[Diritto] Sempre clausola di garanzia
Christopher R. Gabriel
cgabriel@cgabriel.org
04 Jul 2001 17:40:51 +0200
Riporto un thread privato tra me, Alessandro Rubini, Dino Gen (lug
siena) e Richard Stallmann, di piu' di un anno. Inizialmente la
discussione tra me e dinogen era relativa alla clausola di non
garanzia, successivamente si e' spostata assieme ad Alessandro e RMS
sulla valida' della licenza stessa in caso di accettazione o meno
da parte dell'utente.
Non so se questo portera' maggiori informazioni alla discussione di
quante gia' non siano disponibili, spero comunque che servano a
qualcosa.
Ho avuto l'autorizzazione delle tre persone in questione a pubblicare
queste mail private.
Ho tentanto di riformattare un po' il testo per leggerlo meglio, non
non sono molto soddisfatto del mio lavoro.
Ciao,
Christopher
--------------------------------------------------------------
Dinogen <dinogen@siena.linux.it> ha scritto:
At 11.46 17/02/00 +0100, Christopher wrote:
>
> Dinogen> Ciao, ti volevo chiedere: chi posso sentire del flug,
> Dinogen> riguardo ad una questione sulla licenza GPL? C'e' un
> Dinogen> super-esperto su GPL che possa chiedergli una cosa per
> Dinogen> mail?
>
>Puoi chiedere anche a me se vuoi.
Ok, ho parlato con un mio amico avvocato, uno serio, non semplicemente un laureato in legge, uno che lavora tutto il giorno in tribunale.
Gli ho parlato dell' Open source e in particolare della licenza GPL.
Prima di tutto abbiamo chiarito che un contratto se non è chirografato (firmato a mano o elettronicamente) non vale gran che.
Quindi la licenza GPL che troviamo inclusa nei software non vale gran che. Puoi trovare un giudice che ne tiene conto, ma in generale non ha valore legale.
Neanche le licenze di Windows accettate clikkando su accetto valgono in realta'; cliccando su un bottone che dice "accetto il contratto" in realtà non facciamo niente di legalmente rilevante.
Dirai: "E allora?"; Bè, c'e' una questione che mi tocca personalmente: ho intenzione di fare un programma di contabilità GPL e donarlo alla FSF.
Mettiamo che lo faccia e che io risulti come autore. La licenza GPL ci sarebbe dentro e l'utente utilizzando il programma accetterebbe automaticamente la licenza e le clausole.
Se un'azienda utilizza il programma e ne riceve un danno (perdita di dati, conti sbagliati, ecc...) la clausola di "nessuna garanzia" mi mette al riparo da ogni rivalsa da parte dell'azienda.
Bene. Questo in Italia non è vero.
Il "giro" legale è ben altro: Se io metto il programma su internet e uno lo scarica, risulta a tutti gli effetti di legge una "donazione di beni immateriali". Se una azienda ne riceve un danno e riesce a dimostrarlo (che con un buon avvocato ci vuole poco) può farmi causa e ottenere un rimborso.
La GPL inclusa nel software non vale niente e soprattutto la "clausola vessatoria" di "Nessuna garanzia" non vale, perché secondo la legge italiana deve essere sottoscritta due volte. Essendo sottoscritta 0 volte un giudice verosimilmente non terrà conto della GPL.
Vorrei avere notizie di precedenti di questo tipo in Italia o in America o in altri paesi.
Vorrei avere riferimenti precisi, in modo che se ne possano recuperare gli atti.
Grazie.
------- Start of forwarded message -------
Date: Sat, 19 Feb 2000 18:59:32 -0700 (MST)
Message-Id: <200002200159.SAA00709@aztec.santafe.edu>
From: Richard Stallman <rms@gnu.org>
To: cgabriel@firenze.linux.it
Subject: Re: [Dinogen <dinogen@supereva.it>] Re: Big trouble with the GPL
Reply-to: rms@gnu.org
References: <87og9dyf6j.fsf@firenze.linux.it>
First of all we have assumed that, here in Italy, if a contract is
not "chirographed" (chirografico, in italian, that means "signed by hand
and electronically) it has no legal power.
He is interpreting it as a contract. That is a mistake,
since it is mainly based on copyright law. It gives permission
to do what is normally copyright infringement.
But he may be right that the disclaimer of warranty will not be
effective. Unfortunately, there is nothing we can do about that.
---------------------------------------------
------- Start of forwarded message -------
Date: Sun, 20 Feb 2000 22:43:33 +0100
From: Alessandro Rubini <rubini@gnu.org>
To: cgabriel@firenze.linux.it, rms@gnu.org
Subject: [Dinogen <dinogen@supereva.it>] Re: Big trouble with the GPL
Message-ID: <20000220224333.A7032@morgana.systemy.it>
Reply-To: rubini@pop.systemy.it
Mime-Version: 1.0
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
Organization: Free Lance in Pavia, Italy.
In-Reply-To: <87og9dyf6j.fsf@firenze.linux.it>
Hello.
> If a company uses this software and they've got problems (loss of data,
> wrong numbers for payment, etc..) the "No warranty" disclaimer will put
> me away from troubles from that company.
>
> Right. Here in Italy this is *not* true.
Two points:
A) If that is true of free software, it is true of proprietary
software as well, so one should never write any kind of software. I
don't think the problem applies.
B) Since everybody have problems with the software and often have
losses for software faults, software producers would have been (and
would be continuosuly) sued for such losses. This does not happen, so,
I think the whole point does not apply.
Obviously, I am not a lawyer. However, my friends at Prosa now have a
lawyer (an italian one), and they are surely interested in pursuing
this issue, which is important for them as well. Obvuosly *if* it
makes some sense, but I fear it doesn't.
If I have your consent, I'll be happy to forward the question to them
so they can ask the lawyer (unless they feel the issue irrelevant,
it's their decision whether to call their lawyer or not). FYI: The
lawyer is linuxcare's one.
/alessandro
------- End of forwarded message -------
------------------------------------------------------------------------------
To: Dinogen <dinogen@supereva.it>
Subject: Re: [Alessandro Rubini <rubini@gnu.org>] [Dinogen <dinogen@supereva.it>] Re: Big trouble with the GPL
>> A) If that is true of free software, it is true of proprietary
>> software as well, so one should never write any kind of
>> software. I don't think the problem applies.
Dinogen> Invece =E8 vero anche per il software commerciale. Io lo
Dinogen> so bene.
Hai qualcosa di concreto da leggere? cosi' me lo leggo e lo passo
pure a stallman. "Io lo so bene" non e' sufficiente. Porto te che giuri
di dire la verita' in caso di una causa? :)
--
Christopher R. Gabriel - http://www.linux.it/~cgabriel/
"Non ti ho mai pregato, ma se ci sei, se sei veramente lassu', ti prego,
salvami, Superman!"
-----------------------------------------------------------------------------
Carissimo e amatissimo MC.
Vorrei da voi una delucidazione, magari pubblicata sulla vostra prestigiosa rivista, su alcune questioni legali circa il software libero, commerciale e con licenza Gnu Public License (GPL).
Tutti scrivono sul proprio software shareware o freeware o GPL, o addirittura sulle pagine web, la parolina magica "copyright", ma mi chiedo quanti davvero compiono i passi legali per registrare le proprie produzioni.
Di certo non ce lo vedo uno che scrive un'utility da 100 Kb a pagare la SIAE o l'ufficio brevetti per ottenere i diritti d'autore.
Inoltre, tutte le volte che istallo un programma commerciale e mi si presentano i bottoni "accetto il contratto" e "rifiuto il contratto", mi chiedo che valore abbia un simile contratto, non firmato e accettato da una parte sola.
Per quanto riguarda la GPL: certo, una gran cosa, che condivido in pieno, ma mi chiedo anche che livello di tutela essa possa offrire.
Mettiamo che scriva un programma e lo metta su internet con annessa la GPL. E supponiamo anche che un professionista lo scarichi e lo utilizzi.
A tutti gli effetti dovrei aver compiuto una donazione di beni immateriali.
La GPL contiene la clausola vessatoria di "nessuna garanzia" e di rifiuto della responsabilità riguardo ai danni provocati dal programma.
Secondo la legge italiana tale clausola va sottoscritta due volte.
Se il professionista mi cita per danni, posso invocare il fatto che lui ha accettato la GPL con le sue clausole vessatorie?
Un mio amico avvocato mi ha consigliato di fare la "prova del 9": produciamo un programma che distrugge i dati del computer mascherato da utility. Mettiamo il fetente programma in rete con ligenza GPL e aspettiamo gli effetti.
Come si comporterebbe un ipotetico giudice davanti a questa situazione? L'imputato sarebbe in grado di invocare le clausole della GPL?
Il discorso si estende anche al software commerciale. E' possibile citare in giudizio una software-house perché un suo prodotto mi ha causato danni irreparabili?
Esagerando, potrei citare la Microsoft perché i suoi prodotti vanno troppo spesso in errore e mi fanno perdere giornate intere in reistallazioni e riconfigurazioni, ricevendone di fatto un non indifferente danno economico?