[Discussioni] Debian weekly news

[Alessandro Rubini]

> In particular, he discusses the issue of proving that somebody
> assented to be bound by the terms of a contract so that those terms
> will be enforced by a court. Authors who wish to be able to enforce
> license terms against users of their source code or compiled
> programs may find this interesting.

Rispondo su invito del pot, che ho rimproverato in privato :) Avrei
preferito che lo avesse letto prima di pubblicizzarlo. 

L'articolo va preso con le pinze. Si tratta della posizione _personale_
di Rosen, che mi sembra si avvalga del ruolo di consulente di OSI
per fare propaganda personale.

Le licenze di diritto d'autore non sono contratti (per lo meno non
sono contratti tipici in cui due parti si scambiano qualcosa).
L'autore cede dei diritti senza chiedere nulla in cambio.  Le
violazioni sono perseguibili come violazioni di diritto d'autore, non
violazioni di contratto.

Rosen insinua il dubbio che le violazioni contrattuali siano
perseguibili e quelle di diritto d'autore no. Questo, tra l'altro, con
l'assunto che gli autori _vogliano_ litigare con i clienti.
Suggerisce quindi di usare licenze click-wrap (cioe` si clicca per
accettare) che negli USA sono riconosciute contratti bilaterali a
tutti gli effetti.

Ricorda anche come la normativa contrattuale vari molto da paese a
paese, come non e` pratico avere un click-wrap quando si installano
tanti pacchetti (si pense a una distibuzione GNU/Linux), come e`
tecnicamente difficile se si usa FTP. E invita a rivolgersi ad un
consulente legale autorizzato (come lui) per risolvere gli ovvi
pasticci.

Le licenze click-wrap sono un male per il software libero (e per
gli autori che le scelgono, che vanno ad impegolarsi nei casini
sopra citati). Dubito fortemente che questa sia la posizione di OSI.
Anzi, secondo me e` FUD.

/alessandro
-- 
Alessandro Rubini, free software specialist.
Device drivers, embedded systems, courses.
http://ar.linux.it/