<br><br><div class="gmail_quote">Il giorno 30 novembre 2010 10:48, Mattia Tristo <span dir="ltr"><<a href="mailto:mattia.tristo@gmail.com">mattia.tristo@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;">
Scusate se dico la mia, ma mi è venuta questa idea:<br><br>Se la Canonical espandesse il proprio interesse e facesse da garante per Linux non sarebbe una soluzione§?<br><br></blockquote><br></div>Immagino che per Linux tu intenda la sola distribuzione Ubuntu.<br>
Per la sola distribuzione Ubuntu gia' "fa da garante" perche' e' un'azienda che ha messo sul mercato i servizi attinenti il "prodotto" Ubuntu.<br><br>Il problema e' il software che su esso gira.<br>
La canonical gia' fornisce un supporto gratuito su alcuni software.<br>Sugli stessi fornisce anche dei servizi aggiuntivi a pagamento.<br><br>Ma se la PA chiede di fare un software per rispondere a delle esigenze particolari la Canonical e' solo una delle aziende in grado di soddisfare queste esigenze (a pagamento).<br>
Quindi puo' "fare da garante" solo sui software che essa stessa produce.<br><br>Ora, lia liberta' che si chiede a Vendola e' proprio la possibilita' di avere questa pluralita' di scelta del "fornitore di software" (termine molto riduttivo ma spero aiuti a comprendere) che, invece, il Protocollo firmato con la M$, di fatto, impedisce.<br>
<br>Vincenzo<br>