[Discussioni] "La Microsoft vuole il Web" l'allarme in un rapporto Usa
exedre a tin.it
exedre a tin.it
Ven 25 Maggio 2001 14:28:39 CEST
Questo il link
http://www.repubblica.it/online/tecnologie_internet/grande/monopoli/monopoli.html (anche in risposta a Leandro che non capisce che
c'entra .NET in tutto questo)
La compagnia di Bill Gates starebbe per "colonizzare" Internet
riscrivendone gli standard. E i timori di monopolio aumentano
"La Microsoft vuole il Web" l'allarme in un rapporto Usa
di RICCARDO STAGLIANO'
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ROMA - C'era una volta Microsoft, e adesso c'è anche di più.
L'azienda di Bill Gates, condannata a giugno scorso per abuso di posizione
dominante, è cresciuta ulteriormente dall'ottobre del '98, data in cui il
processo con l'Antitrust, oggi in fase di appello, è iniziato. Oggi il suo
sistema operativo (Windows) fa funzionare il 93 per cento dei pc, la sua suite
di programmi (Office che contiene, tra gli altri, Word ed Excel) rappresenta
il 96 per cento delle applicazioni di uso comune mentre Internet Explorer è ormai il browser con il quale l'88 per cento delle persone naviga sul
Web. Insomma, se i timori di monopolio erano veri 3 anni fa, lo sono tanto
più adesso dal momento che le concentrazioni si sono addirittura
triplicate. Ed è in particolar modo il progetto .Net a far preoccupare molti
osservatori, tra cui ProComp, l'associazione che ha come scopo quello di
"promuovere la concorrenza e l'innovazione nell'era digitale" e che, la settimana
scorsa, ha presentato un dettagliato studio di 39 pagine che spiega come
la compagnia di Redmond diventi sempre più pericolosa e disturbante per il
libero gioco del mercato.
Microsoft definisce .Net come l'"Internet della prossima generazione" ma i
critici propongono una lettura più maliziosa, ovvero il tentativo di
creare una serie di servizi Windows-centrici per andare in Rete utilizzando le
funzionalità e l'interfaccia dell'ormai familiare sistema operativo.
Nelle stesse parole dell'azienda si tratterà di "una crescente integrazione
di tecnologie informatiche avanzate e connettività alla Rete". Windows
manterrà il ruolo centrale che ha giocato nel passato ma "mentre oggi
abbiamo il mondo delle applicazioni e quello dei servizi Web, concepiti come
ambienti divisi, con .Net diventeranno un mondo unico. Ogni cosa che prima era
un'applicazione diventerà un sito che fornirà le funzioni di
quell'applicazione". Il tutto coerentemente con l'idea da tempo abbracciata che il
software sarà sempre meno comprato e installato nei pc quanto, invece,
utilizzato "in affitto" collegandosi in Rete per il tempo in cui ci è
necessario.
Il progetto Hailstorm, recentemente annunciato, è il primo esempio di
questa tendenza espansiva dal momento che punta a una gestione centralizzata
delle informazioni personali sugli utenti per avere accesso a tutta una
vasta serie di servizi online (attraverso la messaggistica istantanea della
casa, il che ha fatto scattare immediatamente l'allarme nei rivali di Aol).
Idem per Windows XP, la prossima versione del sistema operativo che
incorporerà già nella sua interfaccia poche grandi icone con le quali
effettuare un ampio numero di attività internettiane tra cui ottenere aiuti negli
acquisti di commercio elettronico o condividere online varie altre
applicazioni.
Insomma, se prima lo slogan aziendale era "un computer su ogni scrivania"
oggi si è aggiornato in "mettere a disposizione della gente del grande
software in ogni momento, in ogni luogo e su ogni apparecchio", nelle parole
di Bill Gates in persona. Impegnati a rispondere alla sfida di un mondo
sempre più interconnesso sono anche America Online (con il suo ultimo
progetto di Aol Tv), Ibm (con i prodotti WebSphere) e Sun (con One) ma nessuno di
questi competitor si muove "neppure vicino all'ordine di grandezza di
Microsoft" ha dichiarato perentorio Chris Le Tocq, ex analista capo di
Dataquest, oggi in proprio: "Microsoft sta riscrivendo Internet come avrebbe voluto
fosse stata scritta originariamente, ovvero come una sua piattaforma".
La preoccupazione degli strateghi di Redmond, sin dalle origini della
diffusione del Web, era infatti che i browser per navigare in Rete diventassero
essi stessi delle "basi" su cui far girare tutte le altre applicazioniche
che avrebbero potuto addirittura prendere il posto del loro sistema
operativo. E se allora la risposta fu di creare in fretta e furia un proprio
"navigatore", Internet Explorer, oggi il piano è diventato più ambizioso:
colonizzare la Rete rendendola sempre più a propria immagine e somiglianza.
Il motivo del successo del Web, però, sta proprio nel fatto di basarsi
su standard (il protocollo http, in primo luogo) condivisi da tutti. I
precedenti storici, invece, mostrano che la tendenza di Microsoft, ogniqualvolta
si è trovata a maneggiare gli standard (come successe nel 1997 con Java,
il linguaggio di programmazione di Sun Microsystems) è stata quella di
"balcanizzarli", apportando delle piccole modifiche che tentavano di farli
funzionare meglio con i prodotti della casa e peggio con tutti gli altri.
E il timore è che, ad esempio, lo stesso scherzetto di ripeta con l'Xml,
un'innovativa e particolarmente versatile sofisticazione di html, su cui
la compagnia di Redmond sembra puntare molto. Per tutti questi motivi i
ricercatori di ProComp (tra i cui finanziatori figurano, tuttavia, molti dei
nemici storici di Microsoft come Sun e Oracle) hanno lanciato l'allarme: "I
monopoli attuali, combinati con l'introduzione di .Net, Hailstorm, Windows
XP, Internet Explorer 6.0, Msn Messenger, Windows Media Player 8.0, Msn
Explorer e Ms Passport hanno tutti un singolo obiettivo: sostenere ed
estenderee il suo agglomerato di potere". Da Redmond, per il momento, nessuno ha
ribattuto. Nei giorni scorsi erano troppo impegnati a festeggiare il
centomilionesimo abbonato di Hotmail, il servizio di posta elettronica gratuita
della casa, e a pensare come, al più presto, riuscire a renderlo a pagamento.
(25 maggio 2001)
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