[Discussioni] [m.lusini a palazzochigi.it: Re: Articolo sulla tecnologia Open Source]

Alessio Bragadini alessio a sevenseas.org
Sab 31 Mar 2001 15:22:35 CEST


Per prima cosa, mi scuso del messaggio precedente: l'ho riletto ed i
toni erano troppo sopra le righe. Ma nel rileggerlo continuo pure a
sostenere che tra le righe di quello che scrivi ci sono dei problemi
molto seri.

Infatti, ripeto, tu scrivi:

> io avendo un budget virtualmente infinito non userei mai Linux, ne'
> _tantomeno_ (se il problema e' il "tantomeno"...) un software
> opensource o non opensource come firewall.

Dunque, budget scarso: soluzione aperta/libera, budget infinito:
soluzione proprietaria.

Da cui deduciamo che uno dei vantaggi (forse il principale, in questo
caso) del software libero e` il fatto che non costi nulla. Correggimi
se questo sillogismo ti sembra errato.

Questo e` *grosso* problema per il movimento (sempre IMHO, credo non
ci sia bisogno di ripeterlo): infatti il battere sul tasto della
gratuita` (free as in beer) come elemento caratterizzante da` sempre e
comunque l'idea della soluzione da ragazzino e/o smanettone e/o
tirchio o tutte queste cose insieme. Anche tu butti li` "ma se devo
fare una cosa a casa", dove intendi che qualcosa sub-optimale come il
software libero (per il firewall) puo` anche essere usato.

Altro punto: 

> mi fidero' sempre di piu' della configurazione di default
> dell'ultimo Cisco [...] che delle regole ipchains scritte da Tizio
> o da Caio

In pratica, ti fidi della grossa corporation anche se non puoi
verificare in profondita` il loro lavoro, ma non della soluzione
aperta di cui (avendo tempo) puoi conoscere tutti i dettagli e in cui
lo sviluppo viene fatto alla luce del sole.

Di nuovo: passa l'idea che "per i problemi seri bisogna fidarsi della
grossa azienda e non degli smanettoni", mentre quello che viene
nascosto e` che con la soluzione aperta sei *tu* al controllo di ogni
dettaglio. Se sei all'altezza, ovviamente, il che poi ci porta alle
considerazioni finali su quali sono le soluzioni adottate dalla PA e
perche`. :-)

Con questo paio di considerazioni "en passant", minimizzi l'idea di
base del software "free as in speech": quella cioe` di riprendere in
mano il controllo degli strumenti e non prendere per oro colato le
imposizioni di una societa` esterna. O di Linus Torvalds, o
dell'Apache Group, o quanti altri, per questo - l'importante e` che il
lavoro sia verificabile e modificabile se necessario. Tutto il resto,
dalla gratuita` alla capacita` di mantenersi all'avanguardia, e`
figlio di questo processo.

Io credo che la cosa piu` importante sia questa, far capire che "con
il software libero ritorni libero di scegliere". Capisco che in ambiti
burocratici questo enpowerment sia poco meno che una calamita`...

-- 
Alessio F. Bragadini		alessio a sevenseas.org

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