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<head>
<meta content="text/html; charset=ISO-8859-1"
http-equiv="Content-Type">
</head>
<body text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
<div class="moz-cite-prefix">Il 09/01/2014 13:55, Marie-Odile
Morandi ha scritto:<br>
</div>
<blockquote cite="mid:52CE9C4C.10007@voyager.archi.it" type="cite">
<meta content="text/html; charset=ISO-8859-1"
http-equiv="Content-Type">
<div class="moz-cite-prefix"><big>Da parte vostra avete analizzato
il documento, che mi sembra molto completo, alla luce del
software libero ? Quali sono le vostre impressioni,
conclusioni ?</big><br>
</div>
</blockquote>
<br>
Personalmente ho guardato il documento che è davvero complesso e
articolato.<br>
<br>
Se posso fare un appunto mi riferisco al capitolo Open Data dove si
parla dei compiti dell' "Agenzia per l'Italia Digitale"<br>
<br>
... In linea con le indicazioni contenute nell’Agenda digitale
italiana ed europea individua i principi, gli obiettivi e il piano
di implementazione per la produzione e il rilascio di dati pubblici
di tipo aperto ...<br>
<br>
mi sembra di capire che oltre agli indirizzi generali debba essere
un ruolo di chi decide anche cosa aprire.<br>
<br>
Se così è su questo punto invertirei il ragionamento:<br>
Chiunque deve poter chiedere ad una PA i dati pubblici abbastanza
aggiornati che la stessa deve mettersi in grado di mettere a
disposizione rispettando gli standard.<br>
<br>
Se i dati non sono rilasciati ci si potrebbe appellare all'Agenzia.<br>
La stessa dovrebbe quindi verificare l'ammissibilità della richiesta
tenendo conto di privacy, licensing ecc., verificare chi e perché
non adempie, fornire le modalità tecnico/operative alla PA.<br>
Tenere traccia in un unico repository nazionale di dove questi dati
saranno reperibili.<br>
Sanzionare se la PA indicata non adempie all'obbligo.<br>
<br>
</body>
</html>