[Diritto] Bozza finale trad. italiana comunicato stampa IP Justice

Andrea Glorioso sama at perchetopi.org
Fri Feb 27 17:00:14 CET 2004


Cari tutti,

allego la bozza finale della  traduzione del  comunicato stampa di  IP
Justice.  Se entro lunedi`  non ricevo altre  modifiche, mando tutto a
Robin Gross e Giovanni Ziccardi con preghiera di diffusione.

Un doveroso "grazie" a  Simone  Piunno - e   un grazie in anticipo   a
chiunque vorra` dare una mano a  correggere questo testo (specialmente
se   dotato  delle  nozioni  giuridico-tecniche  necessarie,   che  io
personalmente non possiedo).

ciao,

andrea

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IP Justice Media Release ~ 23 Febbraio 2004

Contatti: Robin D. Gross, Direttore Esecutivo IP Justice 
          +1 415-553-6261           robin at ipjustice.org

Una Controversa Legge sulla Proprietà Intellettuale 

Oggi     e domani (23-24  febbraio    2004)  la controversa  Direttiva
dell'Unione Europea per    l'Imposizione  dei Diritti  di    Proprietà
Intellettuale  ("European  Union  Directive   for the  Enforcement  of
Intellectual Property Rights", IPRED) giungerà alle fasi conclusive di
dibattito all'interno del Comitato    per gli Affari Legali    dell'EU
(JURI).  Nonostante sia  stata criticata   da  gruppi per le   libertà
civili,   da   scienziati e da   settori   dell'industria per  il modo
estremamente rigido in    cui  i consumatori vengono  trattati   dalla
direttiva,   quest'ultima ha    viaggiato   all'interno del   processo
legislativo europeo con una  velocità mai vista   prima e minaccia  di
diventare legge dell'UE entro il prossimo mese.

Lo  scopo   originario  della  direttiva   era l'armonizzazione  delle
legislazioni   che  i    vari Stati     Membri adoperano   contro   le
falsificazioni  commerciali   su  larga scala.    Ma alcuni accordi di
corridoio hanno allargato lo spettro della direttiva fino ad includere
qualsiasi violazione - incluse quelle minori, non intenzionali e non a
scopo commerciale come nel caso degli utenti di sistemi P2P.

La direttiva crea nuovi e  potenti strumenti per l'applicazione  delle
norme relative, strumenti  che  verranno usati contro il   consumatore
europeo medio che abbia commesso  delle violazioni incidentali e non a
scopo commerciale.       Per esempio, i     dirigenti   dell'industria
discografica potranno  effettuare perquisizioni e sequestri nelle case
degli utenti di  sistemi P2P  e  bloccare  conti  bancari in base   al
semplice sospetto.

Questa direttiva non causerebbe alcun  problema alla maggior parte dei
consumatori se essa  utilizzasse le proprie  "armi  nucleari" contro i
grandi  falsari.  Ma la mancanza di  proporzionalità nei confronti dei
consumatori e delle violazioni a scopo non  commerciale crea un grosso
problema.

"Il  Digital  Millenium Copyright Act  (DMCA)  ha creato simili poteri
extragiudiziari  e  tali    poteri   hanno    permesso   all'industria
discografica   di   spaventare  ed estorcere    denaro  a  migliaia di
consumatori statunitensi  che utilizzavano sistemi  P2P per scambiarsi
brani musicali" - ha detto Robin Gross, avvocato e Direttore Esecutivo
di IP Justice, un'organizzazione  internazionale per le libertà civili
che promuove una   legislazione  equilibrata in materia di   proprietà
intellettuale   - "L'ampiezza  esagerata  della  direttiva  permetterà
all'industria discografica     di  violare i   diritti  di  milioni di
consumatori europei per illeciti minori".

Lo scorso autunno una  coalizione internazionale di  50 gruppi per  le
libertà civili  hanno inviato una  lettera al Comitato per  gli Affari
Legali dell'EU (JURI) invitando  quest'ultimo a respingere la proposta
di  direttiva,  a causa del  danno che  che  essa avrebbe  creato alle
libertà civili, alla concorrenza  e all'innovazione.  La lettera della
Campagna  per  un Ambiente   Digitale Aperto  ("Campaign  for an  Open
Digital Environment", CODE) è stata tradotta in 9 lingue.

Particolarmente  problematico è il   fatto   che questa  direttiva  ha
attraversato  l'intero processo legislativo   a  rotta di collo.    Il
Proponente della  direttiva (che è anche la moglie dell'amministratore
delegato   di  Vivendi-Universal),    la Sig.ra   Janelly  Fortou,  ha
utilizzato il "Fast Reading", una procedura usata raramente e solo per
direttive  non  controverse,  in  cui   vi  sia   un  accordo  unanime
sull'oggetto  di  discussione.    Bisognerebbe  far   sì che    questa
direttiva, enormemente  controversa,  sia  sottoposta ad   una seconda
lettura  dove le   sue   disposizioni  possano essere    adeguatamente
dibattute dal pubblico e dal legislatore, prima di venire | imposte in
tutta Europa.

Le  pene criminali inizialmente  previste  nella direttiva sono  state
recentemente escluse dalla proposta  in cambio dell'allargamento dello
spettro ai  casi di violazioni  incidentali o a scopo non commerciale.
Si tratta di  una cessione non necessaria,  poichè la direttiva (sotto
la     procedura  "Primo  Pilastro")  non   aveva  l'autorità politica
sufficiente per creare  una sostanziale legge penale. Questa direttiva
non  può creare pene criminali  capaci di sostenere uno scontro legale
alla  Corte di Giustizia  Europea.    La  direttiva dovrebbe   passare
attraverso la  procedura  "Terzo  Pilastro"  per poter  legittimamente
gettare le basi di  una legge penale  europea sui diritti di proprietà
intellettuale.  Quindi  l'accordo  segreto  che  ha prodotto l'attuale
testo in cambio della rimoione  delle pene criminali era completamente
non necessario.  Le sanzioni penali erano comunque non appropriate per
questa  direttiva, quindi  non c'era alcuna  legittima giustificazione
perchè  l'Unione Europea  allargasse  gli scopi  della direttiva anche
agli illeciti non commerciali,  danneggiando in definitiva milioni  di
consumatori Europei.

All'inizio  di questo  mese,  il  governo  statunitense ha  presentato
commenti    inter-agenzia  sulla   proposta  di   direttiva   europea,
supportando l'allargamento alle violazioni non commerciali.

Dopo che il Comitato JURI avrà  approvato la direttiva il 24 febbraio,
essa dovrà  passare per l'Assemblea  Plenaria  per un dibattito finale
prima  del voto che sarà l'8-11  marzo 2004.  Gli Stati Membri avranno
due anni per il recepimento nei loro ordinamenti nazionali dopo che la
direttiva sarà adottata.

La sezione britannica della Fondazione  per una Libera  Infrastruttura
dell'Informazione  (FFII-UK) ha proposto una  serie di emendamenti che
ridurrebbero i pericoli cui la direttiva espone i consumatori, inclusa
la limitazione degli scopi ai soli casi di dimensione commerciale.  Il
3  marzo è l'ultimo  giorno  disponibile  per la   presentazione degli
emendamenti prima del voto finale nella Plenaria l'8-11 marzo 2004.

Per maggiori informazioni:

Campagna Internazionale per un Ambiente Digitale Aperto (CODE):
  http://www.IPJustice.org/CODE/

Attuale (16 Feb.) testo della direttiva IPRED
  http://www.ipjustice.org/CODE/021604.html
  http://register.consilium.eu.int/pdf/en/04/st06/st06376.en04.pdf
  http://www.ipjustice.org/CODE/st06376.en04.doc

La lettera di CODE al Comitato Europeo JURI (11 Agosto 2003):
  http://www.ipjustice.org/CODE/translations.shtml

I membri del Comitato Europeo JURI:
http://wwwdb.europarl.eu.int/ep5/owa/p_meps.short_list?ilg=
EN&iorig=committees&ipv=&ipos=&iukconst=&ipolgrp=&icom=C06
&idel=&iothbody=&ictry=&ictry=&iukreg=&iaction=search

Emendamenti proposti dalla sezione britannica della Fondazione per una Libera 
Infrastruttura dell'Informazione (FFII-UK):
  http://www.ffii.org.uk/ip_enforce/andreas2.html

I commenti del Governo statunitense sulla direttiva IPRED:
Inter-Agency Submission with input from USPTO, USTR, US Copyright
Office, US State Dept. (February 2004)
  http://www.ipjustice.org/CODE/usgovt_EUIPRED.html

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IP Justice è una organizzazione internazione per le libertà civili che
promuove leggi  bilanciate sulla  proprietà intellettuale.  IP Justice
difente i  diritti dei consumatori ad  utilizzare i  media digitali in
tutto il mondo ed è una organizzazione senza scopo di lucro con sede a
San Francisco.  IP  Justice è stata fondata nel  2002 da Robin  Gross,
che è il suo Direttore Esecutivo.  Per scoprire di  più a proposito di
IP Justice, visita il sito web all'indirizzo http://www.ipjustice.org.


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