Brevetti software in Europa: votiamo per restare liberi (corretto)

piccardi at softwarelibero.it piccardi at softwarelibero.it
Thu Jun 10 13:21:14 UTC 2004


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 Rispediamo il comunicato inviato stanotte, che per errore non era
 firmato e non conteneva le ultime revisioni.

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		      BREVETTI SOFTWARE IN EUROPA:
		       VOTIAMO PER RESTARE LIBERI


Il Consiglio  dei ministri dell'Unione  Europea ha ribaltato  il rifiuto
del Parlamento  europeo ai brevetti  software in Europa.  Nella riunione
del  17 e  18 maggio  scorso, il  Consiglio europeo  dei ministri  sulle
Competitività,  a Bruxelles,  ha rigettato  [0] gli  emendamenti che  il
Parlamento europeo  aveva apportato [1] all'originale  direttiva. Questa
avrebbe  introdotto in  Europa  una legislazione  sui brevetti  software
simile a quella  in vigore negli Stati Uniti e  in Giappone, sulla quale
la  Federal Trade  Commission Statunitense  ha già  espresso critiche  e
riserve [2].

Il  risultato  del  compromesso  approvato dal  Consiglio  dei  ministri
è   addirittura  peggiore   [3]   della   proposta  originaria,   perché
potenzialmente   permette   di   brevettare  qualunque   programma   per
elaboratore.

Una tale  legislazione sarebbe deleteria  [4] per il  tessuto produttivo
europeo legato  alle moderne  tecnologie, che  è costitutito  in massima
parte  di  piccole  e  medie  imprese  utilizzatrici  o  produttrici  di
software.  Infatti, una  forte  protezione brevettuale  in questo  campo
avvantaggia solo chi ha già registrato  un gran numero di brevetti e può
quindi  stringere  accordi  di  non belligeranza  con  le  altre  grandi
imprese.

In questo  modo si creano artificialmente  delle "barriere all'ingresso"
per  le nuove  aziende, piccole  o  grandi che  siano, limitando  quindi
l'offerta ed impedendo  la naturale diminuizione dei  prezzi dovuta alla
competizione.

Il software libero è particolarmente vulnerabile ad una legislazione che
ammetta  i  brevetti  software,  perché  le  licenze  libere  permettono
la  libera copia  senza  vincoli. Essendo  quindi  incompatibili con  la
copertura brevettuale come normalmente adottata, i programmi liberi sono
costretti ad un pericoloso slalom nel campo minato dei brevetti [5].

Grazie alle pressioni  effettuate dalle associazioni di  categoria [6] e
da un movimento politico  trasversale, prima il ministro all'Innovazione
e Tecnologia Lucio Stanca [7] e subito dopo il viceministro all'Economia
e Finanze  Mario Baldassarri [8]  hanno dichiarato la loro  posizione di
contrarietà,  ed  il Governo  italiano  si  è  astenuto [9]  dal  votare
la  risoluzione proposta  dalla presidenza  irlandese, sponsorizzata  da
importanti multinazionali del software [10].

Il nostro  governo ha quindi  svolto correttamente il proprio  ruolo, ma
purtroppo questo non è stato sufficiente, a causa soprattutto del cambio
di fronte  di alcuni  paesi che avevano  espresso dichiarazioni  di voto
diverse [11]. A meno che  qualcuno dei rappresentanti dei governi ritiri
il  proprio  voto nella  prossima  riunione  di  metà giugno,  il  testo
approvato  dal  Consiglio europeo  di  maggio  sarà discusso  dal  nuovo
Parlamento europeo nei prossimi mesi.

I CITTADINI EUROPEI  POSSONO influire su questi eventi,  e INDICARE AGLI
EURODEPUTATI COL LORO VOTO LA  PROPRIA CONTRARIETÀ AI BREVETTI SOFTWARE,
per una società che sia centrata sui bisogni e le libertà del cittadino,
piuttosto che sugli interessi e le rendite di posizione di pochi.

È per questo che segnaliamo  l'impegno che diversi candidati hanno preso
pubblicamente riguardo a diverse questioni, fra cui i brevetti software,
sottoscrivendo un appello proposto da diverse associazioni [12].

Ed è  per questo che  teniamo a  ricordare che gli  eurodeputati Armando
Cossutta  (GUE, Partito  dei Comunisti  Italiani), Cristiana  Muscardini
(UEN, Alleanza nazionale),  Marco Cappato (NI, Lista  Emma Bonino) hanno
riconosciuto l'importanza della questione, orientando nel senso corretto
le scelte dei  propri schieramenti quando il Parlamento  Europeo votò in
proposito il 24 settembre scorso.

In  particolare  l'eurodeputato  Marco  Cappato,  del  Partito  Radicale
Transnazionale, ha  condotto l'organizzazione  a Roma di  una conferenza
sui  brevetti   software  [13],   contribuendo  così  a   diffondere  la
consapevolezza  del rischio  che  il Parlamento  Europeo  ha di  seguito
sventato  con il  suo  voto. Cappato  ha successivamente  pubblicizzato,
assieme ad Emma Bonino, [14] la necessità di opporsi alla direttiva come
originalmente concepita.

Infine, mettiamo  a disposizione sul  nostro sito [15] UN  RIASSUNTO DEL
VOTO  DEGLI EURODEPUTATI  ITALIANI sull'argomento,  perché ognuno  possa
verificarne il comportamento.

Altre informazioni sui brevetti software sono disponibili alla pagina
 <http://softwarelibero.it/progetti/brevettisw/>.


Riferimenti:

[0] http://swpat.ffii.org/log/04/cons0518/
[1] http://swpat.ffii.org/papers/europarl0309/
[2] http://www.ftc.gov/opa/2003/10/cpreport.htm
[3] http://swpat.ffii.org/letters/cons0406/text/
[4] http://swpat.ffii.org/analysis/sektor/
[5] http://www.gnu.org/philosophy/savingeurope.html
[6] http://softwarelibero.it/news/20040514-01.shtml
[7] http://softwarelibero.it/altri/Prot_1069.pdf
[8] http://softwarelibero.it/altri/MEF.pdf
[9] http://www.innovazione.gov.it/ita/comunicati/2004_05_18.shtml
[10] http://kwiki.ffii.org/Cons040518En
[11] http://kwiki.ffii.org/?Pietras040520En
[12] http://italy.peacelink.org/cris/articles/art_5108.html
[13] http://www.radioradicale.it/software_libero/software_libero.html
[14] http://softwarelibero.it/pipermail/discussioni/2003-October/008347.html
[15] http://softwarelibero.it/progetti/brevettisw/voto-maggio-2003.shtml
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