[Discussioni] Convegno di ieri sul diritto d'autore allo SMAU

Leandro Noferini lnoferin a cybervalley.org
Mar 23 Ott 2001 01:18:40 CEST


Ciao a tutti,

vi mando i miei appunti presi durante il suddetto convegno. 

Tutto ciò che  è indentato e tra virgolette  è riferibile alle persone
citate, a  meno di errori di parte  mia. Spero in ogni  caso di essere
riuscito a riportare almeno il senso dei discorsi fatti. 



Il  convegno  si  è  tenuto   nell  Sala  Cicogna  all'interno  di  un
padiglione,  abbastanza  defilato,  dello  SMAU.  Il  titolo  era  "Il
diritto d'autore nella società dell'informazione".

Presenti in  sala circa un'ottantina  di persone, fra le  quali almeno
tre   poliziotti,    quattro   finanzieri   e    due   ufficiali   dei
carabinieri. Ovviamente  l'ambiente era del  tipo di quelli in  cui si
sprecano cravatte, minigonne e sorrisi aziendali. 

L'inizio è  stato verso le  10.50 con una brevissima  introduzione del
direttore  marketing  dello  SMAU,  seguito da  un  altrettanto  breve
intervento  di Paolo  Aldemagni,  presidente della  BSA  (il quale  ha
affermato  "i   sistemi  per   proteggere  il  software   dalla  copia
esisterebbero  però noi,  le ditte  che  fanno parte  di BSA,  abbiamo
voluto favorire  l'usabilità dei nostri  prodotti da parte  dei nostri
utenti, i quali non ci hanno ricambiato il favore"). 

Apre il dibattito Carlo  Rossella, direttore del settimanale Panorama,
che  fungerà   da  moderatore,  trovando  in   verità  questo  compito
abbastanza semplice  data la sostanziale convergenza  dei commenti dei
partecipanti. 

			  "Nel  2000  sono stati  piratati  l'equivalente di  11,7
			  miliardi di  dollari nel mondo. L'Italia  era al vertice
			  nel  mondo  per la  quantità  di  software piratati,  ma
			  grazie   anche  alla  legge   248/2000  e   al  relativo
			  regolamento  attuativo siamo  riusciti a  perdere questo
			  primato". 

Ai  partecipanti  mancava l'onorevole  Giulietti,  dei Democratici  di
Sinistra, ma è presente il  senatore Centaro, il quale conosce bene la
legge in  quanto ha  partecipato alla sua  scrittura In  prima persona
durante tutti i lavori preparatori. 

		"La   protezione   legale    del   DA   era   obsoleta   prima
		dell'emanazione della  248 in  quanto si era  rimasti indietro
		rispetto alle evoluzioni teconologiche. 
		Con la 248 sono stati  resi penali alcuni reati per cercare di
		frenare  l'ingresso della  malavita organizzata  nel businness
		della  pirateria, il  quale  produce enormi  guadagni che  poi
		possono essere reinvestiti in altri progetti. 
		In  Italia  esiste  poca  sensibilità  al  problema  innescato
		dall'acquisto di copie non originali dei prodotti dell'ingegno
		e quindi si è deciso  di colpire anche gli acquirenti, ma solo
		con pene amministrative. 
		Il nostro ordinamento giuridico  ce lo impedirebbe ma dobbiamo
		lo  stesso arrivare  alla  creazione di  un  corpo di  polizia
		specifico per questo tipo di reati. 
		Il compito del controllo  avrebbe dovuto essere delegato ad un
		corpo di  polizia ma poi,  durante la scrittura della  legge è
		intervenuto un lavorio  di lobby per far sì che questo compito
		venisse  destinato invece  alla  SIAE; questo  fatto però  non
		potrà  ovviamente considerarsi  definitivo e  perciò  sarà una
		delle prime modifiche da fare alla legge. 
		Nel comitato di tutela  del DA, istituito presso l'Autorità di
		Controllo delle Telecomunicazioni, c'è una componente politica
		che però potrebbe e dovrebbe scomparire per lasciare spazio ai
		soli tecnici. 
		Nella legge  è stato inserito  anche una sorta  di pentitismo,
		che però dovrebbe essere sicuramente eliminato. 
		C'è stato un iter molto lungo e travagliato. 
		Fra  i  vari  aneddoti   si  racconta  che  al  momento  della
		presentazione  in  Senato ci  fosse  stato  un senatore  della
		maggioranza di allora il  quale voleva presentare una serie di
		emendamenti; nel caso che questi fossero stati approvati ci si
		sarebbe visti  costretti a  rimandare il testo  un'altra volta
		alla  Camera, rimandandone  così l'approvazione.  Si  dice che
		l'ambasciatore degli Stati  Uniti d'America abbia fatto visita
		a questo senatore ottenendo  il ritiro di questi emendamenti e
		quindi l'approvazione in tempi rapidi della legge." 

Giuseppe  (?)  Corasaniti,  magistrato  a capo  (?)  dell'Autorità  di
Controllo delle Telecomunicazioni

		  "Prima dell'approvazione della legge l'Italia era ai vertici
		  mondiali   per    la   produzione   di    informazione   non
		  regolamentata. 
		  (Seguono molti discorsi sull'origine del diritto d'autore)
		  Nella  magistratura  ci  sono  state obiezioni  molto  forti
		  contro  perché  considerata  troppo liberticida.  In  verità
		  dall'approvazione non  si hanno avute  retate di "innocenti"
		  studenti  con pacchi  di fotocopie  soprattutto  grazie alle
		  forze  dell'ordine che  hanno applicato  la legge  con molta
		  cautela. 
		  Il  comitato di  tutela  del DA  ha  scritto il  regolamento
		  attuativo     con    la    consulenza     delle    categorie
		  interessate. Inoltre  in questo comunicato  sono presenti le
		  due forze di polizia  maggiormente interessate a questo tipo
		  di reati: la Guardia di  Finanza, la quale sta per istituire
		  un    gruppo    antipirateria)    e   la    Polizia    delle
		  Telecomunicazioni. 
		  La legge non definisce con  chiarezza i ruoli della SIAE e i
		  suoi rapporti con l'Autorità nelle funzioni ispettive. 
		  La  SIAE   dovrebbe  diventare  solo   un  certificatore  di
		  originalità ma  per fare questo  occorre che la SIAE  si dia
		  una  sistemata  perché  ad  esempio non  rimanga  ancora  in
		  amministrazione controllata. 
		  Il  bollino così  com'è non  serve a  niente ed  è  solo una
		  tassa. 
		  Le  polizie  chiedono  di  poter svolgere  operazioni  sotto
		  copertura  (ad  esempio fare  acquisti  simulati) anche  per
		  reati correlati al DA, così  come viene fatto per lo spaccio
		  di droga e il commercio di immagini pedofile." 

Simona Lavagnini, avvocato della  BSA, che farà una lettura commentata
della legge e del regolamento. 

	  "Ci sono  state due modifiche importanti per  quanto riguarda il
	  software:
	  - l'articolo 171 bis nel quale  si afferma che la duplicazione è
		reato  anche se  eseguita non  per commercio  ma solo  per uso
		interno alla ditta (lucro e profitto);
	  - l'applicazione del bollino arriva anche al software. 
	  Le  norme  sono ancora  giovani  e quindi  un  po'  vaghe e  con
	  problemi  di   interpretazione  fra   i  quali  il   maggiore  è
	  l'impropria definizione della funzione della SIAE nel caso della
	  dichiarazione sostitutiva; in questo caso il regolamento prevede
	  che la SIAE  ha la possibilità di rifiutare  la dichiarazione ma
	  non c'è scritto in base a quali requisiti si possa basare questa
	  scelta.  Si deve  così presupporre  che la  SIAE  possa soltanto
	  accettare le dichiarazioni presentate. 
	  Proprio in  quest'ottica sul  sito della BSA  ci sarà  presto un
	  elenco  di programmi  prodotti dai  loro associati  che potranno
	  essere messi in distribuzione senza il bollino perché ne è stata
	  presentata la dichiarazione sostitutiva." 

Cecchini dell'Associazione Italiana Editori. 

		 "C'è una  circolare del capo  della Polizia che  trasforma la
		 notifica  al  questore prevista  per  chi intenda  esercitare
		 opera di  editore in  un'autorizzazione di polizia.  L'AIE ha
		 fatto ricorso  al TAR contro questa  circolare vincendolo; la
		 polizia ha  fatto a sua  volta ricorso al Consiglio  di Stato
		 perdendo  ancora ma  manca  ancora il  giudizio  di merito  e
		 quindi questa circolare è ancora valida. 
		 La SIAE  ha voluto  l'applicazione del bollino  sul software,
		 così  come previsto  dalla legge  248 per  poter  ripianare i
		 propri  buchi  di  bilancio,  tanto che  l'introito  previsto
		 (venti  miliardi  di  lire)  corrispondevano  esattamente  ai
		 propri ammanchi." 

Daffarra, della Federazione contro la Pirateria Audiovisiva. 

		  "Ci  sono molti  magistrati  che si  rifiutano di  applicare
		  questa legge. 
		  Il  dare l'attività  di controllo  per  l'applicazione della
		  legge sia all'Autorità di controllo  e alla SIAE non aiuta a
		  rendere le cose  più chiare perché non si  capisce chi debba
		  fare cosa. 
		  Fra  i  molti problemi  del  campo  dell'audiovisivo c'è  la
		  diffusione del programma DeCSS che permette di copiare i dvd
		  sugli harddisk." 

Hanno poi parlato Mazza della Federazione contro la Pirateria Musicale
e Claudia  Pavoletti, responsabile antipirateria  della BSA ma  non ho
più potuto prendere appunti. 

Il dibattito finale  è stato quanto mai rapido:  due domande preparate
rivolte dal moderatore agli intervenuti mentre le domande ricevute via
email (l'unico modo dato al  "pubblico" di partecipare alla cosa) sono
state graziosamente  cassate dal moderatore stesso  perché "spedite da
ignoti". 

Il tutto è finito verso le 13.20

-- 
Ciao
leandro
Email: lnoferin a cybervalley.org
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