[Discussioni] hal2001 (brevi note)

[Carlo Perassi]

Carlo Daffara wrote:
> Puoi darci alcune informazioni in piu'? In particolare, i suoi commenti
> valgono solo per l'OSS o anche per i sistemi commerciali?

- Alcuni aspetti metodologici potrebbero, credo, sicuramente valere
anche per i sistemi *proprietari*, pero' Hugh Daniel non ha parlato di
questo.

- Su http://www.advogato.org/ c'e' ancora un mio articolo (con tredici
risposte, credo interessanti) a proposito di una possibile conseguenza
di un'idea di Daniel
e' qui:
http://www.advogato.org/article/326.html

- Gli organizzatori di HAL2001 http://www.hal2001.org dovrebbero mettere
online quanto prima le registrazioni degli interventi, tra i quali vi e'
anche quello di Daniel.

- Non credo certo di potere riassumere qui tutte le sue idee... le
letture sul sito hal e advogato possono aiutare, quel che posso
aggiungere sinteticamente qui e' qualcosa del suo pensiero:

. per la stragrande maggioranza del software ci si dovrebbe concentrare
unicamente sugli aspetti ingegneristici, dato che il valore scientifico
dello stesso e' quasi sempre trascurabile: l'importanza delle librerie,
della documentazione ecc... e' quindi primaria

. "Non voglio vedere nulla su freshmeat prima della 1.0" - questa e' la
sua frase dalla quale e' partita la meditazione su advogato

. suggerimenti vari di ingegneria del software per la documentazione e
il modello di sviluppo del software

. troppi software per lo stesso scopo, tutti fatti molto male

. tecniche di diagnosi degli errori e metodi per la loro soluzione
automatica Non i "semplici" messaggi di errore ai quali siamo avvezzi.
anche i sofisticati sistemi di segnalazione dei problemi di KDE ad
esempio (che Daniel considera come il sistema attualmente piu' avanzato)
non lo soddisfano affatto.

. infine un (altro) suggerimento, questa volta mio: andate, per chi non
lo avesse fatto, a leggere il codice di FreeS/WAN al quale Daniel
lavora: beh si capisce che parla bene e razzola altrettanto

So di non essere stato esauriente: non era possibile esserlo.

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Carlo Perassi
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