[Discussioni] Proposta per pubblicizzare il softwarelibero
Marco Ermini
markoer a markoer.org
Gio 6 Set 2001 00:32:16 CEST
Il Wed, 05 Sep 2001 16:12:19 +0200, Simo Sorce <simo.sorce a tiscalinet.it>
scrisse:
[...]
> Prima di produrre spot o sensibilizzare "le masse", bisognerebbe che quelli
> che sono interessati (al punto da iscriversi alla ml) recepissereo bene il
> messaggio.
[...]
ciao,
grazie per la precisazione. Io credo che sia possibile realizzare qualcosa
che, in qualche modo, da un punto di vista di "approccio" non smentisca le
idee che dici ma, sia chiaro, l'idea di Luca Ferraro era quella di uno "spot"
non di una conferenza. E' assolutamente impossibile spiegare certe cose, in
dettaglio, in uno spot. Io credo che uno spot venga creato per raggiungere in
modo efficace milioni di persone, non certo per spiegare filosofie (che al
limite puoi spiegare successivamente).
Quello che si dovrebbe realizzare e', appunto, uno spot che richieda poche
risorse nella realizzazione (quindi niente effetti speciali e colori
ultravivaci ;-), ovviamente deve essere breve, non deve certo mettersi a
spiegare la differenza fra free software ed open source ;-), deve attirare le
persone *ovviamente* imperniandosi sul fatto che il sw libero e' gratuito ma
in qualche modo facendo "intravedere" che dietro "free as free beer" c'e' di
piu'.
E' ovvio che il primo aspetto che chiunque incontra nel sw libero e' la
gratuita' e la gratuita' e' un *ottimo* veicolo pubblicitario, ovviamente, non
e' esaustivo descrivere il sw libero come gratuito, ma e' sicuramente un
ottimo punto di partenza per iniziare ad invogliare la gente a deistallare M$.
Quando 5 milioni di Italiani avranno cominciato ad installare sw libero,
avremo modo e tempo di elargir loro ulteriori precisazioni (su cui d'altronde
molti inizieranno a riflettere da soli, non mi piace credere che tutta la
gente sia cosi' stupida come la si dipinge).
Circa il fatto che IBM o HP o chi altri (perche' non anche Compaq per
esempio?) seguano certe filosofie piuttosto che altre per certi motivi ecc.,
sono d'accordo, e d'altronde lo ritengo piu' che naturale.
Quello che vorrei chiarire da parte mia, e' che bisogna sgombrare il campo da
certi pericoli, come quello di "politicizzare" o "riempire di contenuti
sociali" quello che non ne ha.
La filosofia del free software e' comunque un modello di business e non un
"esempio di socializzazione". Si basa sul fatto che un approccio di tipo
"mind-sharing" (tipico di Internet, ed in effetti Internet ed il free software
hanno avuto un sviluppo per certi versi parallelo) e' piu' produttivo di
quello "closed-source". La scommessa di Stallmann e' che il suo modello di
business, alla lunga, sia vincente rispetto agli altri, ma si stanno appunto
paragonando diversi modelli di business, ricordiamocelo; non si sta parlando
di propunare un atteggiamento socialmente piu' utile di un altro. Per fugare
ogni dubbio su questo, basta leggersi una qualsiasi intervista in cui
Stallmann replica a chi lo accusa di "essere comunista".
Non si tratta quindi di "pubblicita' progresso" per capirci.
ciao
--
Marco Ermini
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There are two major products that come out of Berkeley: LSD and UNIX.
We don't believe this to be a coincidence. -- Jeremy S. Anderson
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