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Associazione software libero
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Tue, 26 Aug 2003 11:33:23 +0200
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COMUNICATO STAMPA
BREVETTI SOFTWARE IN EUROPA? NO, GRAZIE
Il Parlamento Europeo, sollecitato dalla BSA (http://swpat.ffii.org/
papers/eubsa-swpat0202/), a settembre valuterà la proposta sulla
brevettabilità delle innovazioni software. L'Associazione Software
Libero sprime un parere negativo sulla proposta di direttiva che, con la
scusa di armonizzare il sistema brevettuale europeo in materia di
software, di fatto sovverte i dettami della Convenzione Europea sui
Brevetti, introducendo la brevettabilità del software e dei metodi
commerciali.
Come già dimostrato negli Stati Uniti, il sistema brevettuale, che è
stato esteso al software da 20 anni, ha rallentato l'innovazione invece
che incoraggiarla, spostando i fondi destinati originariamente a ricerca
e sviluppo verso i dipartimenti legali delle grosse multinazionali che
si occupano a tempo pieno di costose cause brevettuali
(http://swpat.ffii.org/archive/mirror/impact/). Un tale sistema
imporrebbe degli oneri eccessivi per le piccole e medie imprese europee,
vero motore dello sviluppo software continentale, e le renderebbe
succubi di quelle poche grosse aziende, in maggioranza extraeuropee, che
posseggono grandi portafogli di brevetti software.
Come sostenitori del software libero riteniamo pericolosa tale proposta,
perchè introduce ostacoli insormontabili alla creazione di software, sia
libero che proprietario, sia se ceduto gratuitamente che dietro
pagamento. Inoltre, per le licenze libere, non esiste la possibilità
tecnica di gestire il pagamento di eventuali royalty per copia, essendo
le copie libere, e spesso neanche di eventuali costose licenze una
tantum.
Ogni autore di software, libero o meno, è esposto al rischio di dover
elaborare soluzioni tecniche che non siano coperte da alcun brevetto
software, rendendo estremamente complesso ed oneroso il processo di
ideazione del software se non del tutto impossibile; spesso infatti il
processo di brevettazione del software va a coprire il problema nella
sua interezza piuttosto che la soluzione, rendendo impossibile operare
nel settore coperto dal brevetto senza violarlo.
La genericità con cui le idee vengono descritte e brevettate (vedi ad
esempio il metodo di ordine con un click di Amazon ad
http://swpat.ffii.org/news/03/amaz0818/) richiede pochi sforzi, se si
hanno a disposizione abbastanza fondi, per brevettare i metodi più
banali. In tal modo l'istituto della brevettazione, nato per stimolare
l'innovazione in settori in cui essa costa molto, diventa nel settore
del software una lotteria che va a beneficio di poche aziende. Inoltre
la banalità dei brevetti concessi impone notevoli sforzi per elaborare
qualcosa di alternativo e, soprattutto, richiede la completa conoscenza
di quanto già brevettato, ovvero decine di migliaia di brevetti europei
già esistenti e depositati, pur se attualmente non legali.
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