[Diritto] link
Donat
diemmenic@tiscalinet.it
Sat, 3 Nov 2001 10:13:42 +0100 (CET)
On Fri, 2 Nov 2001, Alessandro Rubini wrote:
> C'e` gente che continua a chiedermi il permesso di linkare[1] mie
> pagine. Ma e` vero che serve il permesso? Il link non e` una roba
> dell'autore della pagina linkante[1] e quindi il linkato[1] non
> c'entra niente ma proprio niente? Cioe`, se io metto informazione
> leggibile da tutti non posso avere pretese di controllare come mi
> raggiungono.
>
> Ditemi che non serve il permesso, per favore.
>
> [1] povero italiano, ma cosi` e` piu` veloce
Credo che l'eventuale permesso possa servire al richiedente per mettersi
preventivamente al riparo da future rivendicazioni da parte tua.
Rimane da considerare che in casi del genere la normativa italiana e'
come al solito arretrata pertanto in caso di lite si fara' riferimento
alle norme valide per le opere dell'ingegno, i segni distintivi ecc.
Se vi va' di continuare a leggere vi rimetto alcune brevi ricerche da me
effettuate sulle nuove forme di illecito in materia di network.
Ometto il cybersquatting in quanto e' noto a tutti in cosa consiste.
Al fenomeno appena descritto (cybersquatting) si affiancano altre figure
che non sono ancora regolamentate specificatamente, tra queste il Linking
specialmente nella sua peggior manifestazione che e' il c.d. Framing
(incorniciando). Il Framing consiste nell'effettuare collegamenti
ipertestuali con altri siti web al fine di ottenere tutte le informazioni
che si desiderino da diffondere in Internet sotto l'egida dei propri segni
distintivi. Attualmente e' possibile realizzare un sito web con diversi
contenuti attinti da siti altrui ma "incorniciando" il tutto nel proprio.
Una ulteriore forma di illecito potrebbe rappresentarsi nelle ipotesi di
abuso dei comandi META di una pagina web, c.d. metatagging. L'illecito si
realizza quando si introducono attraverso i comandi META (speciali tag in
linguaggio HTML) "parole chiave" identiche a marchi registrati. Per meglio
capire il caso in esame e' bene spendere due parole sui tag META. Questo
tipo di istruzioni, in linguaggio HTML, permettono, al robot (o spider) di
un motore di ricerca di selezionare la "parola chiave" inserita appunto
tra questi tag META, e di indicizzare quel sito per le ricerche effettuate
dagli utenti di Internet attraverso quelle "parole chiave". E' nota la
vicenda Playboy che si verifico' in U.S.A. dove molti siti web a contenuto
porno inserivano appunto la parola chiave "Playboy" nei propri META tag.
In questo modo attraevano i navigatori che selezionavano "Playboy" nelle
loro ricerche. La famosa societa' americana, legittima titolare del
marchio, si e' rivolta alla competente Corte di giustizia, la quale, ha
riconosciuto il diritto della Playboy di impedire che tale marchio venisse
usato nei META tag nei casi di violazione degli interessi dei titolari del
marchio stesso.
Ciao
Donato