[Diritto] Clausola di contratto di consulenza & opere dell'ingegno
Francesco Potorti`
pot at potorti.it
Mon Apr 11 08:58:52 UTC 2005
><<
>Tutte le opere (programmi, documentazione ecc.) realizzate nell'ambito
>del contratto sono di esclusiva proprietà della <nome azienda>, a cui
>competono tutti i diritti patrimoniali relativi a qualsiasi opera
>dell'ingegno che Ella dovesse creare nel contesto delle attività
>svolte nell'ambito del presente contratto. Nell'ipotesi in cui nei
>programmi sviluppati per la <nome azienda> vengano incorporati
>prodotti di Sua proprietà, o sui quali abbia facoltà di concedere
>licenza d'uso, Ella concede alla <nome azienda> la licenza
>irrevocabile a usarli, eseguirli e riprodurli limitatamente a quanto
>necessario per l'utilizzo dell'opera commissionata.
>>>
>
>Nell'ambito degli accordi verbali preliminari al contratto non si è
>fatta menzione al rilascio di software sotto GPL o altra licenza free
>software oppure open source;
La clausola del contratto, se non erro, dice che tu gli cedi tutti i
diritti di sfruttamento economico del software che tu scrivi nell'ambito
del contratto, e questo non c'entra con la GPL, che io sappia.
> nel caso in cui il software venisse
>sviluppato e licenziato in quella forma, a maggior ragione credo che
>questa clausola non possa essere inserita nel contratto.
Che vuol dire "sviluppato e licenziato in quella forma"? I diritti
secondo quella clausola vanno in capo al committente, che non ha bisogno
di usare alcuna licenza se non distribuisce il software.
Se il software che scrivi contiene parti di codice GPL o si linka a
codice GPL, allora loro, se distribuiscono il software che tu hai
scritto, dovranno distribuirlo con licenza GPL, corredato di codice
sorgente.
>Quello che vi chiedo è se questa clausola è a norma di legge.
Credo proprio di sì.
>Recentemente mi è stato raccontato di una sentenza (la fonte è la
>trasmissione FORUM vista oltretutto da familiari, e quindi potrei non
>averne ben capito tutti i termini), per cui ad un consulente è stato
>riconosciuto il diritto - ai sensi di non ricordo più di quale
>articolo del codice civile - di un compenso "supplementare" per le
>proprie opere dell'ingegno, oltre alla possibilità di detenerne la
>proprietà.
Forse perché non c'era scritto niente di esplicito nel contratto?
Comunque non sono un legale, quindi prendi con le pinze. Rispondo solo
perché non ha risposto nessun altro.
>Il mio primario interesse è mantenere la proprietà e la
>sfruttabilità/riusabilità di quello che sviluppo per rivenderlo
>eventualmente ad altri clienti o riusarlo in altri progetti che possa
>realizzare. E' possibile?
Con quella clausola, a rigore no. Ma visto che il software l'hai
scritto tu e sai come si fa, lo puoi riscrivere, magari non identico.
Ma io non sono un legale e questo non c'entra con il software libero:
riguarda i normali contratti di prestazione d'opera nel campo del
software, cosa di cui so piu' o meno solo per sentito dire.
More information about the Diritto
mailing list