[Discussioni] Smart tag

Claudio Cicali c.cicali a mclink.it
Lun 18 Giu 2001 11:50:00 CEST


In data 11:27 AM 6/18/01 +0200, Francesco Potorti` ha scritto:
>Io non capisco questa demonizzazione degli smart tag sempre e comunque,
>o più probabilmente la capisco e la disapprovo.
>
>Quello che io faccio quando leggo la pagina di qualcun altro sono fatti
>miei, e ci mancherebbe che l'autore me lo possa impedire.  Se voglio
>cotruirmi o comprare o procurare un programma che leggendo un testo
>automaticamente crea dei riferimenti ad altre fonti che io ritengo
>interessanti sono fatti miei, così come sono fatti miei se quando leggo
>un libro mi viene in mente un'altra cosa e prendo un altro libro.

Vero, in generale.
Ma prova ad immaginare la tua pagina sui progetti GNU/Linux, nella quale,
al lettore che la legga con IE 6, appaia un bel link, proprio
in corrispondenza della parola "Linux", ad un documento FUD di
Microsoft su Linux. Secondo te il lettore (non troppo preparato, magari)
capira' o no che quel link NON CE L'HAI MESSO TU ? <--- il problema e'
tutto qui, da li' il maiuscolo.

Il link fa parte integrante del concetto di "informazione" sul web.
Quello che la tecnologia smart tag fa, dunque, e' semplice
"travisamento" di questa informazione.

Ed io non voglio che un mio documento venga travisato ne' che
un mio documento possa contenere direttamente o INDIRETTAMENTE
concetti da me NON espressi. E sopratutto che le persone mi attribuiscano
pensieri o appoggio a pensieri non miei.

La Microsoft fa passare la tecnologia smart tag per un aiuto ai
siti under-linked. Il problema e' che non sta a loro decidere se
IO POSSA VOLERE che il mio sito sia under-linked o meno.

Fin qui, la negativita' di questi concetti potrebbe essere facilmente
ribaltata in nome (come dicevi anche tu) della maggiore integrazione
e intercorrelazione dell'informazione.
Ma fammi aggiungere un'altra cosa.

Un grave pericolo e' costituito da quello che e' chiamato il
"power of defaults", potere che ha fatto la fortuna di MS.
E' ben diverso il concetto di "mi prendo uno strumento che, dato
un parser intelligente sui contenuti di un documento, mi faccia
una cross reference con altri documenti" dal concetto di "inseriamo
uno strumento nel nostro SO che automaticamente rilevi cose
all'insaputa di chi lo usa". Questo, sinceramente non mi va giu'.

Il nostro per ora e' solo un "allarme giallo" dato che molto
probabilmente questi benedetti smart tag saranno per default disabilitati,
MA quello che mi preoccupa sono le parole dette da un tizio
MS responsabile dello sviluppo di Office XP: "se gli utenti non
vogliono che il loro sito sia tracciato dal parser degli smart
tag, dovranno semplicemente aggiungere un META opt-out all'interno
di ogni documento del loro sito".
Ancora una volta il "power of defaults".

E chi sono loro (si' LORO, coloro che detengono l'80% del mercato dei
browser) per modificare il concetto di come una pagina debba essere
scritta ? Perche' permettere che un loro default modifichi Internet
da come la vuole chi la costruisce ?

>E da chi mi voglio far consigliare i riferimenti sono pure fatti miei, e
>non ho nessuna intenzione di sottostare alle richieste degli autori di
>un testo sull'identità o gli scopi o qualunque altra cosa riguardi i
>miei consiglieri.
>
>Vi immaginate se comprando un libro ci trovaste una frasetta del tipo
>«ogni riferimento al Corano (o a qualunque altro testo) è puramente
>casuale e non voluto, anzi siete esplicitamente diffidati dal
>consigliare ai lettori di questo libro la consultazione del Corano (o
>qualunque altro testo) in riferimento al contenuto di questo libro.»
>
>Da come ne ho letto la descrizione, la tecnologia degli smart tag è una
>bellissima idea per quanto riguarda la possibilità di consultazione di
>fonti complesse.


--
Claudio Cicali aka FleXer
c.cicali a mclink.it
http://www.flexer.it
GPG Key Fingerprint = 2E12 64D5 E5F5 2883 0472 4CFF 3682 E786 555D 25CE





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