[Discussioni] relazione: incontro a milano
Alessandro Rubini
rubini a gnu.org
Ven 19 Ott 2001 02:34:40 CEST
Il giorno martedi` 9 ottobre persso l'ordine degli ingegneri di milano
c'e` stato un seminario sull "open source". Uno dei relatori aveva il
portatile e ha preso appunti su due degli altri tre interventi. I due
altri relatori hanno approvato la pubblicazione.
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La mia relazione era quella classica
(ftp://ar.linux.it/pub/misc/milano-0110.ps.bz2). A causa dei limiti
di tempo ho saltato alcuni dettagli importanti (e sono stato molto
veloce sul discorso dei pericoli), ma Livraghi ha riempito i buchi.
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Relazione di Gianfranco Livraghi: il problema del controllo
centralizzato dell'informazione e di tutti quello che chi ha tale
controllo puo` fare.
Tale problema non si risolve con il mercato, anche perche` questi
signori hanno la protezione della legge. E ci scordiamo la privacy,
perche` chi ha accentrato le informazioni potrebbe venderle a chi
vuole. Allora quello che serve e` l'obbligo per i servizi pubblici di
servirsi solo di sw di cui sia disponibile il sorgente (e poi i
privati fanno quello che vogliono, se vogliono farsi del male peggio
per loro). Purtroppo a livello centrale non c'e` niente, solo l'iniziativa
del comune di firenze che centrale non e`.
In alcuni paesi ci sono state iniziative: il Messico ha deciso di far
passare su sistemi liberi la scuola; il Brasile ha deciso di far
passare su sistemi liberi la sanita`. Non si tratta di segnali deboli;
dobbiamo imparare da questi segnali.
Quindi bisogna usare sistemi liberi nella scuola, negli ordini
professionali, nell'universita`. E` una questione di cultura diffusa e
cultura pubblica. Questo non vuol dire assolutamente togliere mercato
e non e` una questione di destra o sinistra. Il punto e` che anche dal
punto di vista tecnico ci sono grosse potenzialita` per i
programmatori del nostro pauese; il mercato e la liberta` dei
cittadini ci possono solo guadagnare. Il diritto alla privacy e` un
discorso complesso; la privacy e` abbastanza invasa comunque, ma
cerchiamo almeno di non aggravare la situazione. Stiamo parlando di
dirtti civili, di liberta` di informazione, di spreco di migliaia di
miliardi. Ha senso che un prodotto che costa un milione abbia un costo
industriale di cinque dollari?
Tutto viene impostato secondo gli interessi di qualche privato e
contro gli interessi di tutti.
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Andrea Sommaruga, ordine degli ingegneri di Milano
Il grosso problema e` in termini di incompatibilita`. Parliamo di programmi
da ufficio. Il problema di avere uno standard di fatto, e non uno standard
vero, e` che ogni volta che ci sono piccole modifiche del formato dei
dati con alcuni piccoli giochi sporchi, dal punto di vista degli utenti
e` un danno non indifferente. L'obbligo a cambiare i programmi dipende
dal fatto che chi ti manda i dati te li manda nel nuovo formato, che il
programma vecchio non legge.
C'e` un altro problema, ancora peggiore. Chi vuole fare cose
compatibili non ha le informazioni e deve perdere tantissimo tempo per
ottenere la compatiblita`.
Abbiamo passato alcuni documenti sotto openoffice, ma quello che trovo
sono le figure di 5 anni fa, la prima versione inserita che poi e`
stata modificata tantissime volte. Nessuno dei due programmi si
lamenta sul formato. Gli utenti non possono saperlo, immaginate che
problema se si trattasse di un atto notarile con la piantina di un
appartamento. Io non posso piu` fidarmi dei miei documenti, perche`
non sono sicuro di vedere quello che dovrei vedere. Questo documento
e` enorme (sicuramente ha sia la prima sia l'ultima versione, forse
anche altro, non lo so). Questo mi genera dei costi aggiuntivi di
memorizzazione eccetera. Hanno fatto i furbi, ma questa volta hanno
esagerato.
Questo e` capitato tra due programmi concorrenti, ma potrebbe benissimo
essere successo tra due programmi della stessa societa`. Per esempio in
word sono state inserite le cosiddette "revisioni", per cui l'elaboratore
testi mi indica quello che e` cambiato. E` un problema, perche` vuol
dire che questi programmi non cancellano mai quello che ho scritto, e
se leggo il mio documento con un programma che non conosceva il giochetto
delle revisioni e non so cosa mi viene fuori.
E` successo a persone che conosco, hanno distribuito documenti che
contenevano cose che non avrebbero dovuto esserci. [interventi del
pubblico che confermano esperienze simili]
Mentre negli altri campi non e` mai successo, perche` ci sono regole
accettate da tutti, nel campo del software non e` cosi`. Le regole
non sono state accettate e la cosa e` scappata di mano, quando gli
utenti hanno accettato quello che gli ha fornito un solo fornitore.
Cosa non e` accettabile: in termini economici la spesa continua per
gli aggiornamenti che forse non sono necessari
(intervento di livraghi: non sono proprio necessari, tant'e` vero che
con le automobili si sta facendo il cammino inverso per rimpicciolire
i magazizni ricambi eccetera)
C'e` poi il problema delle piccole incompatibilita` tra le varie
versioni (per esempio autocad ha una resa grafica differente tra le
varie versioni, quindi se ristampo per un cliente un disegno fatto
tempo fa, e il cliente ha ragione ad essere perplesso sul mio lavoro).
Il fatto che linux e il software libero siano sviluppati da tante
persone lascamente connesse mi obbliga a seguire di piu` gli standard.
Siccome io autore devo catturare utenti sono interessato a fare
in modo che il maggior numero di persone conosca quello che sto
utilizzando per avere piu` utenti e quindi piu` persone che mi aiutano.
Sperando che prima o poi venga recepito a livello normativo il
discorso degli standard, dobbiamo stare attenti nella scelta dei
programmi, orientandoci al prodotto che fornisce il formato piu`
standard di trasferimento dei file, per non trovarmi legato tra
qualche anno.
Nel campo informatico sono parecchie le realta` che hanno investito
parecchie centinaia di milioni e anni uomo per gestire l'archiviazione
di documenti per poi scoprire che il produttore del software ha deciso
che il programma non e` piu` strategico e ha dismesso il
prodotto. Quindi teniamo in piedi macchine costosissime la cui
manutenzione e` una follia ma non possiamo dismetterle perche` il
programma gira solo li`. E` chiaro che gli investimenti in termini di
tempo e persone sono stati micidiali.
Nelle ultime pagine trovate un intervento di Monti che non e` potuto
venire. Si nota come dal lato normativo c'e` molto lavoro per
proteggere gli autori ma niente per proteggere l'utente. Lo stesso
legislatore accetta di scrivere le leggi con programmi e formati
proprietari e trovarsi poi nei guai tra un po' di tempo.
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interventi vari ... precisazione di livraghi: quando parlavo di servizi
pubblici intendevo anche quelli gestiti da privati: se un ospedale
e` privato ma la sanita` deve andare su sistemi aperti, anche l'ospedale
privato deve andare su sistemi aperti
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Intervento di Luca La Ferla, la cui azienda nel 2000 ha fatturato per
il 90% su programmi opensource.
Spero di andare oltre nel 2001, ma purtroppo sul lato client non
riusciamo ancora a convertire tutto.
[... di questo non prendo appunti, in pratica racconta cosa hanno
messo ad un cliente come servizi interni di posta e fw rispetto alle
altro offerte dei clienti; il problema principale e` avere la fiducia
del cliente per poter avere la commessa ...]
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Domanda a La Ferla: ma quanto lei ha rilasciato in rete, io non mi
sento di farlo con il mio software.
Risposta: se non finanziamo lo sviluppo di quello che usiamo, tra un
po' di tempo potrebbe non esserci piu`. Si tratta di una visione di
medio-lungo periodo. Il mio obiettivo e` di dedicare il 10% delle
risorse alla comunita`. Se prendo Apache devo partecipare allo
sviluppo di Apache, altrimenti se tutti fanno il discorso di tenersi
le modifiche per se potrebbe morire il progetto. Non e` tanto
rilasciare il codice quanto aiutare con persone o hw i programmi
liberi. Il codice di questa soluzione in particolare non serve a
nessuno.
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