[Discussioni] Rapporto dal convegno di Bologna
Leandro Noferini
lnoferin a cybervalley.org
Mar 2 Lug 2002 19:33:02 CEST
Ciao a tutti,
Questo è il mio resoconto del convegno avente come titolo "Software
Open Source e Software Proprietario", tenutosi nella facoltà di
giurisprudenza (sala Armi) di Bologna il 28 giugno 2002.
Come al solito, l'avvertenza che quanto riporto è ciò che io ho
sentito/capito e che quindi omissioni, errori e incomprensioni sono
piú che probabili (anche considerando quanto scriverò piú avanti
relativamente all'amplificazione). Inoltre piú che un fare un vero e
proprio resoconto riporterò solo alcune note.
Le mie considerazioni seguiranno.
Il convegno si è tenuto all'interno della sala davanti ad una
quarantina di persone la mattina e qualcuna meno il pomeriggio; a
quanto ho capito la gran parte degli spettatori provenivano dal locale
master in "informatica giuridica" (o nome simile), giunto al termine
proprio nei giorni precedenti e del quale il convegno stesso era una
sorta di "lavoro conclusivo". Purtroppo parte dell'amplificazione era
praticamente non funzionante quindi alcuni interventi li ho potuti
solo "interpretare" piú che capire o seguire.
===
Il primo intervento, i "Saluti" della Prefessoressa Carla Faralli,
direttore del "CIRSFID" (che non so cosa sia ma stava scritto su molte
targhette là attorno), non l'ho seguito in quanto ero ancora a fare
colazione; chiedo venia....
===
L'apertura dei lavori è stata affidata al Professore Giovanni Sartor,
che poi ha moderato tutto il convegno.
- Mercato come spazio per la conoscenza, oltre al dialogo e alla
sperimentazione; questi ultimi due però vanno contro la proprietà
intellettuale;
- Nel software si ha:
- divieto di studio e modifica;
- divieto di riprodurre e distribuire
- divieto di modifica.
- Il guru dell'Open Source è Robert Stallman;
- nel Software Libero però si hanno queste tre libertà (elenca le tre
libertà tranne la 0). Questo modello _sembra_ (la sottolineatura era
nella voce) escludere il profitto;
- Il mercato non può essere l'unico motore perché altrimenti si
rischiano risultati scadenti.
===
Terzo intervento affidato ad Andrea Valboni, "Chief Technology
Officier" di Microsoft Italia, con il titolo "il mercato del Software
proprietario".
- Open Source contro il software commerciale;
- dichiara di essere un tecnico informatico e di non essere
direttamente coinvolto in questioni "economiche";
- l'Open Source è un insieme di concetti:
- è un movimento;
- è un modello di sviluppo;
- è un modello di mercato.
- il modello di sviluppo dell'Open Source ha dei vantaggi;
- gli aspetti negativi sono tecnici e sul businness;
- nel campo della sicurezza ci sono degli aspetti positivi nel modello
dell'Open Source però far vedere a chiunque il codice può portare a
problemi;
- il modello di businness dell'Open Source presenta gravi problemi
perché rompe la catena degli investimenti; inoltre rompere la
proprietà intellettuale può dare problemi;
- Microsoft ha molti (non ricordo se 4000 o 40.000) partner, i quali
non farebbero buoni affari adottando l'Open Source; chi lo ha fatto
è già tornato indietro;
- l'Open Source non ha licenza d'acquisto;
- l'Open Source è agli inizi tanto che ancora non ci sono grandi
sistemi basati su questo tipo di software; questo comporta che non
esistono ancora studi certi sui costi totali di manutenzione e
installazione. Normalmente però questi sono sicuramente piú alti
rispetto ai sistemi commerciali;
- le società nate con la new economy sono fallite proprio a causa dei
costi di mantenimento;
- in Italia è in atto uno scontro ideologico sulle tecnologie quando
invece dovremmo concentrarci sulla definizione di standard aperti
(Open Standard). Quando avremmo definito questi allora sarà
possibile confrontare davvero i sistemi commerciali (cioè quelli
basati sulla proprietà intellettuale) e i sistemi Open Source;
- il modello Shared Source proposto da Microsoft: altre aziende
lavorano con Microsoft, la quale mantiene la proprietà intellettuale
sul lavoro e i partner ricevono le royalty sul lavoro fatto da loro.
Piú avanti, rispondendo ad una domanda di uno spettatore, Valboni ha
detto (sempre citando a memoria):
- la disponibilità dei sorgenti permette a malintenzionati di forzare
i sistemi.
N.d.R.: in effetti le parole usate sono state ben piú incisive. Sempre
a memoria cito "Mi domando cosa aspetti Al Qaeda a tirare giú
Wall Street visto che ha a disposizione i sorgenti".
===
Intervento successivo è stato quello dell'Ing. Giampaolo Amadori
presentato come "Linux Sales & Marketing Leader SOUTH Region - IBM";
titolo dell'intervento "Il mercato del software Open Source".
- Oggi il fenomeno Open Source riguarda molte aziende, oltre a
rimanere un fenomeno collettivo e di massa;
- Esiste tanto codice Open Source usato anche senza consapevolezza da
moltissimi utenti (esempi sendmail e apache);
- Le caratteristiche di Linux sono
- basso costo;
- robusto;
- libertà:
- disponibilità del sorgente;
- rende indipendenti dal distributore iniziale.
===
Successivamente è intervenuto l'ormai ben famoso (almeno da queste
parti) senatore Fiorello Cortiana, con un intervento dal titolo
"Software Open Source e Pubblica Amministrazione".
Fondamentalmente in questo intervento Cortiana ha spiegato i perché
della proposta di legge, oltre a prendere posizione in maniera molto
chiara anche su altri argomenti come ad esempio i brevetti software.
- Le ragioni della legge sono state:
- difesa della privacy dei cittadini curando la sicurezza dei
sistemi informatici che ne contengono i dati personali;
- modello partecipativo come modello da adottare anche per la
Pubblica Amministrazione;
- IBM costretta a partecipare all'Open Source.
- Il copyright va bene però non deve esserci confusione fra gli
alfabeti con i quali si scrivono i prodotti e i prodotti stessi,
quindi no al brevetto degli algoritmi;
- Le multinazionali non possono occupare lo spazio lasciato libero
dalle sovranità nazionali ma questo non vuol dire che la proposta di
legge sia stata scritta contro la Microsoft;
- (non ho segnato le parole ma ha espresso un giudizio fortemente
negativo contro l'intervento di Microsoft sull'emendamento alla
legge sulla scuola);
- IBM ha cambiato strategia di marketing e cosí può sopravvivere;
- (anche qui non ho segnato le parole esatte ma il senatore ha rivolto
un invito, peraltro abbastanza sibillino, alla Microsoft a dire le
stesse cose in pubblico e in privato e quindi a cambiare il tono
rispetto a quanto detto all'audizione davanti alla commissione del
Senato).
===
Successivo intervento è stato del professore Salvatore Torrisi dal
titolo "Open Source e Software proprietario: due modelli a confronto",
intervento però da me completamente cannato (chiedo venia anche questa
volta ma ero fuori a chiacchierare).
===
Seguito dal professore avvocato Davide Sarti con un intervento dal
titolo "Proprietà intellettuali e nuove tecnologie". Purtroppo in
questo caso l'impianto di amplificazione ha reso veramente molto poco
comprensibile l'intervento, già complesso anche soltanto per i
contenuti.
- La protezione del Diritto d'Autore fa parte della legislazione
europea ormai al 90%;
- In Europa sono esclusi i brevetti software ma questa sembra ormai
una posizione superata;
- In Europa il software è protetto dal Diritto D'Autore;
- Stiamo andando verso un'estensione dei diritti esclusivi con queste
due motivazioni:
- incentivi alla ricerca;
- massimizzazione dell'innovazione.
In verità però queste due motivazioni non sono tanto vere, perché
quelle reali sono:
- si incentiva una ricerca di soluzioni alternative per cui si
riesce a creare un mercato diversificato;
- solo in questo modo si potrà avere reale concorrenza e perciò un
vero mercato.
Purtroppo in seguito non sono piú riuscito a capire proprio niente.
===
Dopo le (poche) domande permesse ai presenti (di una delle quali ho
già riportato insieme all'intervento di Valboni) è terminata la
sessione mattutina. Nel pomeriggio si è tenuta quella pomeridiana (per
l'appunto) durante la quale il tema centrale è stato quello legale e
giuridico.
===
Primo intervento a cura del professore avvocato Alberto Musso dal
titolo "Il software nel sistema del Diritto d'Autore". Durante tutto
l'intervento il relatore ha sempre letto e citato da un volumetto che
assomigliava ad un codice.
- Stiamo andando verso una differenziazione dei tipi di esclusiva e
verso una limitazione delle eccezioni al Diritto d'Autore, cosí come
richiesto dagli accordi TRIPS;
- (non ho seguito l'inizio del ragionamento ma riporto la conclusione
perché mi pare interessante) in conclusione non rimane che la
disciplina anti-trust, cioè la disciplina dei brevetti;
- (esprime forti perplessità verso un eccessivo restringimento delle
eccezioni al Diritto d'Autore).
===
Secondo intervento del professore avvocato Giovanni Ziccardi con il
titolo "Software Libero e diritti di libertà".
- Citazione da Lessig, il giudice di una causa contro Microsoft: una
maggiore diffusione dell'Open Source diminuisce le possibilità di
controllare Internet;
- La legge non interviene quasi piú sui comportamenti in rete ma tende
a regolamentare la tecnologia cioè il codice. Se però il codice è
Open Source il controllo è molto piú difficile (esempio dal caso
della richiesta del governo francese di una versione modificata di
Netscape con crittografia debole, richiesta resa inefficace dalla
diffusione di Mozilla);
- La scelta fatta dal vertice verso un certo tipo di software obbliga,
per la prima volta, i cittadini ad adottare quel sistema;
- Le libertà proposte dal Software Libero non sono "libertà" nel vero
senso della parola, tant'è vero che fioriscono cause per violazioni
delle licenze, per cui non è giusto imporre il Software Libero
sempre e comunque.
===
A seguire l'intervento del professore avvocato Andrea Monti,
presentato come "Presidente di Alcei", con il titolo "Aspetti
giuridici dell'Open Source".
- Lo stato dovrebbe cercare compatibilità e trasparenza, cose che non
sono ottenibili direttamente con un tipo di licenza;
- La legge deve stabilire che il software deve fare quello che dice e
nient'altro e che non deve avere bachi (citazione dei casi di
programmi "nascosti" dentro altri);
- Ci sono campi in cui la conoscenza dei sorgenti non è cosa buona,
campi come la Pubblica Sicurezza o le applicazioni militari;
- Per scegliere il tipo di software piú adatto si deve andare di caso
in caso usando un'apposita commissione;
- Il software Open Source non è realmente innovativo perché
innovazione sono altre cose (la ruota, il motore a vapore, le
telecomunicazioni);
- Per eseguire le indagini contro la pirateria informatica si usa un
programma statunitense del quale non si hanno i sorgenti. Ad una
richiesta ad un giudice di rifiutare le perizie fatte in questo modo
è stata data risposta negativa.
Piú avanti, nel breve dibattito conclusivo, Monti si è espresso contro
i brevetti del software dando come ragione la non materialità del
software stesso.
===
Infine l'avvocato Guido Scorza con l'intervento dal titolo "I diritti
del software tra libertà, responsabilità e progresso".
- La legge sul software non è buona;
- (lunga spiegazione su cosa sia il Diritto D'Autore);
- L'espressione Software Libero è troppo pesante. Preferisco usare
l'espressione Open Source perché significa Sorgenti Aperti, cioè
visibili. Questi sorgenti però devono essere visibili solo ai
tecnici e agli istituti di ricerca sia per ragioni di sicurezza che
per ragioni di effettiva utilità. Per questa ragione i brevetti sul
software sono positivi (credo di aver perso il nesso).
--
Ciao
leandro
Email: lnoferin a cybervalley.org
Quello che puoi, fallo. Quello che non puoi, simulalo.
-------------- parte successiva --------------
Un allegato non testuale è stato rimosso....
Nome: non disponibile
Tipo: application/pgp-signature
Dimensione: 243 bytes
Descrizione: non disponibile
URL: <http://lists.softwarelibero.it/pipermail/discussioni/attachments/20020702/d88d6114/attachment.sig>
More information about the discussioni
mailing list