[Discussioni] La memoria presentata da Suse all'audizione al Senato

[Fabrizio Veutro]

On Wed, 10 Jul 2002 10:20:36 +0200
Francesco Potorti` <pot a softwarelibero.it> wrote:

> Fabbio Coatti su Fabrizio Veutro che critica Marco Ermini:
>    Definire boicottaggio il commento di Marco, è imho _assurdo_ tout court.
> 
> Concordo.

Ok, la mia era una provocazione, ma credo possa avere un fondo di verità.
Come probabilmente saprete, chi vuole boicottare un'iniziativa che non condivide spesso vi prende parte e solleva poi tanti problemi che in definitiva affossano l'iniziativa. E' una buona tecnica, impiegata più di quanto si creda, e si adatta a qualunque situazione.
Mi spiegherò con un esempio stupido: immaginate di far parte di un gruppo di appassionati - che so - della pizza con le acciughe, con il desiderio di far conoscere e apprezzare questa pizza nel mondo. Nel gruppo ci sono una o più persone che intervengono spesso con osservazioni del tipo: - "Ragazzi, la pizza con le acciughe è buona, ma non sempre è la cosa migliore, a volte è meglio quella ai quattro formaggi, oppure addirittura una bistecca!" - "Hey, ma vi siete mai chiesti perché a noi piace la pizza con le acciughe? Attenzione: dobbiamo comprendere esattamente perché ci piace, prima di convincere gli altri a mangiarla" - "Occhio amici, non affrontiamo la questione in modo ideologico, ognuno deve conservare una sua personalissima idea della pizza con le acciughe, altrimenti apriremo la strada all'omologazione del pensiero" - "Sapete una cosa? A noi la pizza può piacere o non piacere, ma non è questo l'importante, l'importante è discuterne insieme, confrontando tutti i nostri punti 
di vista", e così via.

Ora, tutte queste osservazioni sono molto giuste e savie. Eppure la loro continua reiterazione, di fatto, facilmente paralizza l'attività del gruppo, che a forza di ridiscutere i perchè e i percome della sua comune passione non riuscirà a organizzare nemmeno una gita in trattoria. Perchè tutte queste domande valorizzano le *differenze* fra i membri del gruppo, anzichè le affinità, e soprattutto creano confusione in chi si avvicina al gruppo da neofita.

Pur non conoscendolo, io sono certo della buona fede di Marco e di tutti quelli, e sono parecchi, che animati da genuina passione per il dibattito si interrogano e sollevano dilemmi intorno al software libero. Tuttavia, in dosi eccessive, la loro attività ha un effetto praticamente identico a quello del boicottaggio. E' un risultato forse non voluto, ma cio' non toglie che sia dannoso. Il software libero, a mio avviso, ha oggi grandi opportunità, ma per coglierle ha bisogno soprattutto di sintesi, coesione e progettualità, non di cavilli e sopraffine distinzioni. E ve lo dice uno che del cavillo fa il suo mestiere.
Ciao a tutti
Fabrizio

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