[Diritto] Versione 1.11 Proposta di legge sul Software libero

Carlo Strozzi carlos@scriptaworks.com
Tue, 11 Dec 2001 09:04:12 +0100


Premetto che continuo a rimanere non del tutto convinto che una legge,
ammesso che passi, possa realmente servire. Quello che servirebbe di
più IMHO sarebbe "togliere" (o modificare) alcune leggi già esistenti.
Comunque:

On Mon, Dec 10, 2001 at 03:33:00PM -0800, Neuromante wrote:
> Comma 5. Si definisce software proprietario un
> programma, sul quale gravi diritto d autore, e che non
> soddisfi i requisiti del software libero.

Hmm ... anche il software libero ricade nella normativa sul diritto
d'autore. La differenza è che mentre nel caso del SL si dice "tutti
i diritti riservati", in quello libero l'autore si riserva solo il
"diritto di paternità", e rinuncia all'esercizio esclusivo degli altri
diritti previsti dalla normativa. Secondo me queso comma va riformulato
meglio.

> Comma 7. La cessione di software libero non ricade
> sotto normativa SIAE.

Eh, questo sarebbe bello :-) (oltre che perfettamente logico).
Questa è una delle leggi che se tolte (improbabile) o modificate
potrebbero rimuovere alcuni ostacoli alla diffusione del SL.

> Comma 2. La Pubblica Amministrazione invia posta
> elettronica contenente dati sensibili e/o riservati
> solo se criptata.

Ok, ma teniamo presente che questo richiede una PKI
(Public-Key Infrastructure) che al momento in Italia
non mi risulta che ci sia. A quanto ne so anche l'AIPA
naviga in alto mare su questo. Io sposterei questo comma
più avanti, dopo aver parlato di Firma Digitale (vedi più sotto).

> Comma 3. La Pubblica Amministrazione che intenda
> avvalersi di un software proprietario, in luogo di un
> software libero, deve motivare analiticamente la
> ragione della eventuale maggior spesa, sotto la
> diretta responsabilità del responsabile del
> procedimento di cui all Art. 4 della Legge 7 agosto
> 1990, n. 241..

Questo mi sembra uno dei punti chiave della faccenda:
formati aperti e contenimento dei costi (il secondo
dipende dal primo).

> 
> Art. 3 
> Comma 1. La P. A  produce e utilizza documenti
> informatici (testi, carte, software, siti internet,
> archivi, tabelle ecc.) in formato la cui leggibilità
> sia la più diffusa ed ampia possibile e si abbiano
> garanzie che rimanga tale anche in futuro. Quindi
> formati le cui specifiche di implementazione siano
> liberamente e disponibili ed utilizzabili da chiunque
> anche in futuro.

Io toglierei quel "più diffusa ed ampia possibile" perchè
sennò è ".doc". Piuttosto:

Comma 1. La P.A. produce e utilizza documenti informatici (testi,
carte, software, siti internet, archivi, tabelle ecc.) in formati le
cui specifiche di implementazione siano liberamente e gratuitamente
disponibili ed utilizzabili da chiunque anche in futuro.

> ... Si dovrà evitare l'uso di documenti o
> programmi leggibili solo da alcuni sistemi operativi e
> non da altri. Dove possibile si dovranno utilizzare
> formati liberi. 
> Comma 2. Non è consentito l'uso e il rilascio al
> pubblico di documenti leggibili solo da un tipo di
> programma o da programmi prodotti da una sola azienda.

Io tutto questo lo toglierei. Il capoverso precedente basta e avanza.

> CAPO 3: Pubblica Istruzione e ricerca
> Art. 4
> E' autorizzata la spesa di 500 milioni per
> l'accensione di borse di studio o assegni di ricerca
> finalizzati a progetti di ricerca e sviluppo da parte
> di enti pubblici o privati per lo sviluppo di software
> libero (che verrà rilasciato sotto Licenza d'Uso
> Generale Pubblica), in particolare che vada a coprire
> carenze in settori tecnici che presentino speficità
> per l'Italia (ad esempio programmi di contabilità, per
> la denuncia dei redditi, per la gestione e la
> catalogazione dei beni culturali, CAD).

... e per la Firma Digitale (*molto importante*).
Vedi anche il mio commento al Comma 2, più sopra.

> 
> Art. 5
> Comma 1. Si incentivano le scuole secondarie pubbliche
> ad inserire nei loro programmi di informatica una
> sezione specifica sul software libero. 
> Comma 2. Si incentivano le scuole pubbliche ad
> impiegare, nello svolgimento delle attivita'
> didattiche, software libero (e/o a sorgente aperto) e
> formati di dati liberi.

... allo scopo di favorire la libera condivisione delle 
conoscenze, componente essenziale per l'applicazione del
metodo sperimentale (la cosa secondo me deve venire motivata
sul piano didattico).

> Comma 3. Si dovrà preferire una trattazione degli
> argomenti didattici che privilegi la conoscenza di
> tutti i sistemi operativi e non solo di alcuni.
> Comma 4. Il programma di studio dovrà prevedere la
> possibilità di studiare e verificare il codice
> sorgente dei sistemi operativi.

Il 3 è già implicito nel 4. Io metterei "studiare e verificare
*liberamente*", sennò anche la licenza Shared Source di Microsoft
potrebbe risultare accettabile.

ciao,
carlo
-- 
For easier reading please set the Courier font.
Messages larger than 30 KB may not receive immediate attention.
Freedom for Business: http://swpat.ffii.org