[Discussioni] Parliamo di Software Libero

Marco Ermini markoer a firenze.linux.it
Mar 27 Nov 2001 01:05:26 CET


On 22 Nov 2001 12:11:42 +0100 Simone Piccardi <piccardi a firenze.linux.it>
wrote:

> On Thu, 2001-11-22 at 00:37, Marco Ermini wrote:
> > Purtroppo, noto sempre di piu' (rispondo qui ma non mi riferisco
direttamente
> > a Simone) che c'e' la tendenza ad etichettare l'OpenSource come il
fratello
> > traditore e "venduto" della causa. Inviterei ad atteggiamenti un po' meno
> Pare strano ma per una volta sono d'accordo con te. Nel senso che e`
> vero, c'e` molto spesso una tendenza a semplificare e a ragionare per
> schieramenti piu` che su un reale confronto di idee. 
> 
> Devo dire pero` che questo vale esattamente anche per i sostenitori
> dell'Open Source, quando in maniera non certo molto aperta al dialogo e
> al confronto, tacciano chi fa presente questioni relative all'etica e ai
> valori di integralismo, oltranzismo, etc. e presentano gli ideali come
> ideologie.

Ti e' possibile documentarmi questa cosa? non lo dico polemicamente, vorrei
davvero leggere qualche "polemica" del genere, se si trova in rete.
L'impressione che ho avuto io e' sempre stata opposta: in genere i "taliban"
sono quelli della FSF... ;-) ed e' piuttosto facile trovare atteggiamenti del
genere, piuttosto vorrei qualche link dove si comportano cosi' anche i
sostenitori di OpenSource, per "par condicio", se si riescono a trovare. Anche
magari indicazioni di qualche ML dove ci sono "scazzi" se qualcuno le conosce


> Di sicuro lo scopo (dichiarato) di chi ha cominciato a parlare di open
> source era quello di cancellare il termine free software (sia per
> ragioni che possono essere condivisibili, come l'ambiguita` del termine
> free in inglese, che per altre che possono esserlo molto meno, come
> l'allergia alla parola liberta` e ai valori che ci stanno dietro). Non
> e` che fosse uno scopo molto amichevole, specie nel momento in cui la
> ragione condivisibile di cui sopra e` stata tutt'altro che raggiunta, e
> le ambiguita` si sono ritrovate pari pari, se non maggiori.

Ritengo che il non aver trovato dei termini non ambigui sia un difetto comune
ad entrambi. Tuttavia, concordo che il voler iniziare un "movimento" solo per
trovare dei "termini nuovi" sia sciocco; d'altronde, non credo sia
oggettivamente vero che l'OSI sia cominciata unicamente per "trovare dei
termini nuovi", ma e' piuttosto andata a colmare un vuoto di cui si sentiva
diffusamente la necessita' (poi come l'abbia fatto e' un'altra cosa che va
giudicata, nel bene e nel male, indipendentemente dalle motivazioni iniziali).
D'altronde lo scazzarsi per dei termini, scissi dai contenuti, e'
improduttivo, e questa cosa e' passata spesso in questa lista. Non sono
contrario a precisare l'utilizzo di certi termini, sono contrario a farlo se
non ci sono dei contenuti dietro alla critica. Intendo, l'"ambiguita'" del
termine IMHO non e' un grande argomento, alla lunga quello che conta e' il
contenuto: ben venga "libero" se e' interpretato in modo non "ideologico" e
non uscendo dal seminato (si parla di software...).

IMHO non vedo la OSI impegnata a "cancellare" il termine "free" quanto
piuttosto a cercare un'alternativa. Non per sembrare pedante, ma ritengo
importante puntualizzare certi termini: "lo scopo era cancellare il termine
free" mi pare eccessivo (per esempio, in un libro di storia, io non scriverei
certo cosi'). Che poi addirittura ci fosse una allergia alla "liberta'" mi
pare tutto da dimostrare. Comunque, e' pure possibile che si tratti di
"sensibilita'" che io non sono in grado di percepire.


> Il che ha comportato una buona dose di contrapposizione piu' o meno
> ideologica (perche` anche il relativismo e` una ideologia, non meno
> dogmatica delle altre). Ma indipendentemente dalle diatribe fra i vari
> orientamenti, la cosa assolutamente evidente e` che le differenze ci
> sono e su certe questioni sono molto profonde. Far finta che non
> esistano o classificarle come fregole ideologiche da una parte o
> chiamare gli altri "venduti al marketing" serve a poco. 

Classificarle come ideologiche non credo che serva a poco, anzi. Secondo me
*sono* *prettamente* ideologiche. Dirlo e basta (per mettere un'etichetta) non
serve a nulla, ma *argomentare* questo, come ho provato e proverei a fare,
secondo me e' utilissimo. D'altra parte, lanciarsi epitteti a vicenda non
serve a nulla (anche perche' spesso magari classifichiamo in un certo modo
delle persone, senza magari aver nemmeno capito cosa vogliano dirci... avere
la presunzione di credere che uno si iscriva a questa lista senza aver nemmeno
capito che e' una associazione di software libero, o che non abbia letto lo
statuto di ASSOLI, per esempio, significa automaticamente degradare il
dialogo; la cosa e' solo utile a classificare l'interlocutore come "nemico".
Ovviamente lo dico rispondendo a Simone ed ancora una volta non mi riferisco a
lui...).

D'altronde, il protagonismo e le rivalita' individuali hanno giocato un ruolo
abbastanza decisivo nella prima fase, quella della nascita, di OSI. Come ho
gia' detto, qualche scazzo e' stato IMHO assai male argomentato ed ha
rispecchiato piu' "ripicche personali" che non argomentazioni reali...


> Come associazione sono state fatte scelte ben precise, e quella di far
> riferimento al software libero invece che all'open source e` una delle
> prime e fondamentali. Il che comporta anche un forte spirito critico nei
> confronti degli aspetti meno chiari (per il nostro punto di vista)
> dell'open source.

Questo e' scontato; molto meno e' scontato che ASSOLI lo stesso spirito
critico lo usi su se stessa e sugli ideali che ha scelto di far suoi. E'
facile avere "spirito critico" verso l'ideologia "avversaria", molto meno
averlo verso la propria.


> Ma senza scelte, idee e valori c'e` ben poco su cui confrontarsi. 

Beh, sono d'accordo.


buona notte!

-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Perche' perdere tempo ad imparare quando l'ignoranza e' istantanea? (Hobbes)




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