[Diritto] Licenze d'uso e per la copia la distribuzione e la
modifica
Paolo Redaelli
diritto@softwarelibero.it
30 Mar 2003 12:24:45 +0200
Il dom, 2003-03-30 alle 11:31, Simo Sorce ha scritto:
> On Sat, 2003-03-29 at 22:11, Paolo Redaelli wrote:
> > La domanda che mi pongo č: "Č giusto che chi usa un programma libero a
> > scopo di lucro sia obbligato a pagare il programmatore?".
> > Limitatamente al campo dei programmi di calcolo strutturale credo di sí.
>
> Č giusto che chi fa programmi venga pagato se lo fa per lavoro.
>
> Ma quello che vuoi fare tu č una licenza proprietaria, che nega almeno
> una delle quattro libertŕ e che si puň tranquillamente infilare nel
> campo shareware con sorgente: "se ti piace, per usarlo professionalmente
> paghi".
Oh, non č che lo volessi fare! Stavo solo facendo una lettura "asettica"
e con occhio smaliziato della GPL. Erano solo ipotesi. La GPL va piú che
bene cosí.
> Ora una domanda, perchč i programmi per calcolo strutturale dovrebbero
> essere diversi dagli altri?
Perchč un eventuale errore nei risultati puó avere conseguenze mortali
per gli utenti del manufatto costruito usando quel sw.
Sí, č vero che solo chi mette la firma sul progetto č responsabile per
la correttezza dei calcoli e delle ipotesi di lavoro; ciononostante sul
programmatore di un codice di calcolo ricade la responsabilitá morale.
Il suo programma "non deve" produrre risultati erronei o ingannevoli
(per arrotondamenti o troncamenti dell'algebra del calcolatore per
esempio). Questo perchč la maggioranza dei progettisti non ha le
competenze necessarie per controllare le strutture interne di tali
codici, ma ha solo la possibilitá di fare verifiche di accuratezza e
precisione con esempi semplici o piccoli, o di cui si conoscano
soluzioni analitiche nel caso di problemi intrinsecamente piú complicati
(per esempio pensa ai solai delle case: sono note pochissime soluzioni
analitiche della distribuzione di sforzi di un sistema a lastra/piastra
appoggiato incastrato, e sempre nel caso di piastra rettangolare e
carichi semplici. I casi reali - soletta con vano scale - sono
intrattabili analiticamente). La conseguenza di tutto ció č un
passaparola tipo "il programma X č buono, Y č cattivo". Non vorrei
screditare il sw libero proponendo un codice di calcolo libero che messo
alle strette dimostri di essere impreciso o di sbagliare.
Mi dirai: "Cosa c'entra tutto questo con la licenza d'uso o il pagamento
per uso professionale?".
Il processo di validazione di un codice di calcolo č un processo molto
lungo, delicato e costoso. Costoso non solo per il lavoro necessario,
che di per sč sembra non aggiungere nulla al valore del programma, ma
anche per il fatto che č necessario confrontare i risultati con altri
codici di calcolo.
Purtroppo questi altri programmi sono quasi tutti proprietari e
decisamente costosi: si parla di canoni annuali d'utilizzo dell'ordine
dei 10-15mila euro per uno studio professionale medio piccolo.
Figuriamoci cosa possono chiedere a chi li vuole usare per realizzare un
programma concorrente.
Mi viene ora in mente che tutto questo processo che ti ho descritto in
realtá si puó configurare come un servizio aggiuntivo: il sw libero
arriva senza garanzia alcuna di funzionamento, mentre quello che cercano
i progettisti č proprio la garanzia del corretto funzionamento.
E questo servizio credo che si possa/debba far pagare. Cosa ne pensate?
Paolo Redaelli paolo.redaelli@poste.it, paolo.redaelli@libero.it Eiffel
is likely to get fast sooner than another language is likely to get good
-- Burton Leathers, 1990