[Diritto] Ascolta la tua sete.

Marco Pantaleoni diritto@softwarelibero.it
Mon, 5 Aug 2002 12:32:14 +0200


On Mon, Aug 05, 2002 at 12:20:15PM +0200, Simo Sorce wrote:
> On Mon, 2002-08-05 at 11:52, Marco Pantaleoni wrote:
> > Il programmatore e` un dipendente. Viene pagato per quello che
> > produce. Punto. L'imprenditore invece si assume il rischio imprenditoriale
> > e mette a disposizione un capitale iniziale. Per questi motivi si
> > aspetta un ritorno economico che superi la semplice copertura
> > dell'investimento (altrimenti non avrebbe rischiato e avrebbe fatto
> > il dipendente a sua volta).
> 
> Secondo me c'è un limite a tutto, altrimenti perchè emettere leggi tipo
> quelle che limitano il tasso di usura? d'altra parte gli usurai non
> facevano altro che investire una somma e poi si aspettano di guadagnare
> di più di quello che hanno investito no?

Beh, mi sembra una situazione *molto* diversa. Nessuno compra software
perche` ha l'acqua alla gola e rischia di finire sotto un ponte.

> 
> > L'economia non e` basata sul "non morire di fame", per lo meno in paesi
> > non socialisti.
> 
> Non è neanche sguazzare nell'oro alle spalle degli altri, o meglio forse
> per qualcuno lo è :(

Dipende da come definisci "sguazzare nell'oro" e "alle spalle degli altri".
L'Italia e` un paese abbastanza liberista, che favorisce l'imprenditoria,
non la penalizza.

> 
> > Alle spalle? Scusa, ma chi e` che obbliga il tizio che zappa ad acquistare
> > un software commerciale?
> 
> Mah forse un paio di leggine che vedremo nel prossimo futuro:
> 1. Già oggi è obbligatorio per le aziende comunicare in forma digitale
> con il ministero delle finanze per la dichiarazione delle tasse, e il
> numero di servizi che sta diventando fruibile solo o prevalentemente in
> forma elettronica sta crescendo e lo vediamo tutti. (Altro esempio la
> posta ti fa pagare meno se interagisci coi loro servizi via internet
> invece che allo sportello).

Dubito che il contadino si faccia da solo la dichiarazione dei redditi.
Andra` da un commercialista immagino (che gia` spedisce in forma
elettronica le dichiarazioni).

> 2. Si stanno approvando leggi sempre più restrittivwe che se continuano
> lisce così elimineranno la possibilità di utilizzare software
> concorrente (ad esempio TCPA, leggete il documento puntato da Adriano
> Sponzilli e poi pensa a tutte le tue belle alternative libere).

Questo e` un altro paio di maniche. E` una situazione da combattere con
tutti i mezzi, come ho gia` detto in altri messaggi, ma non ha a che vedere
con una tutela piu` moderata e normale come quella in vigore adesso.

> Bisogna vedere se gli serve o se viene costretto a comprarlo.
> Quel denaro potrebbe essere destinato a ben più fruttiferi investimen
> ti, o abbassamento di prezzo a favore dei consumatori.

Se vuoi ti presento un po' di contadini che il computer non lo hanno nemmeno.
E non se lo compreranno.

> 
> > E poi chi e` che tira fuori la piccola fiammiferaia adesso? :-)
> 
> Eheh, la dialettica è un'arma ptente ;)

Si, ma ho letto anch'io Schopenhauer :-)

> 
> > Se copi la caffettiera Bialetti finisci in gabbia.
> 
> Se ci metti il marchio, ma se la vendi con un bello stemma con su
> scritto "Lupetti" non credo, e se così fosse, sarebbe una cosa che non
> mi va molto a genio.

Dipende se copi o meno il progetto. La copia che intendi fare tu del
software e` una copia pedissequa.

> 
> > Nulla ti vieta di fare una caffettiera, diversa. La copia non e` permessa.
> 
> E questo imho è sbagliato, ma qui si va su un altro campo.

Se non ti va bene in generale, non ridurre la questione al campo
del software.

Marco

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Marco Pantaleoni                                  panta@elasticworld.org
Padova, Italy                                              panta@acm.org
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