<div class="gmail_quote">Il giorno 27 giugno 2011 13:12, Francesco Potortì <span dir="ltr"><<a href="mailto:pot@potorti.it">pot@potorti.it</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex;">
Guido Iodice:<br>
<div class="im">>Comunque, tornando a bomba, facciamo l'esempio concreto.<br>
><br>
>Diciamo che la distro PippoLinux, che contiene Skype con tanto di<br>
>permesso di ridistribuzione dall'avente diritto, viene distribuita<br>
>come ISO e viene considerata come un'opera unica e messa sotto GPL da<br>
>un tribunale. Questa è una situazione senza via di uscita.<br>
<br>
</div>No, è una situazione solo ipotetica. Il distributore non avrà alcun<br>
interesse a considerarla come opera unica, perché se così facesse<br>
dovrebbe distribuire anche il proprio programma sotto GPL. Quindi dirà<br>
che si tratta di un aggregato.<br></blockquote><div><br>Non è detto che ci sia un suo programma GPL. Nel firmware non c'è codice GPL di AVM. <br><br> </div><blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;">
<div class="im"><br>
>Tornando ad AVM, nell'ipotesi che il tribunare decidesse che è tutta<br>
>GPL, a seconda dei casi potrebbero succedere varie cose.<br>
<br>
</div>No, vedi sopra. Non succederebbe nulla, semplicemente AVM direbbe che è<br>
un aggregato.<br>
</blockquote></div><br>Il punto è che AVM non dice che è un aggregato che può essere considerato per parti separate. Dice che è un'opera nel suo complesso e deve essere integra nel suo complesso. Anche le parti GPL. So che è assurdo ma è quello che dice.<br>
<br><br>