[Diritto] brevetti Ue: ci siamo o no?

Marco Ciurcina diritto@softwarelibero.it
Sat, 27 Sep 2003 20:46:10 +0200


Due riflessioni sulla direttiva brevetti.

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La votazione del 24.09.03 ci lascia una direttiva profondamente diversa
da quella originariamente proposta dalla Commissione.

Si possono fare considerazioni molto diverse sul testo attuale della
direttiva a seconda del punto di riferimento che si adotta.

Se si compara il testo della direttiva emendato con quello
originariamente proposto della Commissione si deve prendere atto del
fatto che il testo attuale è molto più restrittivo e rigoroso del
precedente. 
Il processo di elaborazione del testo è ancora lungo, le intenzioni
espresse dal rappresentante della Commissione e dalla relatrice McCarthy
in sede di dibattito parlamentare confortano in questo senso, ma già le
modifiche introdotte consentono di dire che la direttiva attuale
potrebbe costituire un freno alla tendenza dell'EPO degli ultimi anni di
consentire con larghezza brevetti di software.
L'obiettivo di evitare la brevettabilità del software in quanto tale è
stato dichiarato da tutti coloro i quali sono intervenuti nel corso del
vivace dibattito parlamentare.
Il testo attuale della direttiva, quindi, dimostra che un vivo dibattito
pubblico ed un sano processo democratico consentono di intervenire in
maniera efficace sulle norme in corso di elaborazione.
La vicenda è un successo, da questo punto di vista, del parlamento
europeo e del movimento e della comunità degli sviluppatori, che sono
riusciti a spiegare le loro ragioni talmente bene da convincere la
maggioranza dei parlamentari a farsi portavoce delle loro istanze.

Il secondo termine di paragone è offerto dal "prima": cosa cambia
rispetto ad ora se questo testo diventa "legge" ?
L'EPO ed alcuni giudici nazionali europei ammettono i brevetti di
software già ora, partendo da una norma che "claris verbis" la vieta.
Questo fatto non va dimenticato: nonostante tutto questo testo di
direttiva costituisce un cambiamento di prospettiva: il punto di
partenza non è più una norma che vieta, bensì una direttiva che ammette
positivamente, entro certi termini, la brevettabilità delle invenzioni
attuate per mezzo di programmi per elaboratore.
La complessa serie di puntualizzazioni che sono previste nel testo della
direttiva non costituiscono un cambiamento rivoluzionario rispetto alla
precedente giurisprudenza dell'EPO, ma, in linea di massima, ne
confermano l'impianto logico e concettuale.
Sarebbe interessante sapere (ma molto difficile prevedere) se questa
direttiva possa avere un effetto deflattivo sul numero di brevetti di
software che vengono depositati.

Resta da valutare la direttiva alla luce delle istanze ed opinioni della
comunità degli sviluppatori e del software libero.
In sintesi, e con importanti differenze di posizione nel dettaglio, la
comunità ha sostenuto che il software non debba essere brevettato perchè
ciò danneggerebbe:
- le PMI
- i programmatori indipendenti
- il software libero.
Rispetto a questi obiettivi, l'attuale testo di direttiva può ancora
essere migliorato.
Infatti:
- non libera le PMI ed i programmatori indipendenti della necessità di
confrontarsi con l'oneroso meccanismo legale dei brevetti;
- non evita il rischio che il software libero sia ostacolato nel proprio
sviluppo dalle privative brevettuali.

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Ciao,
m.c.

Il gio, 2003-09-25 alle 00:04, Simo Sorce ha scritto:
> On Wed, 2003-09-24 at 18:17, Arclele wrote:
> > Salve,
> > ho letto dell'approvazione della brevettabilita' del software
> > ma ho anche letto quanto segue:
> > 
> > EU Parliament Votes for Real Limits on Patentability
> > 
> > 2003 September 24th, by FFII
> > 
> > In its plenary vote on the 24th of September, the European 
> > Parliament approved the proposed directive on "patentability of 
> > computer-implemented inventions" with amendments that clearly 
> > restate the non-patentability of programming and business 
> > logic, and uphold freedom of publication and interoperation. 
> > The day before, EC Commissioner Bolkestein had threatened that 
> > the Commission and the Council would withdraw the directive 
> > proposal and hand the questions back to the national patent 
> > administrators on the board of the European Patent Office 
> > (EPO), should the Parliament vote for the amendments which it 
> > supported today. "It remains to be seen, whether the European 
> > Commission is committed to "harmonisation and clarification" or 
> > only to patent owner interests", says Hartmut Pilch of FFII.
> > 
> > C'e' qualcuno che puo' confermare quanto scritto, e nel caso
> > si risolvono tanti problemi ipotizzati?
> 
> Si, il testo è stato emendato nella giusta direzione.
> 
> Non sono stati accolti tutti gli emendamenti migliore, ma ne sono stati
> votati a sufficienza per cambiare il corso di questa direttiva.
> 
> Ora la direttiva passa in consiglio e li si vedrà.
> Le premesse sono che la commissione farà pressione per cambiare la
> direttiva che non è più a favore dei brevetti ma li limita e questo
> porterebbe ad una seconda tornata in plenaria, per un nuovo voto.
> 
> Ora è il momento di supportare la direttiva così come è stata emendata,
> perchè rappresenta un effettiva limitazione dei brevetti.