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Anonymous
remailer a remailer.xganon.com
Mar 14 Ago 2001 06:12:22 CEST
Non c'entra precisamente con questa lista ma sicuramente degli spunti
interessanti ci sono anche per qui!
Date: Sun, 12 Aug 2001 22:45:42 +0200
To: Ferry Byte <ferry.byte a ecn.org>
From: Ferry Byte <ferry.byte a ecn.org>
Subject: [cyber~rights] stop al panico ! (chi ha paura ? di chi ?)
stop al panico ! (chi ha paura ? di chi ?)
tornano in mente due slogan del passato a suggerirci di cercare di
riflettere e soppesare con calma gli ultimi eventi riguardanti la
restrizione della liberta' di comunicazione in Italia
al massacro a sangue freddo del Centro stampa del GSF di Genova in
occasione della protesta antiG8 si sussegue ora un'inchiesta che, partendo
da non ben chiariti episodi telematici accaduti a luglio, si snoda
affannosamente per l'Italia non solo cercando di censurare il sito che
racconta alcuni fra i piu' significativi cortei elettronici svoltosi in
tutto il mondo ~ www.netstrike.it ma soprattutto ipotizzando anche a mezzo
stampa di proseguire questa opera di censura ripromettendosi di occuparsi
di altri siti contenenti informazione scomoda
certo, e' naturale che chi e' stato maggiormente coinvolto nel
media-attivismo che tanta repressione sta subendo in Italia possa rimanere
impressionato - addirittura spaventato - da questo giro di vite verso la
liberta' d'espressione (digitale ma non solo) che prendendo la rincorsa
dalle iniziative legislative che hanno irrigidito la regolamentazione del
copyright e dell'editoria in Italia e' arrivato addirittura a ferire
gravemente giovanissimi reporter oppure ad ipotizzare di chiudere liste di
siti "scomodi"
la migliore maniera di sconfiggere questa paura e' adesso cercando di
prendere coscienza del nostro operato e di quello che sta accadendo intorno
a noi
non e' facile. il mondo sembra impazzito e fatti enormi si susseguono ogni
giorno (quanti si ricordano che il 17 agosto ad esempio ricorre un
appuntamento giudiziario "vitale" per Mumia, la voce dei senza voce?) ma
proprio per questo e' necessario essere il piu' possibile consapevoli di
quello che siamo e di quello che stiamo vivendo per non aver paura di fare
la cosa giusta
malgrado la pochezza politica di certi settori di movimento italiano che
non a caso hanno piu' credito presso i mainstream media, qualcosa di
importante sta succedendo nel mondo e sicuramente grazie alla grande
portata dei movimenti NOglobal presenti e attivi, network di ogni dove
un modello economico che prevede il privilegio per pochi di nutrirsi delle
disgrazie dei molti e' stato definitivamente messo in discussione grazie
non solo all'opposizione eclatante e spettacolare ai grandi appuntamenti
della finanza ma anche attraverso un enorme lavoro di studio e networking
di migliaia e migliaia di piccoli gruppi di attivisti che della Rete si
sono avvantaggiati come potente mezzo di informazione e comunicazione
l'Italia, probabilmente su suggerimento "alleato", si e' presa la
responsabilita' di provare a dare uno stop a questo movimento manu militare
facendo molta attenzione a concentrare la repressione intorno ai nodi
informativi e comunicativi del movimento: prima il media-attivismo, subito
dopo la Rete
il tentativo di sequestro di netstrike.it - solo per ora fallito - cosi'
come la minaccia di chiudere altri siti "contro-informativi" stupisce per
la sua intenzione grossonalamente censoria da un punto di vista
squisitamente politico ma proprio per questo non deve spaventare
abbiamo fatto centro: si', possiamo ora congratularci con noi stess*, con
la documentazione di denuncia che appassionatamente riversiamo in Rete
periodicamente, con i cortei elettronici che tanto spaventano essendo
metafora dell'abbattimento dello stato di cose presenti; abbiamo
innervosito il nostro antagonista che ora reagisce in maniera
inequivocabilmente stupida oltre che criminale
le possibilita' informative e aggregative della Rete stanno facendo paura a
chi vorrebbe mantenere un mondo insieme ingiusto e pacificato, un mondo
depauperato e consenziente
ed allora - anche se e' naturale spaventarsi - non scordiamoci che la
repressione che stiamo subendo ha precise ragioni politiche che risiedono
nella paura - questa si' veramente forte e non addomesticabile - di chi sta
vedendo scivolare dalle proprie mani la possibilita' di monopolizzare
l'informazione e la comunicazione in Italia e il conseguente controllo
politico dell'esistente
dobbiamo quindi trovare la forza in noi stess* - nella tranquillita' di
sapere quello che stiamo facendo - per non solo difendere i nostri spazi di
agibilita' comunicativa e dissenso politico ma soprattutto per prendere
l'iniziativa ed attaccare - oltre che a resistere
continuiamo quindi a impegnarci per difendere questa idea di espressione
politica che e' il netstrike, ma pensiamo anche al prossimo futuro,
all'autunno quando dovremmo essere in grado non tanto di rincorrere i
grandi appuntamenti dei potenti ma soprattutto di cercare di localizzare la
protesta contro un modello economico fondato sulla coercizione e su una
rigida (benche' unilaterale) policy dei brevetti
solo se sapremo indicare nei nostri quartieri e nel nostro territorio quali
sono le aziende che distribuiscano mais transgenico o che ad esempio
producono medicinali importanti ma carissimi per motivi di brevetto e
contro queste adoperarsi perche' abbiano vita scomoda quanto meno al
livello dell'opinione pubblica allora potremo avere qualche chance di
successo in questo impegnativo braccio di ferro
le persone che si riconoscono nel cosiddetto hacktivism hanno la
possibilita' di contribuire efficacemente al cambiamento dello stato di
cose presenti: difendendo la liberta' d'informazione e comunicazione in
Rete, organizzando netstrike contro servizi finanziari on-line, promuovendo
l'utilizzo del software libero contro la prepotenza delle multinazionali
del software che tanto sapere pubblico espropriano ogni giorno ma
soprattutto riconoscendo negli occhi dell'avversario quella paura che e'
veramente poca cosa rispetto al coraggio dei nostri sogni e al peso delle
nostre azioni
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