Appello per una Puglia libera dal software proprietario

Associazione software libero info a softwarelibero.it
Mer 1 Dic 2010 17:24:04 CET


COMUNICATO CONGIUNTO

1º DICEMBRE 2010

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	Appello per una Puglia libera dal software proprietario

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Caro Presidente, caro Nichi,

siamo programmatori, sostenitori, e semplici utenti del Software Libero,
di GNU/Linux, di Firefox, di OpenOffice.org, di Wikipedia; insomma, di
tutto quell’universo che si muove intorno alla condivisione del sapere e
alla libertà di poterne usufruire come bene comune e patrimonio
collettivo dell’Umanità. Tra noi ci sono persone che fanno impresa con
il Software Libero, contribuendo così alla crescita economica del nostro
Paese. Altri lavorano con il Software Libero nei più svariati settori,
godendo dei suoi benefici.

Sappiamo che questi temi ti sono familiari. Sappiamo anche che la
Regione Puglia ha in programma un disegno di legge per l’adozione di
Software Libero nella Pubblica Amministrazione. Abbiamo salutato
positivamente, nel tuo programma elettorale, l’attenzione a questo tema.

Per tutti questi motivi siamo rimasti stupiti del Protocollo d’Intesa da
te siglato con Microsoft, il principale produttore di software
proprietario del mondo.

Non c’è in noi alcun pregiudizio verso quell’azienda o altre. C’è invece
la consapevolezza che la lunga storia e i recenti comportamenti di
Microsoft – come, ad esempio, l’uso pretestuoso dei brevetti come
minaccia per ostacolare lo sviluppo e l’adozione di Software Libero –
sono in aperto contrasto con la filosofia e la pratica di apertura,
libertà e condivisione che caratterizza il Software Libero. Non siamo
contro una specifica impresa, siamo contro il software proprietario,
contro la soggezione tecnologica che esso impone al Paese.

Come affermato anche in sede di Unione Europea e confermato da recenti
pronunciamenti della Consulta, neutralità tecnologica non può
significare “equidistanza” tra software libero e software proprietario,
ma deve significare invece libertà di sviluppare tecnologie aperte e
interoperabili senza dover chiedere permessi, senza dover firmare
contratti di non-divulgazione, senza dover essere sotto la spada di
Damocle di una causa per violazione di brevetto, senza dover sottostare
all’uso di una determinata piattaforma, senza dover essere limitati
nell’applicazione delle tecnologie a certi mercati o certi tipi di
dispositivi. In poche parole, senza dover sottostare al modello che i
produttori di software proprietario (in questo Microsoft è in prima
linea) propongono da sempre. Un modello fatto di uso distorto dei
brevetti come strumenti per rafforzare la propria egemonia nel mercato,
anziché come strumenti di innovazione. Un modello che ricorre a formati
chiusi e protocolli proprietari per vincolare a sé gli utenti ed i loro
dati. Un modello animato da pratiche concorrenziali scorrette,
frequentemente oggetto di multe milionarie inflitte dalle autorità
antitrust dell’Unione Europea.

Software Libero, invece, significa esattamente l’opposto. Significa cioè
la possibilità per le imprese, la Pubblica Amministrazione, il mondo
della formazione, le famiglie, i singoli cittadini, di non avere porte
chiuse, stanze segrete, lucchetti che troppo spesso cancellano la
libertà di conoscere e interagire. Software Libero significa anche
condivisione, messa in comune di saperi ed esperienze. Significa
creazione di opportunità di lavoro. Significa indipendenza – per il
pubblico come per il privato – dal singolo fornitore, ma soprattutto
autonomia nel determinare i propri strumenti informatici e non
solo. Autonomia nel senso più autentico: capacità di decidere di se
stessi.

Questo è fondamentale per la Pubblica Amministrazione, che deve
garantire a se stessa e ai cittadini che i dati siano elaborati con
software controllabili, per poter assicurare la trasparenza, e
conservati in formati liberi e documentati, per non ritrovarsi nella
dipendenza da un software o da un singolo produttore.

Siamo preoccupati quindi delle ricadute che questa scelta della Regione
Puglia può avere sia sull’Amministrazione Pubblica che sul tessuto
produttivo. Promuovere il software proprietario, le soluzioni
informatiche di Microsoft in questo caso, significa infatti mettere una
seria ipoteca sulla autonomia e sulla libertà della P.A., dei cittadini
e delle imprese, non solo per l’oggi ma per il futuro, perché sappiamo
bene di fronte a quali difficoltà e costi è posto chi voglia finalmente
fare la scelta del Software Libero dopo anni di utilizzo del software
proprietario.

Sappiamo quanto insegnare solo o prevalentemente l’uso del software
proprietario nelle scuole e nei corsi di formazione professionale
contribuisca a perpetuare il monopolio e deprima la piena
autodeterminazione di organizzazioni e singoli. Sappiamo come il
“software segreto” tolga agli studenti – soprattutto quelli di materie
legate all’informatica – la possibilità di soddisfare il proprio diritto
alla conoscenza, essendo impenetrabile allo studio e alla
modifica. Sappiamo, soprattutto, quanto questo insegni a tutti costoro
ad essere consumatori passivi, sudditi di tecnologie che non possono
conoscere e manipolare. La scuola deve invece formare cittadini
consapevoli, anche nell’ambito delle tecnologie.

Abbiamo letto con attenzione il testo del Protocollo e le tue
repliche. Pur avendo apprezzato la decisione di rispondere prontamente e
personalmente, non possiamo che mantenere le nostre preoccupazioni,
poiché resta incomprensibile la scelta di Microsoft quale partner per la
promozione dell’innovazione e dell’eccellenza, in un quadro dove invece
potrebbero esserci partner in linea con quanto abbiamo sinora esposto.

Ti chiediamo quindi di fare una scelta differente: invece di dare
seguito al protocollo con Microsoft, riunisci le imprese locali,
nazionali e multinazionali e i soggetti associativi che hanno scelto di
promuovere prioritariamente il Software Libero. Progetta con questi
soggetti la vera innovazione della Puglia, sulla base di un’idea diversa
di sviluppo in cui il sapere sia condiviso e non costretto dentro
scatole chiuse. Se vorranno, le imprese che sviluppano software
proprietario potranno unirsi accettando di rilasciare i loro contributi
sotto licenze libere, e garantendo l’utilizzo gratuito e senza vincoli
dei brevetti eventualmente coinvolti. In questo modo, il contributo
della Regione potrà davvero essere a favore del sapere pubblico e
liberamente disponibile a chiunque per la crescita della Puglia, libera
da vincoli tecnologici.

Insomma, caro Nichi, ti proponiamo una Puglia libera. Libera dal
software proprietario, che la lingua spagnola definisce con adeguata e
significativa espressione “software privativo”: quel software che ti
priva della libertà di apprendere, di intraprendere, di condividere e
lavorare insieme ad altri.

Il Software Libero non è solo prodotto da «un esercito di volenterosi
supertecnici che lavorano di notte negli scantinati», ma da sempre gode
del supporto di aziende, governi, enti di ricerca,
università. Certamente però negli ultimi anni abbiamo assistito ad una
straordinaria evoluzione. Anche grazie a quella idea che tu definisci
«romantica» è sorta una grande rivoluzione tecnologica. Oggi sono tante
le multinazionali che lavorano con il Software Libero. Sono numerosi gli
enti pubblici e le istituzioni scientifiche che non solo usano, ma
producono Software Libero. Sono tante le imprese italiane che hanno
sposato questa innovazione e creano posti di lavoro e ricchezza nel
nostro Paese. E’ a nome di questo variegato e pulsante mondo di aziende,
ricercatori, programmatori, semplici appassionati che ti chiediamo di
aderire convintamente al nostro progetto di libertà e di studiare
insieme una exit strategy dal software proprietario.

Siamo pronti ad aiutarti con indicazioni concrete a realizzare questo
obiettivo.

Con stima,

Guido Iodice - blogger, staff linuxqualityhelp.it
Domenico De Santis - Resp. organizzazione PD Puglia
Pietro Folena - Presentatore del Progetto di Legge per il Software Libero alla Camera dei Deputati nella XV Legislatura
Fiorello Cortiana - Condividi la Conoscenza, presentatore del Progetto di Legge per il Software Libero al Senato nella XV Legislatura
Flavia Marzano - Presidente UnaRete
Dario Ginefra - Deputato PD
Renzo Davoli - Presidente Associazione per il Software Libero
Athos Gullazzi - Presidente Partito Pirata
Alessandro Bottoni - Segretario Partito Pirata
Roberto Tupone - Vice-presidente Associazione Linux Club Italia
Lorenzo De Tomasi - Coordinatore Isotype.org
Fabio Viola - Presidente SaLUG (GNU/Linux User Group Salento)
Giuseppe Puopolo - Presidente Associazione Panharmonikon Orchestra
Sara Bertoli, Fabrizio Parlingieri, Martina Della Valle - Staff LinuxQualityHelp.it
Maurizio Graffio Mazzoneschi - Lynx
Salvatore Agrosì - Arci/Biblioteca di Sarajevo, Maglie (LE)
Fabbrica di Nichi Maglie
Alessio Treglia - Debian e Ubuntu Developer
Edoardo Batini - Linux System Administrator
Giuseppe Guerrazio - Linux System Admnistrator
Elisa Mariano - Centro studi CGIL PUGLIA
Francesco Putignano - Ex Assessore Politiche Giovanili Comune di Santeramo in Colle
Vito Danese - Informatico
Donato Fiorentino - Laureando in Ingegneria Informatica, Bari
Domenico Lofù - Laureando informatica, Bari


Il testo dell'appello è pubblicato anche sul Blog di Guido Iodice, su
Facebook e su <http://www.softwarelibero.it/lettera_aperta_Vendola>

Per adesioni, inviare un messaggio di posta elettronica a:
guido.iodice(chiocciola)gmail(punto)com


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