[Diritto] [IPJUSTICE] La Comunita' Europea fa passare una pericolosa legge sulla proprieta' intellettuale nonostante il conflitto di interessi del MEP

Andrea Glorioso sama at perchetopi.org
Thu Mar 11 12:53:04 CET 2004


Comunicato stampa IP Justice / CODE ~ 9 Marzo 2004

Contact: Robin Gross, IP Justice Executive Director
robin at ipjustice.org
telefono: +33 (0)3 88 15 49 00 (room 330)


La Comunita' Europea fa passare una  pericolosa legge sulla proprieta'
intellettuale nonostante il conflitto di interessi del MEP

Via libera   alle  perquisizioni  notturne  effettuate  dall'industria
discografica

Oggi  le  liberta' civili   in Europa hanno   fatto un  notevole passo
indietro,  con l'approvazione da  parte del Parlamento  Europeo di una
controversa  direttiva   che  trattera'  i  consumatori   che  violano
accidentalmente  un singolo  copyright con   le  stesse dure  sanzioni
precedentemente riservate alla contraffazione su larga scala.

La  Direttiva  Europea  per  l'Imposizione  dei  Diritti di  Proprietà
Intellettuale (EU  IPRED)  crea nuove  potenti  misure repressive,  da
applicare in  tutta l'Unione Europea,  che permetteranno a Hollywood e
ai dirigenti   dell'industria   discografica di  perseguire   in  sede
giudiziaria   i  consumatori,  anche  per  piccole   e  non  lucrative
infrazioni dei diritti di proprieta' intellettuale.

L'argomento  piu' controverso della  direttiva,   l'articolo 2 che  ne
estende  gli scopi  fino  ad includere qualsiasi  infrazione anche  su
scala  non commerciale,  e'  stato approvato   dall'assemblea plenaria
dell'UE con un voto finale  di 307 contro 185.   Il parlamento non  ha
fornito alcuna  giustificazione, né  alcun criterio con  un fondamento
logico, sui motivi per cui  il consumatore medio che effettua un'unica
copia ad uso privato debba  venire trattato dai tribunali europei come
se stesse commerciando in farmaci contraffatti.

La  direttiva crea un  nuovo ed  ampio  "Diritto di  Informazione" che
obbliga  i  fornitori   di  connettività  Internet  (ISP)  a   fornire
informazioni personali sui loro  clienti ai dirigenti delle  industrie
discografiche   che  volessero   procedere    legalmente   contro   la
condivisioen di file peer  to peer (P2P)   e attività simili.   Simili
poteri di  azione legale, creati  dalla  ben  nota legge  statunitense
Digital Millennium   Copyright   Act   (DMCA),  sono    stati  abusati
dall'industria discografica  per ottenere informazioni su  migliaia di
consumatori americani ed arrivare ad accordi economici extragiudiziali
con (tra  gli altri) bambine dodicenni che  vivono  in case popolari e
persone  settantenni.  Grazie a questa direttiva  i dati personali dei
cittadini   europei    potrebbero   essere  forzatamente     ceduti  a
multinazionali come la Vivendi-Universal, che ora può minacciare anche
i   consumatori  europei ed  estorcere  loro  denaro.  E  la direttiva
europea   si applica a   qualunque   tipo di  violazione  di proprietà
intellettuale, non solo al copyright.

La direttiva rende inoltre legali le perquisizioni notturne o "mandati
Anton Pillar", che permettono ai dirigenti dell'industria discografica
di fare irruzione nelle case dei privati  cittadini, e le "ingiunzioni
Mareva", che congelano  i  conti  correnti e  le altre  proprietà  dei
consumatori   senza  bisogno di una preventiva udienza presso un
tribunale. 

Gli Internet  Service Provider    (ISP) sono preoccupati    perchè  la
direttiva permette   la confisca e  la  distruzione dei loro  server e
delle loro apparecchiature senza che essi  siano stati ascoltati da un
tribunale,   per  il semplice   sospetto  che i  loro clienti  abbiano
condotto      attività   che violino  di   un    diritto  di proprietà
intellettuale.

"Le  libertà  civili tradizionali,  la   giustizia, l'equilibrio  e la
proporzionalità sono stati gettati al  vento nella fretta di approvare
questa direttiva", ha detto   Robin Gross, Direttore Esecutivo   di IP
Justice, una organizzazione internazionale  per le libertà civili  che
promuove leggi equilibrate sulla proprietà intellettuale.

Durante  il voto   finale del 9  marzo, il   Parlamentare Europeo Neil
McCormick  del Partito  Verde    Britannico ha espresso  commenti  sul
conflitto  di     interesse che vede   coinvolta   la  relatrice della
direttiva, Jannelly Fourtou, europarlamentare del Partito Conservatore
Francese,  la quale otterà  un vantaggio economico diretto dalla nuova
direttiva, spinta di forza  in parlamento senza l'usuale dibattito "in
seconda lettura".  La famiglia Fourtou possiede  infatti una delle più
potenti società di intrattenimento al mondo, la Vivendi-Universal, che
oggi ha ottenuto nuovi e potenti mezzi  per perseguire i consumatori a
causa di violazioni minime e non commesse a scopo di lucro.

"Come può un deputato del  parlamento essere nella posizione ufficiale
di  proporre una legge  dalla quale sa  di poter guadagnare milioni di
euro?"  ha chiesto  Gross,  un avvocato  per  le libertà civili.   "Un
conflitto così evidente mette in  discussione l'intera legittimità del
processo legislativo del Parlamento Europeo".

Un   insieme    di emendamenti chiave   proposti dall'Europarlamentare
Radicale   italiano    Marco   Cappato,   per  restringere   il  campo
d'applicazione della  direttiva  ai soli  casi di violazione  su scala
commerciale e per  cercare  di proteggere i consumatori  dagli eccessi
della legge,  non sono stati approvati nel  voto finale.  Il Consiglio
Europeo  dovrà approvare la  direttiva l'11  marzo  e gli stati membri
avranno 24 mesi di tempo per recepirla nei loro ordinamenti nazionali.

Altre Informazioni:

Campaign for an Open Digital Environment (CODE):
http://www.ipjustice.org/CODE

Testo della direttiva IPRED:
http://www.ipjustice.org/CODE/021604.html
http://register.consilium.eu.int/pdf/en/04/st06/st06376.en04.pdf
http://www.ipjustice.org/CODE/st06376.en04.doc

Le 8 buone ragioni per non accettare la direttiva IPRED:
http://www.ipjustice.org/CODE/release20040302_en.shtml#top8

Manifestazione dei Consumatori contro la Direttiva:
http://www.ipjustice.org/CODE/rally.shtml

IP Justice è una organizzazione internazione per le libertà civili che
promuove leggi bilanciate sulla  proprietà intellettuale.   IP Justice
difente i diritti  dei consumatori ad utilizzare  i media digitali  in
tutto il mondo ed è una organizzazione senza scopo di lucro con sede a
San Francisco.  IP Justice è stata   fondata nel 2002 da Robin  Gross,
che è il suo  Direttore Esecutivo.  Per  saperne di più a proposito di
IP Justice, visita il sito web all'indirizzo http://www.ipjustice.org.


More information about the Diritto mailing list