<html>
<head>
<meta content="text/html; charset=ISO-8859-1"
http-equiv="Content-Type">
</head>
<body bgcolor="#FFFFFF" text="#000000">
<div class="moz-cite-prefix">Il 04/10/2013 01:34, Vincenzo D'Andrea
ha scritto:<br>
</div>
<blockquote
cite="mid:CAD5agCt3iGsGm1LDn1eRwfJZkfD6hJ5LTiAyQwrT5Nei-cMiFQ@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">
<div class="gmail_default" style="color:#000000"><span
style="color:rgb(34,34,34)">2013/10/2 Paolo Holzl </span><span
dir="ltr" style="color:rgb(34,34,34)"><<a
moz-do-not-send="true" href="mailto:paolo@holzl.it"
target="_blank">paolo@holzl.it</a>></span></div>
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote">
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Penso che i DRM siano assolutamente certi e qualsiasi
riforma non li preveda non passerà, purtroppo.<br>
La lotta per una piattaforma più libera a livello
normativo credo possa influire solo sulla modalità di
concessione dei libri.<br>
</blockquote>
<div><br>
</div>
<div>
<div class="gmail_default" style="color:rgb(0,0,0)">Io
francamente nell'allegato tecnico non ho trovato traccia
della "ineluttabilità" del DRM. Se avessi avuto questa
impressione, invece di pensare che ASSOLI potrebbe
partecipare/assistere alle attività del "tavolo" avrei
casomai immaginato almeno un comunicato stampa e una
lettera di protesta al ministero!</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
<br>
Magari! Non sono citati quindi non sono esclusi. <br>
Penso che per le logiche dell'editoria di oggi siano ineluttabili
(almeno finché sull'argomento non nascerà una coscienza civile).<br>
<br>
<blockquote
cite="mid:CAD5agCt3iGsGm1LDn1eRwfJZkfD6hJ5LTiAyQwrT5Nei-cMiFQ@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote">
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Ad
esempio che non 'scadano' per cui chi ha un figlio non
possa usare lo stesso libro del fratello più grande.<br>
</blockquote>
<div class="gmail_default" style="color:rgb(0,0,0)">Ma
possono "scadere" per il nipote o il figlio del vicino di
casa....</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
<br>
Era un esempio per dire che non devono vere una scadenza, come
accade con il cartaceo (e sono questi gli aspetti a mio parere su
cui colpiranno gli editori perché meno evidenti).<br>
<br>
<blockquote
cite="mid:CAD5agCt3iGsGm1LDn1eRwfJZkfD6hJ5LTiAyQwrT5Nei-cMiFQ@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote">
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Che non venga impedito l'interscambio anche tra
dispositivi diversi, per cui l'eventuale DRM deve essere
in grado di girare almeno sul 50% dei dispositivi sul
mercato.<br>
</blockquote>
<div class="gmail_default" style="color:rgb(0,0,0)">
Sei sicuro? Se porti questo discorso in ambito software
libero ... bhe ... lasciamo perdere ....</div>
<div class="gmail_default" style="color:rgb(0,0,0)">Il 50%
dei modelli o il 50% del venduto? E come lo calcoli?</div>
<div class="gmail_default" style="color:rgb(0,0,0)">
E perchè 50% e non 75% o 25% ?</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
<br>
Ovviamente la percentuale può essere basata su studi di penetrazione
di mercato di Assinform o ISTAT, in ogni caso l'80% del mercato usa
poche piattaforme, sulle percentuali si può discutere.<br>
Il timore è che nascano sistemi addirittura 'monouso' con relativo
DRM, in pratica si rischia di avere il tablet Mondadori, quello
Hoepli, quello McGraw Hill ecc. ecc. anche perché nessuno ha
interesse a fare qualcosa che giri anche sugli altri.<br>
<br>
<blockquote
cite="mid:CAD5agCt3iGsGm1LDn1eRwfJZkfD6hJ5LTiAyQwrT5Nei-cMiFQ@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote">
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Che qualunque dispositivo legga i formati proprietari sia
in grado di leggere anche almeno gli epub e i pdf.<br>
</blockquote>
<div class="gmail_default" style="color:rgb(0,0,0)">Non
credo sia accettabile una legge che impone una cosa del
genere a tutti i fabbricanti di dispositivi. In caso ben
venga!</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
<br>
Attenzione, se devi fare qualcosa per vendere su una commessa
particolare (come di fatto sono i testi scolastici), le regole le fa
l'appaltante.<br>
Nessuno ti obbliga a vendere alle scuole, altrimenti continui a
vendere libri generici.<br>
<br>
<blockquote
cite="mid:CAD5agCt3iGsGm1LDn1eRwfJZkfD6hJ5LTiAyQwrT5Nei-cMiFQ@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">
<div class="gmail_extra">
<div class="gmail_quote">
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Che sia permesso ad un docente, se lo ritiene utile,
utilizzare libri liberi o in creative common.<br>
</blockquote>
<div class="gmail_default" style="color:rgb(0,0,0)">Ci
mancherebbe altro! Vuoi dire che al momento un docente non
può?</div>
<div class="gmail_default" style="color:rgb(0,0,0)">Io in
università lo faccio :-)</div>
</div>
</div>
</div>
</blockquote>
<br>
Se fossi al posto tuo farei uguale, dato che a lungo andare sarà
questa la 'spina nel fianco' degli editori mi aspetto discussioni
infinite sull'argomento in futuro (le stesse discussioni che si è
beccata Wikipedia su autorevolezza ecc. ecc.).<br>
Quindi qualcosa già all'inizio a livello normativo che dichiari
esplicitamente (l'ideale sarebbe che 'auspichi') la libertà di
utilizzo di materiale Creative Common la vedrei bene.<br>
<br>
Un Wiki Assoli sull' argomento con proposte coinvolgendo personalità
delle varie scuole lo vedo bene ... se non è già troppo tardi<br>
<br>
</body>
</html>