[Diritto] Una 'roadmap' per un diritto d'autore equo
Lorenzo De Tomasi
diritto@softwarelibero.it
Sat, 24 May 2003 15:17:42 +0200
on 23-05-2003 18:22, Simo Sorce at simo.sorce@xsec.it wrote:
> On Fri, 2003-05-23 at 16:14, Stefano Maffulli wrote:
>> On Fri, 2003-05-23 at 15:24, Lorenzo De Tomasi wrote:
>>> Per=F2 disincentiverebbe il rilascio
>>> sotto pubblico dominio, che =E8 la scelta che lascia magiori libert=E0.
>>=20
>> No! Con il solo pubblico dominio il software libero non potrebbe
>> esistere! Senza il copyright non ci sarebbe un modo per imporre la
>> distribuzione del sorgente con il binario corrispondente, per cui si
>> avrebbe ancora software proprietario (ovveri programmi binari di
>> pubblico dominio, il freeware per intenderci) ma non ci sarebbe modo di
>> imporre software libero e tantomeno il copyleft. Difficile da credere,
>> ma e` cosi`, nonostante c'e' chi continua da anni a dire che copyleft e`
>> la negazione del copyright: non e` cosi`, dato che il primo non puo`
>> esistere senza il secondo.
Forse non sono stato chiaro.
Faccio un esempio per mostrare le limitazioni di libert=E0 della Gpl.
In quanto autore potrei prendere un libro di teoria scientifica rilasciato
come documentazione libera e modificarlo aggiornando le teorie e traendo le
mie nuove conclusioni. Un'opera di questo tipo consisterebbe per la maggior
parte in una copia identica di un'opera precedente (riportata per realizzar=
e
comunque un'opera completa che non richieda ai lettori di rintracciare le
fonti) e, in una piccola ma significativa parte in un lavoro originale.
Questa piccola parte potrebbe essere costata molta fatica e in quanto autor=
e
potrei ritenere giusto venire ricompensato economicamente.
Essendo l'opera sotto licenza libera sono costretto a rendere anche il mio
lavoro liberamente copiabile e distribuibile. Non avendo i mezzi per
pubblicare autonomamente da vendere e da cui trarre guadagno, sarei
costretto a proporlo ad un'editore. Questi potrebbe liberamente pubblicarlo
senza corrispondermi nulla.
Se l'opera originale fosse stata di pubblico dominio, io avrei potuto
imporre all'editore le royalties e guadagnarci abbastanza per vivere.
Ok, l'opera sarebbe sotto copyright, ma se questo fosse breve (3-4 anni per
un libro, ma anche 14-20... dipende dalla natura del lavoro) non lo vedrei
come un grosso problema.
Ma avrei potuto scegliere anche di donare anche la nuova opera al pubblico
dominio o di rilasciarla sotto Gpl... Tutte libert=E0 che la Gpl non permette=
.
Forse ho scritto cavolate. Spero mi aiutiate a chiarirmele... aspetto
critiche.
> La soluzione comunque ci sarebbe, basterebbe imporre un "registro dei
> codici sorgenti", che rilascia di volta in volta di pubblico dominio i
> sorgenti dei programmi ... ma non so quanto questo sia
> fattibile/desiderabile.
Un "registro dei codici sorgenti" non credo sarebbe una cavolata. Il codice
sorgente di qualunque opera pubblicata, ma anche le copie (di video, audio,
ecc.) non protette da alcun genere di Drm, dovrebbero essere inseriti
OBBLIGATORIAMENTE in questo registro e tutelati fino alla caduta del
copyright. A questo punto chiunque potrebbe richiederli.
Perch=E9 non sarebbe fattibile? a me pare una buona idea...
Che non sia desiderabile per molti autori posso essere d'accordo, ma qui no=
n
si ragiona solo nei loro interessi.