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Simone Piccardi
piccardi a firenze.linux.it
Ven 2 Nov 2001 15:42:17 CET
On Fri, Nov 02, 2001 at 03:15:43PM +0100, Alessandro Rubini wrote:
[...]
Tralascio, dato che una buona lettura del link citato secondo me
chiarisce bene le cose (ecco un buon candidato per la mia prossima
traduzione).
> Nel caso di un programma, "trasformarlo in libreria e poi fare un
> main() proprietario" non mi sembra poi sempre cosi` facile. Molto
> peggio il problema ASP. Le mie librerie comunque sono GPL, non LGPL.
Nel caso specifico del dizionario comunque mi pare che sia opportuno
pensarci un attimo. Il primo punto che non mi e` chiaro e` fino a che
punto un vocabolario sia assimilabile ad una libreria, nel senso che
il legame mi pare un po' diverso dal "linking" (se qualcuno ha una
traduzione decente per il termine me lo dica !!! dovrei rileggere per
bene la LGPL, (ecco altro candidato per una traduzione, mi pare di non
averla vista in giro).
Nel caso specifico comunque, mi pare che si applichino le stesse
ragioni per cui anche le glibc sono LGPL; di vocabolari proprietari ce
ne sono parecchi. Un vocabolario GPL non darebbe ai software
proprietari nessun vantaggio (loro ce l'hanno di gia` e da quel che mi
dicono di qualita` superiore) e porterebbe solo a svantaggiare
l'implementazione libera che ne potremmo fare in quanto i programmi
proprietari userebbero il loro e noi perderemmo la diffusione e il
ritorno di miglioramenti che comunque potrebbero tornare indietro
dall'adozione di un vocabolario LGPL.
Il discorso ovviamente cambia se riuscissimo a metter su il sistema di
analisi integrazione (semi)autometico di cui parlavo, ma quello non
sarebbe "il dizionario".
Finora non avevo mai fatto caso alla licenza del vocabolario, essendo
una lista di parole pensavo fosse in pubblico dominio.
Ciao
--
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