[Discussioni] re: per un generale ripensamento sul supporto a *questa* anti-pirateria

Alessandro Rubini rubini a gnu.org
Mer 30 Maggio 2001 12:50:56 CEST


   Attenzione: la lettura e` pesante e forse inutile. Invito chi ha di
   meglio da fare all'uso immediato e senza remore del tasto "d".


Poiche` emmanuele mi tira in ballo personalmente nel suo messaggio
(che a me e` piaciuto molto), non posso esimermi dal rispondere. Data
la pochezza di "iitalian" non posso esimermi da numerosi errori di stumpa.

Cerco di limitare la citazione alle parti fondamentali (da ormai oltre
2000 righe di interventi in tema). Scrivo a tutti i destinatari del
messaggio originale, ma citando anche interventi passati su un
sottoinsieme di essi.


Emmanuele scrive una bellissima lettera, molto ben documentata e ricca
di riferimenti puntuali e circostnaziati ad altri interventi:

[...]
> sul buon occhio con il quale si dovrebbe guardare a queste
> attività, qualunque cosa facciano perché, tanto, ``farebbero il gioco
> del Free Software''.

Questa espressione e` ovviamente un'esasperazione della posizione di
Daniele e degli altri, che apprezzo come spunto di riflessione. Ma lo
stesso Daniele ha gia` chiarito la cosa.

> Nulla di male in questo, ovviamente. Ma lo si dica chiaramente: ``Siamo
> dalla parte di *questa* anti-pirateria, di *questi* metodi e di *questi*
> protagonisti: e quindi viva la BSA e i suoi spot!''.

Certo che no, ma la domanda e` retorica.

> Non è neppure mio interesse trascinare in un battibecco su questi temi
> persone come Daniele Giacomini o, per esempio Alessandro Rubini che,
> invece a me sembra, stia in una sponda radicalmente opposta.

Non e` vero, non siamo cosi` diversi. Il punto importante, secondo me,
e` combattere la disinformazione e le ipocrisie. Non avrei niente da
dire su uno spot che reciti "abbiamo fatto approvare la legge che da`
fino a tre anni di carcere, attenti che adesso la applichiamo". Oppure
"copiare il *nostro* software e` reato, se ci telefoni ti veniamo a
prendere". 

Purtroppo non e` cosi`. La cosa piu` grave (tra altre), secondo me, e`
che la BSA (che, si noti, nessuno sa cosa sia al di fuori di noi pochi
eletti) si spaccia per un ente benefico, che ti aiuta se sei nei
problemi; se lo fanno ancora sono disposto a muovermi con il garante
(l'altra volta non ho fatto in tempo, e lo spot (per radio) e`
finito).

Per cui, da un lato sono contro "*questa* anti-pirateria". Dall'altro
sono d'accordo con Daniele e gli altri che questa campagna, se
condotta correttamente, puo` aiutare a far capire che il software
proprietario colpisce la liberta` (chiedo scusa se mal rappresento la
posizione di Daniele, questa va solo presa come la mia posizione) [1].

sempre Emmanuele:

> [...] Primo tra tutti quello della proprietà intellettuale
> ``allargata''. Ostacoli che inoltre, una volta presenti, saranno
> tanto più difficili da sorpassare proprio perché la Comunità del
> Free-Software dovrà mostrare un generale ripensamento, e dei
> distinguo tardivi e difficili da motivare.
> [...]
> L'azione di *questa* anti-pirateria tende *essenzialmente* a rendere
> impraticabile le soluzioni Free-Software criminalizzando
> indiscriminatamente la copia

E` vero. Si parlera` di questi problemi anche alla tavola rotonda di
linux expo.

> Proprio non capisco la gioia di alcuni altri ``uomini liberi'' quando
> vedono che quell'esercito inasprisce l'arbitrarietà delle pene per i
> propri soldati. Un puro piacere sadico che non condivido affatto.

Apprezzo l'esasperazione di una posizione per farne vedere una diversa
(e, come dicevo, la tua lettera e` complessivamente molto bella. Pero`
non mi sembra che questi uomini liberi siano cosi` cattivi.

> Io dico che ``Proteggere chi usa o traffica con software pirata'' è
> invece oggi proprio il compito principale di chi vuole fare una scelta
> di libertà, nel software come nell'informazione. Proteggerlo
> innanzitutto dalle conseguenze dei propri stessi atti, tra le quali lo

Qui invece non sono d'accordo, come molti altri che hanno preso
posizione. Pero` credo che nemmeno tu sia d'accordo con questa
affermazione presa da sola, fuori dal contesto del messaggio nel suo
complesso. Come dice Simone, "questo modo di esprimersi è
pericolosamente ambiguo".

Leandro:
> Inoltre  ricordo che Assoli  non ha  mai parlato  esplicitamente della
> vicenda dello  spot della BSA, visto  che questa che  è avvenuta prima
> della nostra fondazione;

Non proprio. Ricordo (con un pesante aiuto del mio disco) un messaggio
del 3 Dicembre 2000, chiamato "dire fare baciare", in cui si
proponevano dei campi di azione per Assoli, e questo includeva
"pubblicita` stronza della bsa." C'era interesse, ma il 14 dicembre e`
arrivato il messaggio di Emmanuele riguardo alla condanna, quindi
la cosa e` stata accantonata. [2

Leandro:
> Combatto usando  Assoli l'affermazione che "copiare  software è reato"
> perché non sta scritto da nessuna parte che sia obbligo dei produttori
> di software distribuire il proprio lavoro con le modalità classiche. 

Esatto (tranne che "classiche" non e' corretto, una volta tutti i
programmi erano liberi).

Mi trovo d'accordo con Simone Piccardi quando dice:
> Francamente fra l'essere contro e l'essere a favore delle attivita`
> della BSA ci sono molte possibili posizioni intermedie, ed inoltre
> bisognerebbe fare molta più chiarezza sull'essere contro cosa e in che
> senso e in che termini.
> [...]
> Allora tanto per chiarire non sono (il siamo su una cosa del genere ha
> poco senso) dalla parte di questa anti-pirateria con questi metodi e
> con questi protagonisti. Ma francamente men che meno credo che
> l'associazione debba mettersi in alcun modo a "difendere i pirati o lo
> scambio illegale di software" qualunque sia la forma.
> [...]
> Io continuo a considerare negativa la cosiddetta pirateria non tanto
> perchè viola i "diritti commerciali" & C di qualcuno, ma perché è uno
> dei mezzi principali che continua a sostenere la diffusione del
> software proprietario, fornisce un bel paravento di langnanze ai
> produttori dei medesimi, e dà una serie di buone scuse (strumentali
> quanto vuoi, ma efficaci) per permettegli di cercare di imporre
> appunto concezioni sempre più allargate della proprietà intellettuale

Nicola Pero:
> La BSA *e`* un nemico, per non dire il nemico (visibile) numero uno.

E` vero. Bisogna fare attenzione a come si esprime, senza pero`
prendere posizioni pubbliche quando rimangono nel loro campo (vedi
pubblicita` del piede di porco).

Sempre Nicola, sulla decisione del Garante:
> Btw, questa e` una stata una vittoria forse poco di sostanza, ma di
> grande impatto psicologico - tutto il mio sostegno e le mie
> congratulazioni a chi la ha combattuta. :-)

Purtroppo non sono d'accordo. Grande impatto psicologico per chi? Per
noi quattro pir^H^H^Hgatti che ce lo siamo detti e ci siamo
complimnentati con Emmanuele? Questa delibera non ha avuto *alcuna*
visibilita` pubblica, come ricordato da Emmanele nel suo messaggio. E`
stata sospesa la pubblicita`, ma non c'e` stato alcun obbligo di
rettifica.


Francesco Potorti`:
> Quando siamo nati,  l'esposto contro la BSA era  stato già presentato al
> garante, a meno che io non stia prendendo un abbaglio.

Vero, ma la presentazione di un esposto non significa niente, potrebbe
benissimo essere stato ignorato. Infatti si parlava di presentare
un'altro, che attaccava su basi diverse (anche per non far capire che
siamo d'accordo). Ma subito dopo e` arrivato il giudizio prima che
potessimo farlo.

Francesco ancora:
> Quanto al fatto  che questo imbroglio pubblicitario abbia  effetto, ho i
> miei  dubbi.  A  me pare  la classica  bugia dalle  gambe corte.   È una
> puttanata troppo grossa [...]  Semplicemente è una cosa che non ha futuro.

Non e` vero. Tu sei del settore e lo capisci. Chi non e` del settore
abbocca (non tutti, ma certo molti si). Tanto piu` che chi non e` del
settore oggi vuole diventarlo, e impara in tutti i modi, in
particolare dai canali di informazione piu` accessibili. Un
intervento che mima quelli del ministero della sanita` contro la
droga e l'aids *ha* effetto.  Chi non si fida della pubblicita`
progresso?

E non ci boccano solo gli ultimi pirla. Ricordo l'incontro con la Siae
a Roma: "se tra voi c'e` un nuovo Bill Gates dobbiamo proteggerlo
perche` sfrutti la sua proprieta` intellettuale e abbia successo" (non
letterale, causa fallibilita` mnemonica, ma il concetto e` questo).

Per la gente normale (cioe` i "non informatici" di tutti i livelli,
compresi i parlamentari e i rappresentanti di enti pubblici),
l'informatica *e`* Microsoft. E quello che dice BSA, ente benefico,
*e`* vero.

> Del  resto, cercando  di indovinare  gli  scopi della  BSA, la  frottola
> implicita  contro il software  libero era  solo un  effetto collaterale,
> voluto e cercato, ma collaterale: lo scopo principale era contrastare le
> copie piratate.

Secondo me semplicemente trascurato. Secondo loro gli altri non
esistono. Punto.

Carlo Strozzi:
> Con riferimento alla questione, vorrei esprimere un parere: secondo
> me è essenziale che la protezione della proprietà intellettuale di
> un'opera rifletta innanzi tutto la volontà di chi qull'opera l'ha
> creata. Quindi, se il creatore ha optato per un modello proprietario,
> questa scelta deve essere rispettata, non boicottata attraverso il
> pirataggio dell'opera.

Certo. Ricordiamo pero` che la "protezione" della "proprieta`
intellettuale" (due termini fondamentalmente sbagliati) non e` un
diritto naturale dell'uomo. E` un artificio legale nato per il
benessere della societa`. Proprio come la paletta per la cacca dei
cani: i cani e gli uomini (ehm... "alcuni" uomini) convivevano
benissimo da millenni, anche senza la paletta [3]. Ed e` importante
contrastare l'allargamento delle "protezioni" quando queste sono di
danno alla societa`. Se questo vi ricorda la questione brevetti, e`
voluto.

Sempre Carlo:
> Allo stesso modo, se l'autore ha invece optato per un modello di
> protezione aperto (es. GNU), anche questa scelta deve essere
> rispettata e *fatta rispettare*. Il problema secondo me è che mentre
> si creano leggi per far rispettare la prima scelta, non altrettanto
> avviene per la seconda.

Le leggi gia` ci sono (e c'erano venti anni fa), e funzionavano bene
[1].  Il problema e` l'inasprimento delle leggi, a danno della
societa` nel suo complesso. Dopo aver fatto passare il concetto di
"proprieta` intellettuale" come diritto naturale inalienabile e`
facile inasprire la "protezione" dimenticando gli effetti complessivi
sulla societa`.

Davide Cerri aveva gia` fatto in piu` o meno la stessa osservazione:
> Certo, ma è anche importante far capire alla persone (contro gli sforzi 
> della BSA) che il modello proprietario non è una cosa ovvia e naturale 
> né tantomeno l'unico modello possibile.

Simone pure mi trova ancora d'accordo:
> Se vogliamo discutere di come opporsi al tentativo di restringere gli
> spazi di liberta` da parte di normative che per proteggere il software
> proprietario dalle copie abusive (vedi bollino SIAE) ci trovi
> senz'altro pronti e attenti, ma questo non c'entra nulla della lotta
> alla "pirateria" in se', per te questa forse questa distinzione non
> c'e` ma io resto dell'idea che invece le due cose sono ben distinte.

Qui Simone si sbaglia:
> Ma veramente io a suo tempo dello spot BSA ne dissi peste e corna. E
> altrettanto mi risulta fecero gli altri membri di ASSOLI che allora
> conoscevo. Ma quando nacque ASSOLI la questione era gia` conclusa (e
> in modo positivo) da un bel po'

Non e` vero (e chi guarda il calendario se ne accorge). Per questo ho
preferito chiarire come e` andata, senza contraddire il calendario,
anche se non sono piu` socio.

Marco Ermini:
> [...] una presa di posizione piu' articolata del semplice ''Non ci
> interessa proteggere chi si usa o traffica con software pirata'' sarebbe
> aspicabile.

Certamente. Occorre [1] far capire che la copia illegale di programmi
pur espondendo a rischi personali rimane nell'interesse di chi
persegue la copia stessa. La liberta` sta altrove (so di non aver
detto niente di nuovo qui, scusatemi). E` molto diverso dal
parcheggiare in sosta vietata, caso in cui rischio ma se va bene i
vigili non ne hanno alcun vantaggio [3b]

/alessandro, che avrebbe preferito evitare a beneficio suo e dei lettori


[1] Quello che scrivo rappresenta solo il mio personale punto di
vista, non rispecchia l'opinione di organizzazioni di cui faccio o ho
fatto parte.

[2] Ai tempi ero socio di Assoli. La lista interna era ("avrebbe
dovuto essere") strettamente privata, ma ho citato solo cose scritte
da me e un'informazione pubblica.

[3] come tutti i paragoni, funziona solo in maniera marginale. Non ho
le risorse mentali per trovarne uno migliore, ma lo faro` in settimana
(e fuori lista).

[3b] come tutti i paragoni, funziona solo in maniera marginale. In questo
caso non ho interesse a trovarne uno migliore in tempi brevi.





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