[Discussioni] commenti

Antonio Memo amemo a planet.it
Gio 10 Gen 2002 19:19:30 CET


Complimenti per il tono, mi sembra ben scritto.

Il 18:11, giovedì 10 gennaio 2002, Carlo Strozzi ha scritto:
> Gentili signori,
>
> visitando il vostro sito mi sono imbattuto nell'articolo
> http://www.mediamente.rai.it/articoli/20020108d.asp
>
> In generale apprezzo i vostri articoli, e anche la sostanza di quello
> in questione, però ritengo che alcune affermazioni contenute nel testo
> siano furvianti, e credo di fare cosa utile segnalandovele:
>
> "Un altro movimento anti-global che si affianca ai più pubblicizzati."
>
> Assolutamente no. Nessun anti-global. Anzi, il fenomeno del software
> libero è stato uno dei primi grandi successi della globalizzazione
> dell'informazione e dell'economia basata su internet e sulle nuove
> tecnologie.
>

Vero, il software libero prende forza e si sviluppa anche grazie alla 
globalizzazione. E alla globalizzazione come accentramento di potere guidato 
dalle imprese, risponde con un modello di sviluppo cooperativo.

> "... quindi non solo un software libero da licenza ..."
>
> Assolutamente no. E` coperto da licenza, eccome, solo che la licenza
> è la GNU Public License (GPL), la quale è più orientata a garantire
> delle libertà che non a imporre restrizioni. Se non fosse protetto non
> sarebbe libero, o meglio sarebbe continuamente a rischio di venire
> "proprietarizzato" da aziende senza scrupoli. Non che la cosa non
> succeda, però per lo meno così viene resa illegale. Dire che un software
> è libero perchè non è protetto da licenza è come dire che un Paese è
> libero perchè non ha leggi.
>
> Sinceri saluti,
> Carlo Strozzi

Su #linux-it stavamo invece ragionando sulla trasmissione mediamente andata 
in onda iera sera (9/2/2002) che conteneva ben altre inesattezze.
Free-sw e freeware interscambiabili; fud sottile sulla gpl da parte di uno 
dei presenti; tecnico da dietro le quinte che non riesce a installare una 
distribuzione.#paci
Non credo ci fossero intenzioni malvagie (hanno persino citato la proposta di 
legge), ma il messaggio generale era confuso e loro sono da strigliata 
d'orecchie imho. A parte questo la cosa che a me saltava all'occhio era la 
mancanza di un rappresentante delle associazioni o dei lug o ancora degli 
sviluppatori, insomma uno facente parte della comunita' che parlasse con 
competenza. I presenti erano: un docente di diritto informatico di Bologna; 
un povero sysadmin che ha fatto del suo meglio presentando qualche slides; in 
collegamento Musto della Red Hat e un tale Messina che non abbiamo 
identificato. Filmati di repertorio su Stallman e un rappresentante dell'Eite 
(o qualcosa di simile, un organismo per lo sviluppo dell'IT in Europa).
Perche' questa mancanza di visibilita'? Che si puo' fare?

ciao




More information about the discussioni mailing list