[Diritto] due domande su GPL
Simo Sorce
diritto@softwarelibero.it
Thu, 09 Oct 2003 11:00:17 +0200
On Thu, 2003-10-09 at 01:13, stefano terna wrote:
> e comunque continuo ad avere la sensazione che il criterio della=20
> "autocertificazione" sia un po' debole
> e siccome non credo che il solo fatto di distribuire codice open implichi=
=20
> necessariamente un calo di interesse sul copyright (per i motivi della ma=
il=20
> precedente, per esempio) allora penso che questo fatto di proteggere il=20
> codice scrivendoci 12 caratteri ascii sia un tallone d'achille dell'open=20
> source, anche perch=E8 =E8 il primo mattone su cui si appoggia la GPL
> in qualche modo rendendo debole il copyright si rende debole tutta la=20
> licenza e addio ai buoni propositi di condividere etc etc
Al contrario, l'assenza di burocrazia soffocante, =E8 uno dei punti di
forza del diritto d'autore e una delle cose che rendono possibile lo
sviluppo del software libero. L'introduzione di balzelli e operazioni
burocratiche renderebbe il sistema estremamente complesso, e sicuramente
ingestibile in un ambiente come il nostro.
Pensa solo all'idea di versione.
Sebbene il software proprietario (nel caso dei pacchettizzatori)
potrebbe anche pensare di sostenere i costi (soprattutto organizzativi)
di rilasciare ben definite versioni, e presentarle ad un fantomatico
ufficio del (C).
Ma come potrebbe fare un gruppo di sviluppo di softwarelibero? Dovrevve
chiedere un bollino per ogni commit nel CVS? (Che =E8 pubblico, dettaglio
di non poco conto). E una ditta che fa customizzazioni (che faccia sw
libero o proprietario non importa) cosa dovrebbe fare? registrare ogni
versione di ogni cliente ?
Simo.
--=20
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