[Diritto] chiarimento copyright per GPL su un font

Daniele Minotti diritto@softwarelibero.it
Wed, 15 Jan 2003 23:57:23 +0100


** quoting...

----- Original Message -----
From: "Lorenzo De Tomasi" <lorenzo.detomasi@libero.it>
To: <diritto@softwarelibero.it>
Sent: Wednesday, January 15, 2003 3:51 PM
Subject: [Diritto] chiarimento copyright per GPL su un font


Rispondo alle perplessitā:

on 15-01-2003 13:31, Daniele Minotti at daniele@minotti.net wrote:

> ** La licenza GPL nasce per il software, ma, secondo me, puo' essere applicata
> a tutte (o quasi) le
> opere dell'ingegno, anche ai font (pur sempre con qualche mia personale
> perplessita').
> Non comprendo, pero', quale sia lo scopo di una licenza gpl su font.

La progettazione di una versione di font ben leggibile č un lavoro che
richiede mesi di prove e attente valutazioni, disegni a mano, scansioni,
vettorializzazioni.

** Non intendevo minimamente mettere in discussione il valore del tuo lavoro, credimi.

Oggi un font nella sua versione finale č un software, ovvero un file che
contiene i tracciati di ogni singolo carattere e le loro assegnazioni ai
caratteri Ascii, Unicode, ecc.

** Ecco, su questo sono, sinceramente, piu' dubbioso. Sicuramente, non e' software in senso
giuridico (che coincide con quello informatico). Ovviamente, ben vengano eventuali smentite. Cio',
comunque, non svilisce il font come opera dell'ingegno perche', comunque, puo' trovare tutela nel
diritto d'autore. Si tratta, certamente, di un'opera creativa.


Attualmente, nonostante la maggior parte della gente non ne paghi i diritti,
gran parte dei font č protetta da copyright (o brevetto, non so, scusate
l'ignoranza). La copia, la modifica e l'uso liberi sono proibiti.

** Su questo, non ci piove...


Un font sotto Gpl sarebbe libero, esattamente come una foto o un testo sotto
tale licenza.

** Se il tuo desiderio e' che gli altri possano liberamente ridistribuire ed elaborare il tuo font,
quella e' la scelta giusta. Se vuoi garantire soltanto te stesso, teoricamente non serve una licenza
gpl.


> Per tutelare la propria opera
> basta... la nascita stessa dell'opera.

Siamo sicuri che per un font valgano le stesse regole?

** Se la consideriamo opera dell'ingegno, dunque rientrante nell 633/41, yes.


Ovviamente per rendere valida la Gpl su un font devo detenerne il copyright
e per detenerlo devo dimostrare di essere stato il primo a creare questo
font.

** Non e' la prima volta che sento parlare del mito della raccomandata a se stessi. E' veramente una
mera leggenda metropolitana. Cosa prova? Che quel giorno ti sei mandato una raccomandata il cui
contenuto e' noto soltanto a te... Senza scervellarsi troppo, a mio modo di vedere bastano prove
testimoniali, meno inaffidabili di quanto si possa pensare. Poi, se vogliamo sondare qualche metodo
meno economico (senza pretesa di essere esaustivo, non finiremmo piu') ci si puo' rivolgere ad un
notaio, oppure a soggetti terzi per il deposito delle opere dell'ingegno. Negli States vanno molto,
da noi... devo vedere...


Grazie mille per i chiarimenti :) Conosco abbastanza bene la filosofia del
software libero, ma il mio problema non č tanto comprendere come applicare
la licenza ad un font, ma come garantirmi il copyright su di esso.
Se invece credete che la licenza applicata ad un font debba subire delle
modifiche nella sua formulazione legalese vi chiederei gentilmente un aiuto
legale, non avendo io le competenze per farlo.
Credo che aprire il mondo Gpl anche al vasto campo della tipografia e della
progettazione dei caratteri sia un piccolo, ma interessante passo...

** Per carita', nulla e' vietato. Ma devo ribadire che per garantirsi la semplice paternita'
dell'opera (e il godimento dei relativi diritti patrimoniali) la GPL non serve o, meglio, e'
ultronea.
Un saluto.
Daniele Minotti
email daniele@minotti.net