[Discussioni] Re: Esiste sw libero italiano che viene venduto con successo?
Marta Rosso
martarosso a tin.it
Gio 11 Apr 2002 16:13:52 CEST
> Vediamo di farne alcuni di un po' piu` significativi: [...]
Grazie per gli esempi, sarebbe bello raccogliere queste indicazioni in una
pagina sul web (magari ci provo io visto anche che mi serve per il mio
lavoro).
> SuSE fattura il 70% con la vendita dei pacchetti, il piano
> basato sui servizi non ha avuto i risultati aspettati, anche se
> comunque sono introiti importanti.
> Sicura di questi dati? Il 70% del fatturato con
> la sola vendita dei pacchetti e` molto. Oppure il 100%
> del revenue di SuSE e` poco :-)
In Germania la SuSE vende un casino di pacchetti, i tedeschi sono più
abituati a comprare software e libri. (E vi garantisco che non è un luogo
comune)
>sopravvive comunque) e soprattuto, nessuno dei miei clienti (e non
>piccoli, banche, etc.) mi ha mai detto "vado a fare un contratto con
>suse perche' e' una grossa societa'". in genere alla sola idea si
>mettono a ridere...
credo che ci siano diverse categorie di clienti non rispetto alle dimensioni
ma rispetto alla competenza, forse i tuoi clienti sono un po' più consapevoli
e conoscitori di Linux e sanno che Linux è come la stoffa per fare il
vestito, quindi se vogliono un buon vestito si possono rivolgere al sarto (i
piccoli) invece che acquistare il pre-confezionato (suse)
DISCORSO PICCOLI/GRANDI / MODELLI SOSTENIBILI:
>"don't ask how you can 'do' free
> software business; ask what your business can 'do for' free software".
> E` questo che, secondo me, i grandi "manager" messi a capo
> di aziende come SuSE, RedHat, Linuxcare, VA, Lineo
> e compagnia bella, non hanno ancora capito.
Tutto ciò è molto bello ma finché le aziende per la maggior parte esistono
per fare soldi bisogna tener conto di questo fatto per promuovere veramente
il free software.
Io vado da gente che assembla PC e che dice: mah stiamo a vedere, adesso il
mercato non chiede Linux, forse fra 5 anni ci investiremo sopra. 5!!!!!
Oppure da finanziatori che dicono: ma ce l'avete il brevetto?
A me piacerebbe che anche la gente normale in negozio potesse scegliere fra
Linux, Windows, Mac. Perché Linux è più bello e stimola un uso più
intelligente. Ormai quando mi capita di mettere le mani su Windows mi vengono
i brividi (e io sono un utente, non un tecnico)!
E vorrei che il progetto di legge sull'Open Source nella PA fosse un
argomento dibattuto non solo fra aficionados. Ma secondo voi quanti
parlamentari sanno cos'è il free software?
Sul discorso "c'e` piu` spazio per molti piccoli e meno per pochi grandi"
da vera economista (orgogliosamente laureata in economia POLITICA) mi sento
in dovere di intervenire ; )
Secondo me la motivazione per la quale non ci sono aziende grandi che hanno
successo con software free (eccezioni: RedHat & compagnia, che però non sono
veramente grandi) è questa: dato che non mi posso ripagare i dipendenti che
lavorano per sviluppare perché non posso/voglio "chiudere" il prodotto,
sopravvive meglio chi fa un pochino di sviluppo, e poi un po' di servizio per
ripagarselo. Per un'azienda grande sarebbe difficile concepire 100 dipendenti
che lavorano per la gloria sviluppando, mantenuti da altri 100 che fanno
consulenza, etc. Per una piccola è facile dividersi a metà fra i vari compiti
come credo facciano Prosa & altri.
>Solo che non tutti possono fare
>l'azienda di informatica come spesso ci viene detto.
Questo è un ragionamento giusto: quando nel mercato c'è trasparenza emerge la
qualità. Ma perché ci sia trasparenza, bisogna anche poter conoscere le
alternative.
La mancata conoscenza delle alternative è attualmente il maggior ostacolo
alla diffusione del sw libero (che finora è largamente -in italia purtroppo
mediamente- diffuso e conosciuto solo fra gli informatici o, guardandola in
altro modo, server).
Solo i grandi (purtroppo) possono diffondere la conoscenza. Se non hanno
incentivi a investire, semplicemente non lo fanno e la "massa" rimane con sw
proprietario, visto che i piccoli non sono in grado di parlare alla massa.
Come mai la Sun sta mettendo StarOffice a pagamento? Per me è preoccupante.
Lo sviluppo di Linux dipende finora in buona misura da sforzi volontari.
Questo significa che qualora questi sforzi dovessero diminuire la concorrenza
(sw proprietario) riguadagnerebbe terreno, anche perché può liberamente
"copiare" le idee anche se magari non riutilizzare il codice chiudendolo.
Per questo credo sia essenziale trovare modelli sostenibili economicamente di
sviluppo, anche su larga scala.
Modelli diversi da "impongo la licenza per assimilare il prodotto a un
prodotto fisico", certo.
Ma una fonte di guadagno ci deve essere.
Il supporto?
Ironicamente il fatto che Linux ormai funzioni così bene anche sul desktop
mette in pericolo i ricavi derivabili dal supporto.
Lo sviluppo per il primo cliente?
Ma può una piccola azienda permettersi di pagare da sola per lo sviluppo di
un prodotto?
Spero che le mie provocazioni servano a trovare argomenti ancora più validi.
marta
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