memoria sul software libero nella scuola

Associazione software libero PR@softwarelibero.it
Wed, 03 Jul 2002 15:00:35 +0200


-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
Hash: SHA1

Questa memoria è stata presentata il 2 luglio 2002 al Senato della
Repubblica dal Lugroma assieme ad FSF Europe e all'associazione software
libero.

Il testo è stato redatto da Marco Pietrobono su testo originale di
Alessandro Rubini, con i contributi di Stefano Maffulli e Antonio
Bernardi.

================================================================
Egregio Presidente e componenti della commissione,

con  il presente  intervento la  Free Software  Foundation  Europe, la
Associazione Software  Libero ed il  Linux User Group  Roma vorrebbero
brevemente sottolineare alcuni aspetti importanti relativi alla futura
introduzione  nel  curriculum  scolastico dell'alfabetizzazione  nelle
tecnologie  informatiche, con particolare  riferimento all'emendamento
numero  1309 riguardo  ai programmi  per elaboratore  «open  source» o
«liberi».


Premessa

Successivamente alla  richiesta di audizione,  gentilmente concessaci,
sono state  pubblicate, da parte  del Ministro per l'innovazione  e le
tecnologie, le "Linee guida del  Governo per lo sviluppo della società
dell'informazione"  che potrebbero far  apparire superata  la presente
audizione, sicuramente  meno autorevole,  se non per  il fatto  che ci
consente  di  illustrare  alcuni approfondimenti  relativi  all'ambito
scolastico.

L'alfabetizzazione  informatica  in  un contesto  scolastico  dovrebbe
essere volta alla comprensione e al controllo degli strumenti evitando
per  quanto possibile  l'addestramento all'uso  passivo  degli stessi.
Questa  necessità è specialmente  importante nell'istruzione  di base,
nello  svolgimento della  quale il  personale docente  può  operare in
piena libertà rispetto agli standard di fatto del mondo professionale,
privilegiando gli aspetti pedagogici e culturali.

In tal  senso, ci  preme far notare  come l'utilizzo  preferenziale di
programmi  liberi  in  tali   contesti  è  sicuramente  da  accogliere
positivamente per tutta  una serie di ragioni, alcune  delle quali già
accennate   nel  testo  dell'emendamento   stesso,  che   ora  andremo
brevemente a presentare.


Autonomia didattica

Uno dei  problemi strettamente correlati alle scelte  che il personale
docente opera  al momento della selezione degli  strumenti didattici è
la  creazione  di  una   dipendenza  diretta  dagli  stessi  strumenti
scelti. Tale  dipendenza può essere  più o meno esplicita  ma tuttavia
esiste  e  non può  essere  trascurata,  e  coinvolge tanto  l'aspetto
diretto  della  didattica  quanto  l'aspetto  della  cultura  e  delle
conoscenze che vengono acquisite dagli studenti.

L'adozione  di  programmi  liberi  consente al  personale  docente  di
operare tale  scelta in assoluta  autonomia ovvero senza  dipendere da
alcuna politica aziendale  più o meno volubile, in  quanto legata agli
interessi  puramente  economici  delle  aziende proprietarie  di  tali
strumenti.

In  questo  modo la  scuola  e  i docenti  in  generale  non sono  più
vincolati ad un fornitore unico e possono scegliere liberamente sia il
fornitore del  software che le  diverse soluzioni software,  a seconda
delle  esigenze didattiche  (indipendentemente  da qualsiasi  presunta
obsolescenza anche  quando rimangono valide  didatticamente secondo il
giudizio dei  docenti). Questa libertà  di scelta, oltre  a rispettare
l'autonomia della  scuola, è  altresì incentivante di  economie locali
(distribuzioni, manutenzione, personalizzazioni, supporto, ecc.), come
vedremo in seguito.


Neutralità economica e prevenzione della pirateria informatica

Una delle  componenti fondamentali della didattica è  la possibilità e
la  necessità da  parte degli  studenti di  proseguire  e approfondire
nella  propria  casa  il  processo  di  apprendimento  iniziato  nella
scuola. Tale necessità,  nel caso specifico dell'informatica, richiede
l'accesso   agli  stessi   software  (o   funzionalmente  equivalenti)
utilizzati nella didattica in classe.

Nel  caso del software  libero, lo  svolgimento dei  compiti assegnati
agli  studenti  e  l'eventuale approfondimento  individuale,  attività
svolte  al  di  fuori  dell'orario scolastico,  non  comportano  oneri
aggiuntivi  per   le  famiglie  in  quanto  il   docente  può  fornire
gratuitamente  alle classi  copie  dei programmi  utilizzati in  aula,
restando nella totale legalità.  Ricordiamo, infatti, che per la legge
italiana,  se  un  docente  o  uno  studente  copia  del  software  in
violazione della  licenza che lo  accompagna, anche solo  per eseguire
delle  esercitazioni  didattiche,   commette  un  reato  punibile  con
l'arresto dai sei mesi ai tre anni di carcere.


Proprietà intellettuale, comunità e ricerca

La disponibilità dei programmi  in formato sorgente, così come scritti
dai programmatori  stessi, valorizza  la componente autorale  e quindi
umana  della tecnologia,  riportandola negli  ambiti  dell'articolo 2,
comma  1,  lettera  b:  «lo  sviluppo  della  coscenza  storica  e  di
appartenenza alle comunità locale, nazionale, europea».

La  possibilità di  copiare liberamente,  permessa da  questo  tipo di
software, educa gli studenti sia al rispetto del diritto di autore sia
a combattere  il malcostume della "pirateria  informatica" piaga nella
nostra società.

Educa  altresì  gli  studenti  alla  cultura  dello  scambio  e  della
condivisione   della   conoscenza,   rafforzando   il   valore   della
solidarietà. In  tal senso  ci preme di  ricordare che lo  sviluppo di
Internet, e più in generale del pensiero scientifico, si è basato e si
basa  tuttora  su  questi  principi,  oltre che  sul  principio  della
liberta' del software nel caso di Internet.


Stimolo alla ricerca e all'approfondimento

Ogni  utente  di programmi  liberi  è  autorizzato  ed incentivato  ad
approfondire  le  sue  competenze  senza  ulteriori  oneri.  In  campo
informatico e  tecnologico ciò agisce «a sostegno  delle iniziative di
formazione  iniziale  e continua  del  personale»  (art.  1, comma  3,
lettera  e)  e  «a  sostegno della  valorizzazione  professionale  del
personale  amministrativo, tecnico  ed ausiliario»  (art. 1,  comma 3,
lettera g), come dal disegno di legge oggetto della discussione.


Stimolo allo sviluppo della propria individualità

Poter  adattare  lo strumento  informatico  al  proprio  gusto e  alle
proprie  esigenze  stimola nello  studente  capace  lo sviluppo  della
creatività e  l'approfondimento personale, senza essere  per questo di
ostacolo agli studenti meno brillanti.


Allineamento con le linee guida del governo italiano

La  predilezione  per l'uso  di  programmi  liberi  nei settori  della
pubblica amministrazione è in linea con il punto 8.9, «L'Open Source»,
del  documento programmatico  del  governo di  cui  alla premessa  del
nostro documento.


Considerazioni finali

I  punti precedentemente espressi  ci portano  ad esprimere  un chiaro
supporto da  parte delle suddette  associazioni, e della  comunità del
software  libero  /  open  source  più  in  generale,  all'emendamento
presentato  dal Sen.  Cortiana riguardo  la particolare  attenzione da
dedicare  allo studio  dell'open source  nei programmi  della pubblica
istruzione.


Chiarimenti

In  chiusura  del  nostro  intervento  ci preme  di  far  notare  alla
commissione come  in taluni  casi il software  libero e  l'open source
siano  oggetto  di   forti  incomprensioni  che  possono  danneggiarne
l'immagine nei confronti del grande pubblico.

In tal senso vorremmo  cogliere l'occasione per dirimere una frequente
fonte di malintesi, ovvero l'importanza rivestita dal diritto d'autore
nel caso  del software libero,  e presentare infine un  aspetto spesso
trascurato del mercato del software come prodotto.


Licenze libere, copyright e diritto d'autore

Il  diritto d'autore  è  la base  stessa  dell'esistenza del  software
libero. Senza di esso non  sarebbe possibile tutelare né gli originali
sviluppatori del software, né i suoi utenti.

Le  licenze utilizzate  nell'ambito  del software  libero e  dell'open
source utilizzano  lo strumento  del diritto d'autore  per assicurarsi
che  esso non possa  essere abusato  da nessuno  e che  possa rimanere
sempre a disposizione della comunità di sviluppatori e di utilizzatori
dello stesso, a differenza  del software proprietario, che tutela solo
i suoi proprietari.

Tuttavia, questo  aspetto delle licenze  non pregiudica né  la vendita
del software come prodotto, né la fornitura di altri tipi di servizi a
pagamento ad esso correlati, come testimoniato dal crescente numero di
società e aziende che le utilizzano per i loro prodotti.


Aspetti economici

Il software  libero, annullando di fatto le  barriere all'ingresso nel
mercato del software  consentirebbe alle società informatiche italiane
di medio-piccolo taglio di  partecipare attivamente al mercato stesso,
consentendo di  riflesso una crescita  dell'intero settore informatico
italiano, come  accennato dal  documento del Ministro,  paragrafo 8.9,
punto 5.

In  tal  senso  è  interessante  notare come  le  società  attualmente
controllanti  il  mercato  del  software italiano  siano  nella  quasi
totalità  aziende straniere. Questa  dipendenza costante  dal software
prodotto  all'estero  causa  un  forte scompenso  della  bilancia  dei
pagamenti  e  rappresenta  un   grosso  costo  per  tutto  il  settore
informatico italiano.


Appendice


Cos'è il software libero

Si  definisce  libero un  programma  per  elaboratore  la cui  licenza
consenta  lo studio, la  modifica, la  redistribuzione e  la rivendita
dello stesso.

Questi diritti sono garantiti  a chiunque detenga legalmente una copia
del programma.  Concedere tali libertà agli utenti dei programmi non è
antitetico  al funzionamento  del  mercato informatico  anche se  tale
concessione difficilmente si adatta  ad alcuni dei modelli commerciali
preferiti negli ultimi anni.

L'espressione  open source,  come classificazione  per le  licenze dei
programmi, nel  contesto di questo  documento è del  tutto equivalente
alla dizione software  libero. Nel documento i due  termini sono stati
utilizzati in modo del tutto interscambiabile.

Da  alcuni  anni è  possibile  avere  sistemi  informatici allo  stato
dell'arte  usando esclusivamente software  libero; Internet  fin dalle
sue origini è stata  basata esclusivamente su programmi liberi. Esempi
di software libero  sono i server Apache e Samba,  il kernel Linux, il
sistema di impaginazione TeX, il compilatore GCC, la suite di prodotti
per l'automazione d'ufficio OpenOffice.


Cos'è la Free Software Foundation Europe

La  Free Software Foundation  Europe è  l' associazione  gemella della
Free Software Foundation, che fu  fondata nel 1985 da Richard Stallman
per fornire  supporto legale, logistico ed economico  al progetto GNU,
il corpus software che costituisce l'infrastruttura dei sistemi basati
su  kernel  Linux.   Attualmente  la  FSFE ha  sezioni  in  Francia  e
Germania, mentre nuove sezioni sono in fase di costituzione in Italia,
Portogallo, Spagna.

Riferimenti:  <http://www.fsfeurope.org/>


Cos'è l'Associazione Software Libero

L'Associazione  Software Libero  è una  entità legale  senza  scopo di
lucro  che ha  come obiettivo  la  diffusione del  software libero  in
Italia e  di una corretta informazione  sull'argomento.  È l'affiliata
italiana di Free Software Foundation Europe.

Riferimenti: <http://softwarelibero.it/>


Cos'è il LUG Roma

Il Linux  User Group-Roma (d'ora in  poi indicato come LUG  Roma) è un
raggruppamento  a carattere  associativo  degli utenti  Linux e  degli
appassionati  del software libero  dell'area romana.  Esso nasce  il 9
dicembre 1996 ospitato dalla  Facoltà di Ingegneria dell'Università di
Roma  ''La Sapienza''.  Oltre a  gruppo locale  di utenti  Linux, esso
diventa  anche  punto di  aggregazione  romano  dei simpatizzanti  del
PLUTO, il primo gruppo di utenti Linux creato in Italia.

Il  LUG Roma consta  oggi di  circa 350  associati. Oltre  ad incontri
periodici, il  LugRoma svolge la sua attività  anche attraverso alcune
mailing-list,  tra  le quali  una  destinata  all'associazione e  alle
questioni generali relative al  software libero ed un'altra incentrata
sulle tematiche tecniche.

Riferimenti:  <http://www.lugroma.org/>
-----BEGIN PGP SIGNATURE-----
Version: GnuPG v1.0.6 (GNU/Linux)
Comment: Processed by Mailcrypt 3.5.6 <http://mailcrypt.sourceforge.net/>

iEYEARECAAYFAj0i9TEACgkQpTA1sien863UFwCfUEDcHXgvTv0ChfA70YiLtasw
lpEAnRRS78Sxlpl29AYanRToPfSg0h4X
=GSPz
-----END PGP SIGNATURE-----