[Discussioni] Fwd: copyleft and political left
Francesco Potorti`
pot a gnu.org
Lun 26 Nov 2001 12:40:24 CET
Ecco, credo che le parole "right" e "letf" vadano proprio intese
rispettivamente come "diritto" inteso come qualcosa sancito da un ordine
giuridico e quindi regolato (ed implicitamente limitato) e "permesso" inteso
come "concesso senza costrizioni".
Vi propongo un brano da
<http://www.it.gnu.org/gnu/thegnuproject.it.html>. Il brano è
godibilissimo, e le due note istruttive. La frase originaria da cui
nacque il termine copyleft era un bel gioco di parole che diceva:
"copyleft--all rights reversed".
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Il permesso d'autore (copyleft) e la GNU GPL
Lo scopo di GNU consisteva nell'offrire libertà agli utenti, non solo
nell'ottenere ampia diffusione. Avevamo quindi bisogno di termini di
distribuzione che evitassero che il software GNU fosse trasformato in
software proprietario. Il metodo che usammo si chiama "permesso
d'autore"(1).
Il permesso d'autore (copyleft)(2) usa le leggi sul diritto d'autore
(copyright), ma le capovolge per ottenere lo scopo opposto: invece che
un metodo per privatizzare il software, diventa infatti un mezzo per
mantenerlo libero.
Il succo dell'idea di permesso d'autore consiste nel dare a chiunque il
permesso di eseguire il programma, copiare il programma, modificare il
programma, e distribuirne versioni modificate, ma senza dare il permesso
di aggiungere restrizioni. In tal modo, le libertà essenziali che
definiscono il "free software" (software libero) sono garantite a
chiunque ne abbia una copia, e diventano diritti inalienabili.
Perché un permesso d'autore sia efficace, anche le versioni modificate
devono essere libere. Ciò assicura che che ogni lavoro basato sul
nostro sia reso disponibile per la nostra comunità, se pubblicato.
Quando dei programmatori professionisti lavorano su software GNU come
volontari, è il permesso d'autore che impedisce ai loro datori di lavoro
di dire: «non puoi distribuire quei cambiamenti, perché abbiamo
intenzione di usarli per creare la nostra versione proprietaria del
programma».
La clausola che i cambiamenti debbano essere liberi è essenziale se
vogliamo garantire libertà a tutti gli utenti del programma. Le aziende
che privatizzarono l'X Window System di solito avevano apportato qualche
modifica per per portare il programma sui loro sistemi e sulle loro
macchine. Si trattava di modifiche piccole rispetto alla mole di X, ma
non banali. Se apportare modifiche fosse una scusa per negare libertà
agli utenti, sarebbe facile per chiunque approfittare di questa scusa.
Una problematica correlata è quella della combinazione di un programma
libero con codice non libero. Una tale combinazione sarebbe
inevitabilmente non libera; ogni libertà che manchi dalla parte non
libera mancherebbe anche dall'intero programma. Permettere tali
combinazioni aprirebbe non uno spiraglio, ma un buco grosso come una
casa. Quindi un requisito essenziale per il permesso d'autore è tappare
il buco: tutto ciò che venga aggiunto o combinato con un programma
protetto da permesso d'autore dev'essere tale che il programma
risultante sia anch'esso libero e protetto da permesso d'autore.
La specifica implementazione di permesso d'autore che utilizziamo per la
maggior parte del software GNU è la GNU General Public License (licenza
pubblica generica GNU), abbreviata in GNU GPL. Abbiamo altri tipi di
permesso d'autore che sono utilizzati in circostanze specifiche. I
manuali GNU sono anch'essi protetti da permesso d'autore, ma ne usano
una versione molto più semplice, perché per i manuali non è necessaria
la complessità della GPL.
(1) Nel 1984 o 1985, Don Hopkins, persona molto creativa, mi mandò una
lettera. Sulla busta aveva scritto diverse frasi argute, fra cui
questa: "Permesso d'autore--tutti i diritti rovesciati". Utilizzai
l'espressione "permesso d'autore" per battezzare il concetto di
distribuzione che allora andavo elaborando.
(2) [NdT: si tratta di un gioco di parole, che qui viene reso con
"permesso di autore": copyright (diritto di autore) è formato dalle
parola "copy" (copia) e "right" (diritto, ma anche destra), opposto di
"left" (sinistra, ma anche lasciato).]
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