[Discussioni] La memoria presentata da Suse all'audizione al Senato
Marco Ermini
markoer a firenze.linux.it
Lun 8 Lug 2002 22:31:51 CEST
On Mon, 08 Jul 2002 10:41:46 +0200, Francesco Potorti` <pot a softwarelibero.it>
wrote:
[...]
> Volevo dire che il semplice fatto che leggiamo e scriviamo su questa
> lista significa che abbiamo alcune convinzioni comuni. Per esempio, che
> poter usare software libero č meglio che usarne di proprietario, almeno
> parlando in generale, o che sarebe bene che nella pubblica
> ammministrazione si utilizzasse molto pių software libero di quanto si
> fa ora. Su questi punti, dubito che ci siano in linea di principio
> forti discordanze, a parte tutti i distinguo che si possono fare.
>
> Poi, sulle ragioni per cui abbiamo queste preferenze, sono convinto che
> ci siano tante opinioni quante teste. Si tratta, come spesso nelle cose
> della vita, di scegliere se concentrarsi sulle similitudini o sulle
> differenze.
Esatto. Senza riferirmi a nessuno, ovviamente, ma: rimarcare le differenze e'
il tipico atteggiamento della posizione "debole", come l'ideologia o la
religione (GNUlebana ;-). E' il tipico atteggiamento di chi non riesce a
sostenere un confronto ed ha quindi bisogno di rimarcare la propria
"differenza", atteggiamento che sfocia nel settarismo o, peggio,
nell'estremismo.
Mentre invece bisogna notare (senza voler fare accostamenti profani con
l'attuale) che, nella storia, soltanto i pensieri "forti", quelli capaci di
vera, severa e profonda autocritica sono sopravvissuti con successo all'usura
del tempo e delle battaglie con i *veri* avversari.
> Uno dei vantaggi di concentrarsi sulle similitudini permette di svolgere
> un lavoro assieme a persone con cui siamo in disaccordo su punti che,
> per quel particolare lavoro, non sono essenziali.
Il che porta a confrontarsi e quindi arricchire i propri punti di vista. Se si
e' sicuri di stare "dalla stessa parte" lo scontro puo' essere anche aspro,
profondo e addirittura ipercritico, pero' tutto questo scontro non porta
all'arroccamento reciproco ma all'arricchimento reciproco. E' inutile
aggiungere che un reale arricchimento lo si puo' avere se si e' sicuri di
stare "dalla stessa parte". Se io temo che nell'impeto di una discussione un
mio "compagno" mi tiri una coltellata nel fianco, allora non vorro' discutere
con lui.
Secondo me ogni movimento che si rispetti ha bisogno di "voci critiche" (per
carita', non ho certo l'ardire di sentirmi parte di qualsiasi "movimento").
Quello di cui senz'altro non ha bisogno e' di sterili adulatori, lecchini o
estremisti (senza riferirmi a nessuno dei presenti o degli assenti, e' una
considerazione generale).
ciao
--
Marco Ermini
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