[Discussioni] spot pirateria

Francesco Potorti` pot a gnu.org
Gio 24 Maggio 2001 18:33:51 CEST


Luca Fasolo:
   o ricercatore di Ingegneria cosa pensa della questione (io
   purtroppopotrei riavviare contatti solo con docenti
   che insegnano a Matematica e  sicuramente non hanno esperienza
   diretta) 

Organizzare un corso è attività  dispendiosa, più dispendiosa se ci sono
esercitazioni,  molto   più  dispendiosa  se  ci   sono  laboratori.   I
laboratori vanno organizzati, i programmi installati e provati, il tutto
è complicato  dal fatto che  i PC  sono tanti, e  si perde tempo  a star
dietro a coloro ai quali  non funziona.  Il personale dei laboratori può
essere competente o no, sufficiente o no.

Lo scopo dei laboratori è molteplice:
- far vedere agli allievi che quello che si insegna esiste realmente,
  non è una invenzione di libri, si può toccare e funziona davvero, e
  fargli capire la relazione fra teoria e pratica
- far svolgere degli esercizi che siano abbastanza generici da essere
  istruttivi indipendentemente dal particolare esempio svolto, e che
  coaudivino l'insegnamento teorico
- dare la possibilità di fare pratica con gli strumenti veri che
  useranno nel lavoro, e risparmiare loro almeno qualcuno degli sguardi
  che i colelghi e soprattutto i superiori avranno nei loro confronti
  all'inizio del loro primo lavoro

Tutta questa  introduzione serve a  inquadrare il problema  del software
libero  nell'educazione nella  prospettiva dell'insegnante.   Se  ne può
dedurre che l'alternativa software libero/proprietario non è l'unica, né
la più importante, ai fini dello scopo didattico.

Immagino che  in certe situazioni  il problema non si  ponga.  Immagino,
ripeto, perché  non mi intendo  di CAD, ma  suppongo che lo  standard si
Autocad,  e non  insegnarlo agli  studenti significhi  far  perdere loro
un'occasione.  Ma questa opinione va presa per quello che è, un'ipotesi.

Quando ho fatto  vedere a degli studenti un  sistema operativo, ho usato
Linux.   L'unica  alternativa  ragionevole  era  NT.   Ho  scelto  Linux
soprattutto perché  lo conosco, ma anche  perché per uno  studente è più
semplice provare su quello che su NT, che va rubato.

Quando ho  usato e  fatto usare  un compilatore C++,  ho scelto  DJGPP e
l'ambiente RHIDE per una serie di ragioni:
- è disponibile gratuitamente (non è un lapsus, non volevo dire
  liberamente, volevo dire gratuitamente)
- è completo, ha un editor e un debugger integrati, è affidabile
- non richiede un PC moderno
- si può scaricare velocemente dalla rete
- in laboratorio avevano già dei CD pronti con i file dentro per
  installarlo 
- rispetto agli ambienti moderni, è spartano, il che per imparare va
  benissimo, meno cose su cui distrarsi e più attenzione ai fondamentali

Da tutto questo  sproloquio seriva che il fatto  che i programmi fossero
liberi ha avuto solo influenze indirette: prima di tutto, la conseguenza
del  prezzo,  e in  seconda,  ma molto  lontana  istanza,  che mi  erano
simpatici perché liberi.

Non so quale  morale si possa trarre da tutto  ciò.  Magari qualcuno può
provare a fare delle considerazioni?




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