[Discussioni] A proposito della legge sull'editoria

Simone Piccardi piccardi a firenze.linux.it
Mer 11 Apr 2001 00:43:02 CEST


On Tue, Apr 10, 2001 at 03:25:37PM +0200, Marco Ermini wrote:
> risposto, distinguendo siti Internet da editoria multimediale. Al di la' di
> quelle che possono essere tutte le dietrologie e tutti gli altri discorsi che
> lasciano il tempo che trovano, io ho avuto modo di sentirlo *senza una
> mediazione* che fosse un sito o un giornalista di Repubblica, e lui e' stato
> *estremamente chiaro* ed *esplicito* su questo. Che poi abbia cambiato idea o
> meno io non lo so e manco me ne frega nulla, non l'ho certo messo io in quella
> carica e non lo difendo.

Lui puo` dire quello che vuole, ma per fortuna/sfortuna quello che
conta non e` quello che dice lui ma il testo della legge. 

E li' non ci sta` scritto quello che dice lui; la sua puo` essere al
piu` una "autorevole" interpretazione, che in tribunale conta meno di
niente dato che non e` lui a giudicare. 

E io mi ricordo benissimo una massima (forse era di La Pira, ma non ci
giurerei) che dice che la legge per gli amici si interpreta e per i
nemici si applica (o giu` di li'). Il punto e` che spesso la si
interpreta (in un'altra direnzione) anche per i nemici, e in genere
non e` certo il signor Vannino Chiti a farlo, io non mi riassicuro per
nulla.

E dato che la legge e` come minimo ambigua non c'e` assolutamente
niente che dia la benche' minima garanzia su nulla, per cui continua
ad essere importante darsi da fare per cambiarla.

> Mi piacerebbe che su queste questioni ci fosse un approccio meno ideologico,
> questi atteggiamenti da "categoria in sciopero" non mi paiono molto
> produttivi.
> 

Scusami tanto ma il mio e` un approccio assolutamente pragmatico, dato
che sulla base di una legge molto meno restittiva c'e` stato quello
che e` tuttora noto come italian crackdown. E per questo secondo me
occore stare molto attenti e continuare a premere finche questo n-simo
pasticcio all'italiana non sara` risolto in maniera chiara, proprio
per evitare guai sul lato pratico.

Ed in ogni caso, non vedo cosa ci sia di ideologico nell'esercizio in
un diritto costituzionale o come si possa considerare improduttivo
l'atteggiamento da categoria in sciopero. Considerate le condizioni di
lavoro di solo una cinquantina di anni fa (che sono ancora quelle, se
non molto peggio, in buona parte del terzo mondo) mi pare che quello
dello sciopero (che pure non e` il caso nostro) sia stato uno
strumento estremamente produttivo.

Ciao
-- 
Simone Piccardi
Microsoft is NOT the answer. Microsoft is the Question.
The answer is: "NO!"




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