[Discussioni] memoria sul software libero nella scuola

Marina Sturino marina a pluto.linux.it
Gio 4 Lug 2002 11:04:11 CEST


Puo' essere diffusa?
Probabilmente riesco ancora a pubblicarla sul pluto journal di luglio, 
in imminente uscita.


Grazie

Ciao!
Marina

Associazione software libero wrote:

> -----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
> Hash: SHA1
> 
> Questa memoria è stata presentata il 2 luglio 2002 al Senato della
> Repubblica dal Lugroma assieme ad FSF Europe e all'associazione software
> libero.
> 
> Il testo è stato redatto da Marco Pietrobono su testo originale di
> Alessandro Rubini, con i contributi di Stefano Maffulli e Antonio
> Bernardi.
> 
> ================================================================
> Egregio Presidente e componenti della commissione,
> 
> con  il presente  intervento la  Free Software  Foundation  Europe, la
> Associazione Software  Libero ed il  Linux User Group  Roma vorrebbero
> brevemente sottolineare alcuni aspetti importanti relativi alla futura
> introduzione  nel  curriculum  scolastico dell'alfabetizzazione  nelle
> tecnologie  informatiche, con particolare  riferimento all'emendamento
> numero  1309 riguardo  ai programmi  per elaboratore  «open  source» o
> «liberi».
> 
> 
> Premessa
> 
> Successivamente alla  richiesta di audizione,  gentilmente concessaci,
> sono state  pubblicate, da parte  del Ministro per l'innovazione  e le
> tecnologie, le "Linee guida del  Governo per lo sviluppo della società
> dell'informazione"  che potrebbero far  apparire superata  la presente
> audizione, sicuramente  meno autorevole,  se non per  il fatto  che ci
> consente  di  illustrare  alcuni approfondimenti  relativi  all'ambito
> scolastico.
> 
> L'alfabetizzazione  informatica  in  un contesto  scolastico  dovrebbe
> essere volta alla comprensione e al controllo degli strumenti evitando
> per  quanto possibile  l'addestramento all'uso  passivo  degli stessi.
> Questa  necessità è specialmente  importante nell'istruzione  di base,
> nello  svolgimento della  quale il  personale docente  può  operare in
> piena libertà rispetto agli standard di fatto del mondo professionale,
> privilegiando gli aspetti pedagogici e culturali.
> 
> In tal  senso, ci  preme far notare  come l'utilizzo  preferenziale di
> programmi  liberi  in  tali   contesti  è  sicuramente  da  accogliere
> positivamente per tutta  una serie di ragioni, alcune  delle quali già
> accennate   nel  testo  dell'emendamento   stesso,  che   ora  andremo
> brevemente a presentare.
> 
> 
> Autonomia didattica
> 
> Uno dei  problemi strettamente correlati alle scelte  che il personale
> docente opera  al momento della selezione degli  strumenti didattici è
> la  creazione  di  una   dipendenza  diretta  dagli  stessi  strumenti
> scelti. Tale  dipendenza può essere  più o meno esplicita  ma tuttavia
> esiste  e  non può  essere  trascurata,  e  coinvolge tanto  l'aspetto
> diretto  della  didattica  quanto  l'aspetto  della  cultura  e  delle
> conoscenze che vengono acquisite dagli studenti.
> 
> L'adozione  di  programmi  liberi  consente al  personale  docente  di
> operare tale  scelta in assoluta  autonomia ovvero senza  dipendere da
> alcuna politica aziendale  più o meno volubile, in  quanto legata agli
> interessi  puramente  economici  delle  aziende proprietarie  di  tali
> strumenti.
> 
> In  questo  modo la  scuola  e  i docenti  in  generale  non sono  più
> vincolati ad un fornitore unico e possono scegliere liberamente sia il
> fornitore del  software che le  diverse soluzioni software,  a seconda
> delle  esigenze didattiche  (indipendentemente  da qualsiasi  presunta
> obsolescenza anche  quando rimangono valide  didatticamente secondo il
> giudizio dei  docenti). Questa libertà  di scelta, oltre  a rispettare
> l'autonomia della  scuola, è  altresì incentivante di  economie locali
> (distribuzioni, manutenzione, personalizzazioni, supporto, ecc.), come
> vedremo in seguito.
> 
> 
> Neutralità economica e prevenzione della pirateria informatica
> 
> Una delle  componenti fondamentali della didattica è  la possibilità e
> la  necessità da  parte degli  studenti di  proseguire  e approfondire
> nella  propria  casa  il  processo  di  apprendimento  iniziato  nella
> scuola. Tale necessità,  nel caso specifico dell'informatica, richiede
> l'accesso   agli  stessi   software  (o   funzionalmente  equivalenti)
> utilizzati nella didattica in classe.
> 
> Nel  caso del software  libero, lo  svolgimento dei  compiti assegnati
> agli  studenti  e  l'eventuale approfondimento  individuale,  attività
> svolte  al  di  fuori  dell'orario scolastico,  non  comportano  oneri
> aggiuntivi  per   le  famiglie  in  quanto  il   docente  può  fornire
> gratuitamente  alle classi  copie  dei programmi  utilizzati in  aula,
> restando nella totale legalità.  Ricordiamo, infatti, che per la legge
> italiana,  se  un  docente  o  uno  studente  copia  del  software  in
> violazione della  licenza che lo  accompagna, anche solo  per eseguire
> delle  esercitazioni  didattiche,   commette  un  reato  punibile  con
> l'arresto dai sei mesi ai tre anni di carcere.
> 
> 
> Proprietà intellettuale, comunità e ricerca
> 
> La disponibilità dei programmi  in formato sorgente, così come scritti
> dai programmatori  stessi, valorizza  la componente autorale  e quindi
> umana  della tecnologia,  riportandola negli  ambiti  dell'articolo 2,
> comma  1,  lettera  b:  «lo  sviluppo  della  coscenza  storica  e  di
> appartenenza alle comunità locale, nazionale, europea».
> 
> La  possibilità di  copiare liberamente,  permessa da  questo  tipo di
> software, educa gli studenti sia al rispetto del diritto di autore sia
> a combattere  il malcostume della "pirateria  informatica" piaga nella
> nostra società.
> 
> Educa  altresì  gli  studenti  alla  cultura  dello  scambio  e  della
> condivisione   della   conoscenza,   rafforzando   il   valore   della
> solidarietà. In  tal senso  ci preme di  ricordare che lo  sviluppo di
> Internet, e più in generale del pensiero scientifico, si è basato e si
> basa  tuttora  su  questi  principi,  oltre che  sul  principio  della
> liberta' del software nel caso di Internet.
> 
> 
> Stimolo alla ricerca e all'approfondimento
> 
> Ogni  utente  di programmi  liberi  è  autorizzato  ed incentivato  ad
> approfondire  le  sue  competenze  senza  ulteriori  oneri.  In  campo
> informatico e  tecnologico ciò agisce «a sostegno  delle iniziative di
> formazione  iniziale  e continua  del  personale»  (art.  1, comma  3,
> lettera  e)  e  «a  sostegno della  valorizzazione  professionale  del
> personale  amministrativo, tecnico  ed ausiliario»  (art. 1,  comma 3,
> lettera g), come dal disegno di legge oggetto della discussione.
> 
> 
> Stimolo allo sviluppo della propria individualità
> 
> Poter  adattare  lo strumento  informatico  al  proprio  gusto e  alle
> proprie  esigenze  stimola nello  studente  capace  lo sviluppo  della
> creatività e  l'approfondimento personale, senza essere  per questo di
> ostacolo agli studenti meno brillanti.
> 
> 
> Allineamento con le linee guida del governo italiano
> 
> La  predilezione  per l'uso  di  programmi  liberi  nei settori  della
> pubblica amministrazione è in linea con il punto 8.9, «L'Open Source»,
> del  documento programmatico  del  governo di  cui  alla premessa  del
> nostro documento.
> 
> 
> Considerazioni finali
> 
> I  punti precedentemente espressi  ci portano  ad esprimere  un chiaro
> supporto da  parte delle suddette  associazioni, e della  comunità del
> software  libero  /  open  source  più  in  generale,  all'emendamento
> presentato  dal Sen.  Cortiana riguardo  la particolare  attenzione da
> dedicare  allo studio  dell'open source  nei programmi  della pubblica
> istruzione.
> 
> 
> Chiarimenti
> 
> In  chiusura  del  nostro  intervento  ci preme  di  far  notare  alla
> commissione come  in taluni  casi il software  libero e  l'open source
> siano  oggetto  di   forti  incomprensioni  che  possono  danneggiarne
> l'immagine nei confronti del grande pubblico.
> 
> In tal senso vorremmo  cogliere l'occasione per dirimere una frequente
> fonte di malintesi, ovvero l'importanza rivestita dal diritto d'autore
> nel caso  del software libero,  e presentare infine un  aspetto spesso
> trascurato del mercato del software come prodotto.
> 
> 
> Licenze libere, copyright e diritto d'autore
> 
> Il  diritto d'autore  è  la base  stessa  dell'esistenza del  software
> libero. Senza di esso non  sarebbe possibile tutelare né gli originali
> sviluppatori del software, né i suoi utenti.
> 
> Le  licenze utilizzate  nell'ambito  del software  libero e  dell'open
> source utilizzano  lo strumento  del diritto d'autore  per assicurarsi
> che  esso non possa  essere abusato  da nessuno  e che  possa rimanere
> sempre a disposizione della comunità di sviluppatori e di utilizzatori
> dello stesso, a differenza  del software proprietario, che tutela solo
> i suoi proprietari.
> 
> Tuttavia, questo  aspetto delle licenze  non pregiudica né  la vendita
> del software come prodotto, né la fornitura di altri tipi di servizi a
> pagamento ad esso correlati, come testimoniato dal crescente numero di
> società e aziende che le utilizzano per i loro prodotti.
> 
> 
> Aspetti economici
> 
> Il software  libero, annullando di fatto le  barriere all'ingresso nel
> mercato del software  consentirebbe alle società informatiche italiane
> di medio-piccolo taglio di  partecipare attivamente al mercato stesso,
> consentendo di  riflesso una crescita  dell'intero settore informatico
> italiano, come  accennato dal  documento del Ministro,  paragrafo 8.9,
> punto 5.
> 
> In  tal  senso  è  interessante  notare come  le  società  attualmente
> controllanti  il  mercato  del  software italiano  siano  nella  quasi
> totalità  aziende straniere. Questa  dipendenza costante  dal software
> prodotto  all'estero  causa  un  forte scompenso  della  bilancia  dei
> pagamenti  e  rappresenta  un   grosso  costo  per  tutto  il  settore
> informatico italiano.
> 
> 
> Appendice
> 
> 
> Cos'è il software libero
> 
> Si  definisce  libero un  programma  per  elaboratore  la cui  licenza
> consenta  lo studio, la  modifica, la  redistribuzione e  la rivendita
> dello stesso.
> 
> Questi diritti sono garantiti  a chiunque detenga legalmente una copia
> del programma.  Concedere tali libertà agli utenti dei programmi non è
> antitetico  al funzionamento  del  mercato informatico  anche se  tale
> concessione difficilmente si adatta  ad alcuni dei modelli commerciali
> preferiti negli ultimi anni.
> 
> L'espressione  open source,  come classificazione  per le  licenze dei
> programmi, nel  contesto di questo  documento è del  tutto equivalente
> alla dizione software  libero. Nel documento i due  termini sono stati
> utilizzati in modo del tutto interscambiabile.
> 
> Da  alcuni  anni è  possibile  avere  sistemi  informatici allo  stato
> dell'arte  usando esclusivamente software  libero; Internet  fin dalle
> sue origini è stata  basata esclusivamente su programmi liberi. Esempi
> di software libero  sono i server Apache e Samba,  il kernel Linux, il
> sistema di impaginazione TeX, il compilatore GCC, la suite di prodotti
> per l'automazione d'ufficio OpenOffice.
> 
> 
> Cos'è la Free Software Foundation Europe
> 
> La  Free Software Foundation  Europe è  l' associazione  gemella della
> Free Software Foundation, che fu  fondata nel 1985 da Richard Stallman
> per fornire  supporto legale, logistico ed economico  al progetto GNU,
> il corpus software che costituisce l'infrastruttura dei sistemi basati
> su  kernel  Linux.   Attualmente  la  FSFE ha  sezioni  in  Francia  e
> Germania, mentre nuove sezioni sono in fase di costituzione in Italia,
> Portogallo, Spagna.
> 
> Riferimenti:  <http://www.fsfeurope.org/>
> 
> 
> Cos'è l'Associazione Software Libero
> 
> L'Associazione  Software Libero  è una  entità legale  senza  scopo di
> lucro  che ha  come obiettivo  la  diffusione del  software libero  in
> Italia e  di una corretta informazione  sull'argomento.  È l'affiliata
> italiana di Free Software Foundation Europe.
> 
> Riferimenti: <http://softwarelibero.it/>
> 
> 
> Cos'è il LUG Roma
> 
> Il Linux  User Group-Roma (d'ora in  poi indicato come LUG  Roma) è un
> raggruppamento  a carattere  associativo  degli utenti  Linux e  degli
> appassionati  del software libero  dell'area romana.  Esso nasce  il 9
> dicembre 1996 ospitato dalla  Facoltà di Ingegneria dell'Università di
> Roma  ''La Sapienza''.  Oltre a  gruppo locale  di utenti  Linux, esso
> diventa  anche  punto di  aggregazione  romano  dei simpatizzanti  del
> PLUTO, il primo gruppo di utenti Linux creato in Italia.
> 
> Il  LUG Roma consta  oggi di  circa 350  associati. Oltre  ad incontri
> periodici, il  LugRoma svolge la sua attività  anche attraverso alcune
> mailing-list,  tra  le quali  una  destinata  all'associazione e  alle
> questioni generali relative al  software libero ed un'altra incentrata
> sulle tematiche tecniche.
> 
> Riferimenti:  <http://www.lugroma.org/>
> -----BEGIN PGP SIGNATURE-----
> Version: GnuPG v1.0.6 (GNU/Linux)
> Comment: Processed by Mailcrypt 3.5.6 <http://mailcrypt.sourceforge.net/>
> 
> iEYEARECAAYFAj0i9TEACgkQpTA1sien863UFwCfUEDcHXgvTv0ChfA70YiLtasw
> lpEAnRRS78Sxlpl29AYanRToPfSg0h4X
> =GSPz
> -----END PGP SIGNATURE-----
>  



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