[Discussioni] Per Francesco Piccioni
dorian.tessore a inwind.it
dorian.tessore a inwind.it
Dom 21 Apr 2002 15:22:44 CEST
Gentile Sig. Piccioni,
Interessante ed utile il suo articolo (18.04 - L'e-government in stile Microsoft), se non altro per ricordare come purtroppo anche la PA rischi di dover adottare gli standard tecnologici di un azienda senza la possibilità (sia tecnologica che di diritto) di intervenire sul prodotto.
Ci ha anche ricordato che è possibile rendere il processo di informatizzazione della PA consapevole ed utile in prima linea per l'utente finale.
Non nascondo però di essere rimasto un pò deluso dal fatto che non ci sia nessuna spiegazione di cosa sia il Software libero (www.softwarelibero.it) e di come un suo utilizzo ed una applicazione dei suoi principi di sviluppo possa rendere la PA indipendente (per lo meno per quanto riguarda proprietà intellettuale e standard tecnologici) dall'azienda destinata ad implementare il processo di informatizzazione in questione.
Un ingresso del software libero nella PA come nella recente proposta di legge presentata al Senato dal verde Fiorello Cortiana (http://punto-informatico.com/p.asp?i=39458) potrebbe rendere la PA in parte partecipe al quell'interessantissimo movimento di sviluppatori volontari che da ormai più di dieci anni sta scrivendo software rilasciato sotto la General Public License - GPL - (primo fra tutti il sistema operativo LINUX).
L'utilità nell'adottare softwarer libero non sarebbe tanto quella di 'partecipazione', ma molto più concretamente di adottare soluzioni tecnologiche con standard aperti, ed in particolar modo di avere piena visibilità e diritto di modifica del 'codice sorgente', cioè la parte del software scritta - e quindi comprensibile - agli esseri umani. Di contro il 'codice binario' (quello unicamente fornito da aziende come la Microsoft, che NON producono software libero) è la traduzione in linguaggio macchina del codice sorgente.
Questo significa che essendo gli standard aperti ed il codice sorgente liberamente accessibile e modificabile, la PA potrebbe sempre scegliere se e quando ed in particaolare da chi fare sviluppare ed aggiornare i prodotti. Senza contare che essendo il Software Libero liberamente distribuibile, i costi di acquisto iniziale e licenza del prodotto decadono completamente.
Il motivo per cui Le ho scritto è che spero che anche 'il Manifesto' contribuisca ad informare il pubblico di un'altra 'rivoluzione copernicana' iniziata con la stesura della GPL e che ormai sta portando molta gente ad un'altro modo di lavorare e di fare economia. So che con questa lettera, rischio di annoiarLa con cose magari a Lei già stranote da tempo, ma - se così non fosse - potrei anche riuscire ad incuriosirLa.
Cordiali Saluti
Dorian Tessore
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