale più equo in tutta Europa
</FONT></EM></B><SPAN><EM><FONT size=1>La direttiva rende anche disponibile uno
strumento di ricorso per le aziende e per gli individui. La direttiva consente
alla Corte di Giustizia europea di riesaminare le sentenze dei tribunali di uno
Stato membro per verificarne la conformità alla normativa UE, contribuendo
quindi a garantire un sistema brevettuale uniforme in tutta l’UE.<O:P>
</O:P>Inoltre nessuno suggerisce l’eliminazione dei brevetti nelle altre aree,
quindi perché le invenzioni tecniche dovrebbero essere brevettabili, mentre ogni
innovazione relativa a software per computer
inammissibile?</FONT></EM></SPAN></FONT><EM><FONT
size=1> </FONT></EM><EM><FONT size=1><STRONG><U><FONT face=Verdana>I miti e
le visioni errate: cosa NON FARÀ questa Direttiva</FONT><FONT
face=Verdana><SPAN><O:P>
</O:P></SPAN></FONT></U></STRONG></FONT></EM><FONT face=Verdana size=1><EM>I
detrattori della Direttiva sono riusciti a diffondere deliberatamente svariati
miti e visioni errate sulla Direttiva, le riportiamo di seguito assieme alle
controsservazioni: </EM></FONT><SPAN><FONT face=Verdana><EM><FONT
size=1><B>Brevetti uguale protezionismo; i brevetti limitano l’innovazione. E’
vero?</B><O:P> </O:P></FONT></EM></FONT></SPAN><EM><FONT face=Verdana
size=1><SPAN>Questo non è vero. La brevettabilità tutela i posti di lavoro,
garantisce gli investimenti, stimola il trasferimento di tecnologia e aiuterebbe
l’Europa a conservare il proprio ruolo di leader e innovatrice.<O:P>
</O:P></SPAN></FONT></EM><FONT face=Verdana><EM><FONT size=1><B>Il software sarà
brevettato; ciò sarà un passo verso un sistema come quello statunitense. E’
vero?</B><O:P> </O:P></FONT></EM></FONT><FONT face=Verdana><EM><FONT
size=1><SPAN>No. Lo scopo della Direttiva è chiarire e armonizzare. Non modifica
radicalmente la normativa.<O:P> </O:P></SPAN>La brevettazione delle invenzioni
non è una cosa nuova in Europa. L’Ufficio europeo dei brevetti a Monaco e gli
uffici brevetti negli Stati membri proteggono le invenzioni CII da più di 20
anni. </FONT></EM><SPAN><EM><FONT size=1>Un brevetto può essere concesso
solamente per le invenzioni nuove, non ovvie e che apportino un “contributo
tecnico”. Non può essere concesso per il software puro
</FONT></EM></SPAN></FONT><B><FONT face=Verdana size=1><SPAN><EM>Le grandi
aziende ne trarranno beneficio, mentre tutti gli altri
ne</EM></SPAN></FONT></B><FONT face=Verdana><B><SPAN><EM><FONT size=1> subiranno
le conseguenze negative. E’ vero?<O:P>
</O:P></FONT></EM></SPAN></B><SPAN><EM><FONT size=1>No. La Direttiva consentirà
alle PMI e agli imprenditori di <U>sviluppare</U> le loro attività commerciali e
di competere in tutta Europa in modo più efficace.<O:P> </O:P>I brevetti sono
spesso un requisito fondamentale per ottenere investimenti di capitale per le
piccole aziende private. Il 60% delle PMI finanziate da venture capitalist
europei hanno modelli imprenditoriali basati sui brevetti.<O:P> </O:P>In
mancanza di una protezione coerente, le PMI sono preda delle aziende che copiano
la loro tecnologia senza corrispondere quanto dovuto. La stragrande maggioranza
delle attuali controversie sui brevetti nell'UE coinvolge PMI che cercano di
proteggere le loro invenzioni. La Direttiva renderà questo processo più semplice
e più efficiente. </FONT></EM></SPAN></FONT><FONT face=Verdana><B><EM><FONT
size=1>Ciò potrebbe danneggiare gravemente il movimento Open Source. E’ vero?
</FONT></EM></B><SPAN><EM><FONT size=1>No. Il software Open Source e i brevetti
CII hanno convissuto per molti anni senza problemi. La nuova direttiva non
modifica la situazione.<O:P> </O:P></FONT></EM></SPAN></FONT><B><FONT
face=Verdana size=1><SPAN><EM>Quasi nessuno appoggia la direttiva.<O:P>
</O:P></EM></SPAN></FONT></B><EM><FONT size=1><FONT face=Verdana><SPAN>Del tutto
infondato. L’EICTA rappresenta direttamente 51 importanti società multinazionali
e, attraverso 32 associazioni di imprese in 24 paesi, raggruppa altre 10.000
piccole imprese che danno lavoro a oltre 2 milioni di operatori
tecnologici.<O:P> </O:P>La Direttiva è sostenuta anche dalle aziende e dalle
associazioni che appartengono a tutti gli altri settori che sviluppano CII, come
<B>ACEA</B> (<B>Volvo</B>, <B>Daimler Chrysler</B>, ecc.), <B>COCIR</B>,
<B>CECED</B>, <B>CLEPA</B>, <B>EVCA </B>(si veda <B><A
href="http://www.patents4innovation.com/"><FONT
color=#0000ff><U>www.patents4innovation.com</U></FONT></A></B>), da università,
docenti universitari e da svariati singoli inventori.</SPAN></FONT>
</FONT></EM><EM><FONT size=1><FONT face=Verdana><SPAN>Vi invitiamo a seguire e a
partecipare ai prossimi appuntamenti della campagna sulla brevettabilità delle
CII.</SPAN></FONT> </FONT></EM></FONT></DIV>
<DIV>
<P style="MARGIN: 0px; WORD-SPACING: 0px; TEXT-INDENT: 0px; LINE-HEIGHT: 150%"
align=justify><FONT face=Arial size=2><EM><FONT size=1></FONT></EM></FONT></P>
<P style="MARGIN: 0px; WORD-SPACING: 0px; TEXT-INDENT: 0px; LINE-HEIGHT: 150%"
align=justify><FONT face=Arial size=2><FONT face=Verdana
size=1><SPAN><EM></EM></SPAN></FONT></FONT></P>
<P style="MARGIN: 0px; WORD-SPACING: 0px; TEXT-INDENT: 0px; LINE-HEIGHT: 150%"
align=justify><FONT face=Arial size=2><EM><FONT size=1><FONT color=#800080>-----
Forwarded by Chiara Merlati/ImageTime/IT on 23/05/05 12.00 -----</FONT><FONT
size=2> </FONT></FONT></EM></FONT></P>
<DIV>
<TABLE width="100%">
<TBODY>
<TR vAlign=top>
<TD><EM><FONT size=2></FONT></EM></TD>
<TD><FONT face=sans-serif size=1><B><EM>"Key4biz.it" <</EM><A
href="mailto:dailyletter@key4biz.it"><EM>dailyletter@key4biz.it</EM></A><EM>></EM></B></FONT><EM>
</EM></TD>
<TD><EM><FONT face=Arial
size=1> </FONT><BR><FONT
face=sans-serif
size=1> </FONT></EM></TD></TR></TBODY></TABLE><BR></DIV></DIV><BR>
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<br><p><font face="Verdana,Arial" size=2>----<br>
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