Ciao carissimi<br><br><div class="gmail_quote">Il giorno 06 ottobre 2010 16:17, Marco Bertorello <span dir="ltr"><<a href="mailto:marco@bertorello.ns0.it" target="_blank">marco@bertorello.ns0.it</a>></span> ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;">
Il 06 ottobre 2010 16:06, Paolo Pedaletti<br>
<<a href="mailto:paolo.pedaletti@openlabs.it" target="_blank">paolo.pedaletti@openlabs.it</a>> ha scritto:<br>
<div>> non essere pessimista, ci sono università (per esempio) che usano<br>
> diffusamente (ma non pubblicamente) Software Libero ;-)<br>
<br>
</div>eh, e questo è un problema...<br>
<br>
Cosa porta alla causa del software libero utilizzarlo di nascosto o<br>
comunque non rivendicantolo in quanto scelta<br>
etica/filosofica/politica?<br>
Tanto varrebbe che utilizzassero copie senza licenza di prodotti<br>
proprietari (così "Risparmiano i nostri soldi pubblici" non vale come<br>
risposta :P )<br>
<br>
Ciao<br>
<div><br></div></blockquote><div>Marco, <br>non so se ho capito male la risposta di Paolo, ma io non credo che intendesse dire "di nascosto". Penso che semplicemente volesse dire che ci sono molti più enti pubblici in cui si usa software libero di quel che pensiamo, tutto qui. C'è infatti anche chi sceglie di utilizzarlo e divulgarlo nel proprio ambito lavorativo, come cosa normale, facendo in questo contesto una scelta etica; il fatto che non investa le proprie energie in altri tipi di attività divulgative non significa che faccia cose meno importanti. Si può fare una scelta etica anche senza sentire la necessità di "rivendicare" la propria scelta e penso sia questo l'atteggiamento che dà più risultati a lungo termine. <br>
Direi che sarebbe molto utile oltre che interessante anche uno studio/sondaggio serio mirato alle motivazioni dell'utilizzo e del non utilizzo del Software libero nelle pubbliche amministrazioni (penso ciò riflettendo sui casi di fallimento e successo del SL nelle PA di cui si è parlato in altro thread). Forse sarebbe uno studio basato su dati più concreti di quelli dell'evanescente e ciclotimico mondo dell'associazionismo.<br>
Per quanto riguarda la mia piccola esperienza, ho constatato che se da un lato una migrazione non è certo cosa da poco (non ho mai pensato il contrario del resto), dall'altro chi si accanisce a continuare a usare software proprietario in certi contesti della PA dove non vi è motivo lo fa per incompetenza, per pigrizia, per favoritismi, non certo per motivi validi (ribadisco che non sto generalizzando, ma "contestualizzando" rispetto alla mia esperienza, anche se il termine in questi giorni ha assunto significato improprio). Con una buona valutazione di base, una buona organizzazione, un buon lavoro molte cose non sarebbero così impossibili, ma siamo in italia e dobbiamo "contestualizzare" per fare, ora si, una battuta politically scorrect, ma a la page! :) <br>
<br>saluti<br>P.<br>
</div></div>